L’AQUILA – “L’Esercito contro le baby gang”: è bastata questa proposta, contenuta in un ordine del giorno urgente già depositato dal consigliere comunale Luigi Faccia, eletto nella lista Civici e Indipendenti con Biondi sindaco, a scatenare le polemiche dell’opposizione in una città, L’Aquila, da tempo alle prese con fenomeni di criminalità quali risse, aggressioni, atti vandalici e spaccio di sostanze stupefacenti.
Sulla questione interviene il Pd L’Aquila con una nota a firma del segretario Nello Avellani e del capogruppo Stefano Albano: “Sebbene il sindaco Pierluigi Biondi, non più tardi di qualche mese fa, avesse parlato dell’Aquila come di ‘una delle città più sicure e tranquille d’Italia, dove vivere e far crescere i nostri figli’ – citiamo le sue parole testuali – oggi apprendiamo che, al contrario, ci sarebbe addirittura bisogno dell’intervento dell’esercito nelle strade del centro storico per ‘la prevenzione e il contrasto alla criminalità’. Ringraziamo il consigliere di maggioranza Luigi Faccia per aver fatto chiarezza rispetto alle reali intenzioni dell’amministrazione comunale nella gestione dell’ordine pubblico”.
A rincarare la dose i consiglieri del Passo possibile Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni, e il presidente dell’associazione civico politica Fabrizio Ciccarelli: “sulla sicurezza urbana e sull’escalation di episodi di violenza in città siamo stati facili profeti, un governo cittadino latitante che smentisce se stesso. Sul problema sicurezza urbana in città (risse e violenze gratuite ovunque, bullismo e occupazione di zone ai fini di spaccio, atti vandalici, furti e rapine di cui una anche amano armata), sull’allarme disagio giovanile e il degrado in cui versano le aree verdi e i nostri parchi cittadini, in primis quelli da gioco e per il tempo libero, possiamo dire che noi di ‘Il passo possibile’ siamo stati facili profeti e la maggioranza di centro destra, spaccata al suo interno, latita su come intervenire a tutela dei cittadini, impauriti e sfiduciati dinanzi all’escalation di episodi criminosi”.
E il Pd ricorda: “In una intervista al quotidiano Il Centro, pubblicata stamane, Faccia ha confermato che l’ordine del giorno presentato nei giorni scorsi, con la richiesta di ripristino dell’operazione Strade sicure in centro storico, è stato discusso con il primo cittadino: ‘Nessuna differenza di vedute tra me e il sindaco’, ha tenuto a sottolineare il consigliere comunale”.
“L’operazione Strade sicure era stata avviata nel 2008, sul territorio nazionale, in relazione ‘alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo’. Chiederne il ripristino per la città dell’Aquila significa dichiarare che la situazione è totalmente fuori controllo. Evocare l’impiego di un contingente di personale militare delle Forze armate con funzioni di agenti di pubblica sicurezza, tra le strade del centro storico, è una ammissione di fallimento dell’amministrazione comunale che, evidentemente, non è in grado di garantire l’ordine pubblico tanto da volersi rivolgere all’esercito. Siamo davvero arrivati al punto di volere le camionette in città, come accade in territori di frontiera piegati dalla criminalità? È questa l’immagine che vogliamo restituire, quella di una città militarizzata?”.
“A sette anni dall’insediamento della destra, la tanto decantata rinascita dell’Aquila, il modello di ricostruzione che Biondi racconta all’Italia, ci ha portato fino al punto di doverci rivolgere all’esercito per mantenere l’ordine pubblico? – chiedono – Lo ribadiamo: è una ammissione di incapacità, è il fallimento dell’amministrazione Biondi che pure, non più tardi di qualche mese fa, negava il problema bocciando l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni (primo firmatario Tomassoni) che avevano avanzato proposte concrete, e realizzabili, concertate con residenti, professionisti, commercianti e giovani auditi nelle Commissioni consiliari competenti. In verità, ne hanno approvato un altro di odg, proposto dai consiglieri di maggioranza Vittorini e Ferella sul tema, specifico, dei furti, ma è rimasto lettera morta. Per noi, chiedere l’intervento dell’esercito è una risposta sbagliatissima alla pur legittima richiesta di sicurezza di cittadine e cittadini”.
“È evidente – continuano gli esponenti Pd – che siano aumentati i fenomeni di devianza, di microcriminalità, che stanno determinando una diffusa percezione di insicurezza tra le aquilane e gli aquilani, ma non è certo militarizzando la città che si offre una risposta al problema. Anzi. Siamo convinti ci sia bisogno di una maggiore sinergia tra le istituzioni e le forze dell’ordine, che vada potenziato il personale impiegato in Questura così come il contingente di polizia municipale, lasciato colpevolmente sotto organico dall’amministrazione, così da garantire maggiore efficacia nel contrasto agli episodi di microcriminalità che si stanno verificando negli ultimi mesi”.
“Tuttavia, la risposta vera che una amministrazione dovrebbe garantire sta nella realizzazione di interventi di carattere sociale e di inclusione, rivolti alle fasce più vulnerabili e marginali, nonché di riqualificazione socio culturale delle aree urbane. Per farlo, secondo noi, dovrebbe avviare una collaborazione più strutturata con tutto il mondo dell’associazionismo attivo in città, in modo da riuscire in una migliore progettazione e proficuo stanziamento delle risorse che per il sociale non sono mai state abbastanza. Va recuperato, inoltre, lo spazio pubblico come luogo di incontro, socialità, cultura soprattutto per le giovani generazioni che, oggi, in centro storico così come nelle periferie, non hanno alternativa alla cosiddetta ‘movida’. L’amministrazione dovrebbe preoccuparsi dell’assenza di centri culturali, di biblioteche, di sale cinema, di spazi aperti e gratuiti di cui le giovani generazioni hanno profondamente bisogno per la loro crescita, personale e sociale”.
“L’amministrazione dovrebbe preoccuparsi di illuminare i tanti luoghi bui di questa città, di curare gli spazi pubblici per renderli frequentabili dai cittadini: è una comunità attiva e presente la miglior forma di prevenzione possibile; negli spazi abbandonati, e ce ne sono tantissimi in centro e in periferia, è più facile che si verifichino episodi di devianza. Non vogliamo arrenderci all’idea di una città presidiata dall’esercito, e non lo faremo. Vogliamo un futuro diverso per L’Aquila e per i nostri figli”, conclude il Pd.
Aggiunge Il Passo possibile: “Noi che non abbiamo la memoria corta, come pure gli aquilani, non dimentichiamo il modo in cui l’Odg presentato dal nostro gruppo – spiega il consigliere Alessandro Tomassoni che ne fu primo firmatario non meno di anno fa – con 25 punti ben strutturati, condivisi e sottoscritti da tutta i gruppi di opposizione, fu bocciato dalla maggioranza cittadina che, solo perché eravamo noi in maniera collaborativa a chiedere e proporre soluzioni immediate, liquidò la nostra iniziativa sminuendola la portata dei problemi cittadini a intemperanze di pochi e di poco conto. Ce lo ricordiamo bene: in quell’occasione questa maggioranza ebbe pure la malsana idea di ‘confezionarsi’ un Odg di facciata ed approvarselo in aula, salvo poi disattendere, ovviamente, quanto annunciato e promesso”.
“Non è per noi una sorpresa nemmeno che questa maggioranza di centro destra, nel tempo, sia arrivata a sfiduciare sé stessa, disunendosi rispetto alla posizione granitica di allora! Ieri, persino un consigliere della civica di Biondi, Luigi Faccia, ha evocato a gran voce un ritorno dell’Esercito in centro storico (a nostro avviso è fuori luogo militarizzare ancora una volta la città e senza emergenze) per garantire, con un’energica attività di controllo del territorio, quella sicurezza che finora non è mai interessata a chi governa la città, neanche dinanzi ad episodi gravissimi… Siamo davvero all’assurdo!”
“Occorre fare in modo di prevenire il verificarsi di questi episodi, attraverso misure di sostegno alla città e di partecipazione cittadina – dicevano il 10 giugno 2023 – e avviando tutte le azioni possibili a contrastare questo fenomeno di insicurezza percepita”: come dimenticare, precedentemente, questo intervento di due gruppi di maggioranza (L’Aquila Futura e Forza Italia) che, anche per evidenti mal di pancia sul ‘bilanciamento politico’ tutti interni al centro-destra e cavalcando, solo di facciata, l’onda emotiva delle crescenti preoccupazioni dei cittadini, hanno chiesto a gran voce maggiori controlli (minacciando una richiesta di Odg!) dopo il terribile fatto di cronaca che vide una giovane donna aquilana brutalmente aggredita da un uomo in zona Costa Masciarelli Surreale. Poi, il recentissimo annuncio della Lega ‘potenziamo la sicurezza!’ – forza politica che di quella maggioranza non solo fa parte ma ha una rappresentanza diretta in Giunta con propri Assessori (!) – con cui ha informato ‘di dare mandato al settore Polizia municipale di quantificare i costi e il fabbisogno di personale per mettere in campo un ampliamento dei controlli, anche con l’incremento della presenza di agenti nelle ore serali ….’ potendo contare ‘su sette vigili in più grazie a un’altra delibera per attingere ad alcune graduatorie'”.
“Non a caso proprio il problema del sotto organico in cui versa da troppo tempo la polizia municipale è stato denunciato apertamente più volte dai consiglieri di opposizione e puntualizzato nel menzionato Odg, dove si chiese a suo tempo, proprio di aumentare gli standard di sicurezza, cioè ‘d’inserire nel prossimo fabbisogno del personale maggiori figure a favore della vigilanza cittadina, di utilizzare le risorse a disposizione per assunzioni dei tempi determinati per figure stagionali in grado di corroborare il lavoro della polizia municipale costretto da tempo ad operare molto al di sotto delle unità previste ( 1/3 di meno) a fronte di un crescente aumento dei servizi per gli Agenti preposti, prorogando la loro imprescindibile attività di controllo attraverso la costituzione di un turno notturno, almeno nelle giornate del giovedì, venerdi e sabato, fino alle ore 02.00)”.
“Prendiamo atto, anche qui, dell’improvviso attivismo sul punto, ma ci saremmo aspettati decisioni più incisive, rimanendo forti perplessità sul fatto che non è dato sapere come verrà articolato ‘l’incremento della presenza di agenti nelle ore serali, fino a mezzanotte’ (se un terzo turno, come si coprono gli altri?), quanti agenti della municipale potranno effettivamente operare ‘in strada’, quanti utilizzabili per questi turni notturni (non può essere utilizzato, per legge, chi usufruisce del congedo previsto dalla L.n.104/92,), dove saranno reperiti i fondi per pagare gli straordinari, se verrà attivata la sala operativa con un operatore in presenza che possa ausiliare i colleghi in servizio esterno, al fine di garantire la loro sicurezza, qualora in caso di situazioni critiche dovessero necessitare di altre forze dell’ordine ( ma anch’esse sotto organico) e, in casi più gravi, di operatori sanitari”.
“Sarebbe il caso, inoltre, di bandire un concorso nell’immediato futuro e dotare la Municipale di un comandante appartenente al corpo – continunao gli esponenti del Passo possibile – Quando si procederà, poi, ad incrementare, una volta per tutte, l’installazione delle telecamere nei luoghi più a rischio, accelerando il piano di video sorveglianza e di sicurezza cittadino su cui insistono oltre 4,2 mln di euro e sull’utilizzo delle quali , ancora oggi e nonostante continui annunci, anche recenti (‘1000 telecamere di videosorveglianza per la sicurezza dell’Aquila e delle sue frazioni’)? E’ evidente come l’amministrazione fallisca già nel momento in cui i propri cittadini, per protesta e per un senso di insicurezza ormai diffuso, siano costretti a ricorrere autonomamente alle ronde, come avvenuto in centro storico negli ultimi giorni o nelle frazioni allorquando bersagliate dai furti negli scorsi mesi (San Giacomo, Collebrincioni, Preturo, Bagno e Civita di Bagno, Paganica, su tutte), sarebbe bastato far proprio, nell’ottica di incrementare il rapporto di collaborazione tra cittadini e Istituzioni, un programma di sicurezza partecipata (con funzioni regolamentate e compiti di segnalazione) in forma di Controllo di Vicinato e Patti di cittadinanza”.
“Ciò che emerge è un quadro inconfutabile: a chi governa la città non interessano la sicurezza dei cittadini e il disagio sociale – specie dei più giovani – la regolamentazione e il controllo degli spazi urbani, e quindi la gestione della vivibilità in centro storico e nelle frazioni, il rispetto delle regole; se poi a denunciare l’inoperatività del sindaco e della giunta siano diversi appartenenti a quella maggioranza, evidentemente la bontà della nostra iniziativa di ‘prevenire’ piuttosto che ‘curare’ (ammesso che ora ci si riesca) era reale e ben strutturata, ed è davvero una magra consolazione”, concludono.
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