TERAMO – Il progetto “Vacanze per tutti” ha una storia importante alle spalle e anche quest’anno ha avuto luogo. Dal 2010 garantisce un periodo di vacanze estive a ragazzi ed adulti con diverse abilità residenti nei comuni montani del Gran Sasso.
Per quest’anno i Comuni del teramano sostenitori dell’iniziativa sono: Castelli, Colledara, Isola del Gran Sasso. Così, per la durata di una settimana, un gruppo di 15 impavidi avventurieri, ognuno armato della “sola” (si fa per dire) e personale diversa unicità, si è imbarcato per un viaggio all’insegna della partecipazione, con il proprio carico di entusiasmo come unico bagaglio a mano, e con il chiaro intento di donare e donarsi l’un l’altro.
Scenari di momenti di non trascurabile felicità sono stati diverse località: I Prati di Tivo, con i doverosi e sentitissimi ringraziamenti a chi ci ha aperto le porte di casa, in maniera incondizionata e senza mai risparmiarsi. E quindi Antonio Riccioni, del Bar Prati di Tivo, e Marco Finori per l’impianto di risalita; Lo Chalet Rosa blu, dell’Anffas di Martinsicuro, in cui non ci siamo mai sentiti davvero solo ospiti; L’Acquapark Onda Blu, in cui la nostra ciurma ha affrontato le impervie sfide dei sette mari; La Terrazza Gran Sasso, a Monte Fanum in Frazione San Pietro di Torricella Sicura, che, tra ansie e patemi, ha combattuto al nostro fianco, affinché nessuno rimanesse indietro.
“I saluti finali si sono consumati nell’Agriturismo Gran Sasso, presso il Lago di Corazzano, in cui, all’esterno, uno splendido paesaggio bucolico ha fatto da cornice all’ultimo appuntamento della rassegna estiva, e dove all’interno uno staff cordiale e la nostra fantasmagorica tuttofare Ida, ci hanno permesso sia di ristorare, che poi di scatenarci in pista, in un quadretto di puro e sano interscambio di gioia, tra parenti, familiari, amici o più semplicemente “passanti”, ma in cui le differenze si annullavano e regnava la fratellanza”.
“Infine, non potevamo non menzionare chi ha meccanicamente permesso questo meraviglioso viaggio nel mondo della condivisione, e cioè le Autolinee D’Amico. Piccola parentesi: la prova che un altro modo ed un altro mondo siano non solo possibili, ma già fattuali grazie a questa combriccola di sognatori, è il “semplice”(si fa sempre per dire) fatto che un autista non sia più solo un autista, ma un amico, non più un trasportatore, ma un compagno d’avventure. Grazie allora a Nino, il non-autista del pulmino, perché, oggi più che mai, chi trova un D’Amico trova un tesoro.”.
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