OCCLUSIONE AORTA ADDOMINALE: TRATTAMENTO INNOVATIVO ALL’OSPEDALE DELL’AQUILA, IL PRIMO IN ABRUZZO

13 Novembre 2024 10:58

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – Primo trattamento in Abruzzo di rimozione di placche dell’aorta addominale effettuato utilizzando il litotritore e senza incisioni chirurgiche. E’ stato eseguito nei giorni scorsi, su una paziente ultrasessantenne, dal reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale di L’Aquila, di cui è responsabile il dottor Gennaro Bafile, a capo dell’équipe chirurgica, in collaborazione coi radiologi interventisti, guidati dal dott. Aldo Victor Giordano e dall’anestesista dott.ssa Roberta Papola, coadiuvati dal team del personale infermieristico del blocco operatorio.





Il trattamento, che per l’innovativa tecnica adottata viene praticato attualmente da pochi centri italiani, è stato effettuato con uno strumento messo a disposizione dalla direzione aziendale della Asl, guidata dal manager Ferdinando Romano, nell’ambito del complessivo programma di ammodernamento e ulteriore potenziamento delle attività di assistenza del San Salvatore.

Con un dispositivo munito di litotritore è stato possibile, senza praticare tagli chirurgici, trattare l’occlusione dell’aorta addominale con onde d’urto che hanno consentito di ‘ammorbidire’ le placche ostruttive completamente calcifiche (coralreef aorta), permettendo di collocare una protesi all’interno dell’arteria e di ripristinare il flusso sanguigno.





Grazie all’innovativa procedura, adottata dal dott. Bafile, che è anche direttore della chirurgia vascolare di Avezzano, è stato evitato l’intervento chirurgico sulla paziente che, a causa di patologie da cui è affetta, avrebbe corso il rischio di subire scompenso cardiaco. Oltre a questo aspetto, cruciale per la salute della paziente, la tecnica seguita ha il vantaggio di essere mininvasiva, ciò che si traduce in minore sofferenza e degenze più brevi tanto che la paziente trattata sarà dimessa a breve.

Il moderno metodo, frutto di un gioco di squadra con altri servizi, consente di assicurare un livello di qualità sempre più alto, esercitando un richiamo dell’ospedale aquilano anche sull’utenza di altri territori sia della regione sia di altre realtà d’Italia.

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