L’AQUILA – Sarà l’autopsia, che si farà mercoledì prossimo, come anticipato da questo giornale, l’esame davvero rilevante per chiarire la posizione dei due stranieri arrestati dalla polizia in quanto accusati di omicidio preterintenzionale e rapina ai danni del 58enne sardo Teodoro Ullasci trovato senza vita sabato scorso in via Fortebraccio, nel centro storico dell’Aquila, nei pressi della strada che porta alla sede delle suore Micarelli.
Infatti qualora venisse rilevata l’assenza di lesioni sulla salma ci sarebbe un parziale ridimensionamento delle accuse che comunque restano molto gravi e che al momento inchiodano i due sospettati: Carlos Omar Morales, cubano di 24 anni e il romeno Alexandru Dumitru Balan (37) rintracciati nella frazione aquilana di Preturo, in una casa diroccata. Ullasci, invece, era residente al Progetto C.a.s.e. Tempera, altra frazione dell’Aquila.
L’esame autoptico, dunque, è in programma mercoledì prossimo e sarà eseguito dal dottor Giuseppe Calvisi, anatomopatologo, direttore della Unità operativa complessa (U.o.c.) di Anatomia Patologica dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila. Le parti al riguardo potranno nominare i loro consulenti. I familiari della vittima sono già all’Aquila per costituirsi e chiedono giustizia. Le indagini vanno avanti a 360 gradi e, inevitabilmente, c’è l’esame dei contatti che i tre possono aver avuto tramite i cellulari.
I due sono stati arrestati anche grazie ai filmati delle telecamere che li hanno immortalati e alla profonda conoscenza del territorio degli uomini della Squadra Mobile diretta da Roberta Cicchetti che ha dato subito un nome ai due presunti autori consentendo di catturarli insieme alle Volanti dirette da Giovanni Salvatori a meno di 24 ore dal delitto.
Tra le motivazioni dell’arresto anche il pericolo di fuga. I due sospettati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dalla Mobile di L’Aquila, hanno entrambi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio inerenti gli stupefacenti e il gip entro domani fisserà l’udienza di convalida del fermo.
Questa la ricostruzione dei fatti: i tre, che comunque si conoscevano ed erano stati poco prima in un locale, hanno imboccato insieme Via Fortebraccio e dopo qualche metro, è nata una discussione poi sfociata nell’aggressione fatale. Mentre uno degli autori ha raccolto un sasso – poi non utilizzato – l’altro improvvisamente avrebbe colpito la vittima prima con un violento calcio al fianco sinistro e poi con un violentissimo pugno al volto che ne ha causato la caduta lasciandolo immediatamente esanime. Solo qualche secondo per avvicinarsi alle tasche e trafugargli il contenuto.
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- OMICIDIO L’AQUILA: MERCOLEDI’ AUTOPSIA
LA FAMIGLIA DI ULLASCI CHIEDE GIUSTIZIAL'AQUILA - Sarà l'autopsia, che si farà mercoledì prossimo, come anticipato da questo giornale, l'esame davvero rilevante per chiarire la posizio...