CONFERENZA DEL DEPUTATO M5S SULLA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA STRUTTURA: "NON E' IL PRIVATO A DOVER DECIDERE MA LA POLITICA, IN PRIMIS LA REGIONE, CHE E' COMPLETAMENTE ASSENTE"

NUOVO OSPEDALE TERAMO: BERARDINI, “NO AL PROJECT FINANCING”

di Ilaria Muccetti

5 Ottobre 2020 21:58

- Abruzzo

TERAMO – “Non capiamo perché la asl voglia portare avanti solo la forma del project financing sul quale, in data 5 agosto, ho depositato un’istanza di accesso agli atti, per capire quali e quanti project financing fossero stati presentati e quindi anche quale fosse il numero delle proposte. Chiedevo anche di visionare gli atti ed eventualmente prenderne copia”.

Così l’onorevole pentastellato teramano, Fabio Berardini, durante la conferenza stampa di questa mattina a Teramo indetta dal Coordinamento dei Comitati di Quartiere e dal Comitato Promotore Ospedale Mazzini, alla quale hanno partecipato il sindaco Gianguido D’Alberto ed i consiglieri di minoranza Pina Ciammariconi, Franco Fracassa e Osvaldo Di Teodoro.

Il parlamentare cinquestelle continua a denunciare la scelta della asl teramana nell’adottare il project financing sulla realizzazione del nuovo nosocomio, attualmente l’ospedale civile di Teramo sorge nel quartiere di Villa Mosca, sostenendo che non può essere lasciata interamente al privato la decisione del nuovo sito.

L’unica opzione per Berardini, sembrerebbe di capire, è quella di optare solo ed esclusivamente sul finanziamento pubblico.





Ad oggi sono circa 80 i milioni di euro sbloccati dalla Regione, con la firma nel giugno scorso del presidente Marco Marsilio, Fratelli d’Italia, alla convenzione con il ministero della Salute. Un finanziamento importante ma che da solo non basta per potenziare l’ospedale nella sua attuale localizzazione o da realizzare ex novo.

Le alternative non sono che due: o il finanziamento pubblico, che ha il vantaggio di non comportare obblighi contrattuali decennali con il privato ma ha il difetto ormai congenito della scarsità delle risorse; o il ricorso al project financing, tecnica finanziaria utilizzata in operazioni di partenariato pubblico privato.

Su quest’ultima è ricaduta la scelta della asl non gradita dai cinquestelle e sulla quale Berardini torna a chiedere chiarimenti.

“In data 5 agosto ho depositato un’istanza di accesso agli atti per capire quali e quanti project financing fossero stati presentati alla Asl e quindi anche quale fosse il numero delle proposte. Chiedevo anche di visionare gli atti ed eventualmente prenderne copia” non solo “la mia richiesta – ha continuato il deputato pentastellato – riguardava anche le precedenti proposte di project financing e del perché fossero state respinte” riferendosi al caso della proposta Pizzarotti non andata a buon fine nel 2019.





“Mi è stata negato totalmente l’accesso agli atti – ha riferito il parlamentare- La risposta formale dalla asl è che, in sostanza, un parlamentare della repubblica non ha diritto di accesso agli atti, perché non ha un interesse a vedere gli atti. Una risposta che non sta in piedi. La asl si appiglia alla riservatezza degli atti, ma io avevo chiesto documenti della procedura formati dall’azienda sanitaria stessa, cioè di una serie di atti che sono assolutamente visionabili in quanto non si tratta di alcuna procedura segreta bensì di una procedura svolta da un ente pubblico” tuona Berardini.

Inoltre, ha aggiunto, “l’asl ha scritto nero su bianco, nel rigettare la mia richiesta di accesso agli atti, che ‘per quanto riguarda le proposte e lo studio sulla localizzazione del nuovo ospedale, è rimesso allo stato attuale al proponente sulla base degli indirizzi forniti in merito all’individuazione delle aree dal Comune della città di Teramo’, di fatto sta passando la palla al Comune dicendo di essere valida la delibera del 2017 ( delibera dell’amministrazione di centrodestra di Brucchi) che ad oggi non è stata ancora integrata ufficialmente con l’area di Villa Mosca, nella quale insiste l’attuale ospedale. Ma è questo un punto da chiarire, come e perché ci sia una totale assenza dell’organo che dovrebbe prendere in mano la situazione, ossia la Regione.”

Per il deputato “si sta andando avanti nascondendo le carte dei procedimenti e lo si sta facendo nei confronti di un parlamentare che ha fatto richiesta di accedere agli atti, questo non si può tollerare soprattutto se dalla asl si dice che il procedimento sarà trasparente e condiviso. Ma tale non è a quanto pare.”

Berardini infine ha precisato che “non siamo contro la costruzione di un nuovo ospedale, solo che non condividiamo la scelta di farlo altrove invece che nell’area del Mazzini che è molto grande. Di Giosia se vuole costruire in un altro luogo fuori del Mazzini che faccia vedere uno studio, e non a parole, fatto dai tecnici, così da prendersi la responsabilità la asl di mettere nero su bianco la spiegazione del perché ad esempio è meglio l’area di Piano D’Accio o altra area piuttosto che quella del Mazzini”.

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