REGIONE: FOCUS SU DOCUMENTO ECONOMIA E FINANZA APPROVATO IN RITARDO COME IL BILANCIO. PER CENTROSINISTRA E M5S “UN LIBRO DEI SOGNI, UNICA COSA CONCRETA IL MASTERPLAN D'ALFONSO''.

OCCUPAZIONE, GRANDI OPERE E MENO TASSE, L’AMBIZIOSO DEFR DI MARSILIO E LIRIS

9 Dicembre 2019 01:04

Regione - Politica

L'AQUILA – “Il ritorno alla crescita dell’Abruzzo” e la “creazione di opportunità di occupazione stabile e di qualità, soprattutto per i giovani”, più sicurezza e meno tasse, eliminazione sprechi ed enti inutili.

E ancora la cancellazione del project financing per i nuovi ospedali, il potenziamento dei porti di Giulianova e Vasto, l'allungamento della pista dell'aeroporto di Pescara e la realizzazione della terza corsia sull'autostrada A14. Immancabile, come piatto forte, la velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma e idee originali come l’ecomoneta.

Sono alcuni tra i più salienti contenuti del Documento di economia e finanza (Defr), definito “un libro dei sogni” dalle opposizioni di centrosinistra e del M5S.

Il Defr, approvato in ritardo (come del resto il bilancio di previsione che dopo il nulla di fatto di venerdì sarà discusso nuovamente oggi), rispetto alla tabella di marcia, dalla Giunta regionale il 18 novembre, è il primo dell’era del  centrodestra di Marco Marsilio, e il primo firmato dall'assessore al Bilancio, Guido Liris, entrambi di Fratelli d’Italia.

Un documento che la Regione deve ogni anno obbligatoriamente stilare, prima dello stesso bilancio di previsione, con la sua partita doppia delle entrate e delle poste da finanziare per l’anno successivo.

Nel Defr sono contenuti invece, come si legge nella premessa,  “il quadro degli obiettivi politici, collegati alle missioni e ai programmi di bilancio, le priorità e gli strumenti necessari a conseguire i risultati desiderati, riportando in un sistema unico tutti gli strumenti di programmazione di settore”.

Tutto ciò in un’ottica di largo respiro, per il triennio a venire, ovvero, in questo caso, fino al 2022.

Come sempre avvenuto, le opposizioni si apprestano a stroncare il documento, bollandolo appunto come libro dei sogni. Lo aveva puntualmente fatto il centrodestra quando era all'opposizione, lanciando bordate contro i Defr del presidente della Regione di centrosinistra Luciano D’Alfonso, e dell’ex assessore al Bilancio, Silvio Paolucci.





Cambiati i ruoli in commedia, il centrosinistra elencherà domani in conferenza stampa ciò che nel Defr proprio non va, o è ritenuta aria fritta, con lo stesso Paolucci in prima fila, che in un comunicato stampa ha già definito il Defr un documento “vuoto”, evidenziando che “il tanto criticato Masterplan di cui il centrodestra quando era all'opposizione aveva persino messo in discussione l’esistenza, oggi viene citato in ogni passaggio del documento perché sono le sole risorse certe e pronte che ha l’Abruzzo grazie al nostro lavoro”.

Al netto delle critiche, tra gli aspetti salienti si può subito osservare, che una macroscopica differenza rispetto i Defr a firma D’Alfonso, è che spariscono, ad esempio, in tema di sanità, i riferimenti alla costruzione dei nuovi ospedali con lo strumento in project financing, pur avendo la Regione a disposizione 143 milioni più 94 derivanti da risorse per il sisma.

Del resto, come scritto anche nel Piano sanitario regionale, sotto esame da parte del tavolo di monitoraggio ministeriale, e come più volte affermato dall'assessore alla Sanità Nicoletta Verì, il coinvolgimento dei privati per realizzare i nosocomi, hanno necessità di un ulteriore approfondimento, in termini di costi e benefici.

Tra le novità anche l'individuazione di una “Società Regionale Strade Abruzzo” che si occupi della manutenzione ordinaria e straordinaria di strade provinciali abruzzesi.

Si annuncia la possibilità di sfoltire le tante società partecipate, annunciando anche la possibilità di creare una holding unica. Questo il passaggio. “Un progetto specifico riguarderà il riordino delle società partecipate, per le quali si valuterà la convenienza e l’efficienza circa la creazione di una unica Holding per l’espletamento di servizi, anche mediante fusione ed incorporazione delle attuali compagini societarie. Da esplorare la possibile convenienza ed efficienza di un progetto che veda proporre i servizi delle società partecipate, anche mediante alleanze e/o acquisizioni, su un mercato più ampio di quello locale al fine di ottimizzare risorse professionali e valorizzare la loro esperienza sul mercato”.

Per quanto riguarda il cavallo di battaglia di ogni governo di centrodestra che si rispetti, la riduzione delle tasse, in un passaggio si afferma che l’obiettivo andrà centrato “recuperando risorse con “lotta agli sprechi, alle rendite di posizione, agli enti inutili, la contrazione della spesa corrente, la diffusione della digitalizzazione nell'amministrazione, la riorganizzazione dei settori”.

Come in ogni Defr si elencano le opere infrastrutturali di cui l’Abruzzo ha necessità da decenni: oltre a quelle citate, tra cui l’immancabile collegamento ferroviario con Roma, la conversione dell’aeroporto dell'Aquila in hub per la Protezione civile, un piano straordinario della viabilità a servizio dei nuclei industriali, il completamento della statale 81 Piceno-Aprutina (Pedemontana Marche-Abruzzo), potenziamento e messa in sicurezza della superstrada del Liri, miglioramento dei collegamenti dell’interporto di Manoppello con la Val Di Foro attraverso la statale 81 Piceno Aprutina.

E ancora il completamento della Teramo-Mare, della San Nicolò-Garrufo, completamento e soluzione dei problemi di sicurezza dell’itinerario Amatrice-L’Aquila- Navelli-Bussi-Collepietro-Sulmona, la variante di Vasto e San Salvo; adeguamento dove possibile della tratta regionale della statale 16 Adriatica.





Per quanto riguarda i rifiuti, non si parla di termovalorizzatori, che sono la vera soluzione per Matteo Salvini, leader nazionale della Lega, partito azionista della maggioranza del centrodestra in Regione Abruzzo. Si evidenzia però la necessità di “colmare le carenze, che ancora oggi si registrano sull’impiantistica, per completare la gestione integrata dei rifiuti, diminuire i conferimenti in discarica, incrementare il riciclo di materie e favorire gli interventi di economia circolare”.

Per quanto riguarda un altro cavallo di battaglia del centrodestra, la sicurezza, si evidenzia che “stando alle rilevazioni dell’Istat, l’Abruzzo è tra le regioni più sicure d’Italia in termini di criminalità comune, con eccezione di alcune aree urbane. Il dato che però desta preoccupazione è quello relativo al tasso di penetrazione della criminalità organizzata che va attentamente monitorato”.

Da monitorare e controllare anche il fenomeno migratorio, “seguendo ed agevolando l’applicazione delle normative nazionali e del recente Decreto Sicurezza”.

La Regione si impegna dunque a richiedere al governo “maggior dispiegamento di Forze dell’ordine”, e a “valorizzare il ruolo della Polizia Locale con il ripristino e il potenziamento degli standard minimi di servizio, funzionali alla copertura di almeno tre turni per 365 giorni all’anno”, a incrementare “l’installazione di telecamere, l’agevolazione delle attività di controllo del territorio, l’estensione alle Polizie Locali di forme di agevolazione (come la concessione delle frequenze radio), la creazione di Sale Operative attive 24 ore e l’investimento per il passaggio dalle frequenze analogiche a quelle digitali”.

Spiccano poi due progetti in tema di incoming territoriale e turismo: bike friendly ed ecomoneta.

Con bike friendly,  “saranno messe in atto iniziative per rendere la mobilità sostenibile, con città e borghi a misura d’uomo, una sfida continua per ridurre gli impatti ambientali, sociali ed economici dei veicoli privati. Incentivare il bike to work, collegato ad altri sistemi di mobilità pubblica e condivisa, così come fare della ciclabilità uno degli assi strategici da sviluppare per la promozione turistica del nostro territorio, sono investimenti sull’ambiente, ma anche sulla salute e sulla crescita di un settore che in Abruzzo ha ancora enormi potenzialità da esprimere”.

Con il progetto ecomoneta, “utilizzando le nuove tecnologie, e mettendo a sistema i trasporti pubblici, si vuole “ricompensare il moto ecologico delle persone. Per ogni chilometro percorso camminando, correndo, pedalando, si guadagnerà una ecomoneta da utilizzare per prendere i mezzi pubblici o avere servizi. In questo modo, si persegue la sostenibilità, aiutando le persone a migliorare sé stesse e la propria salute”.

Complessivamente, in termini generali, questo è l'elenco delle priorità individuate: creare un territorio fertile per le imprese; investire su infrastrutture materiali e immateriali; migliorare connettività e mobilità; sviluppo delle imprese e “private equity”; agroalimentare e la difesa delle specificità locali; il turismo e la cultura, un binomio di opportunità: il “genius loci”; l’ambiente curato e tutelato; la montagna: una grande ed inespressa potenzialità; superamento dei dualismi territoriali; il cittadino al centro: le politiche sanitarie e il nuovo welfare; investire sulla protezione civile e sulla prevenzione; sicurezza come diritto; razionalizzazione della macchina regionale; informazione, semplificazione normativa e amministrativa.

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