L’AQUILA – “L’Abruzzo ha registrato una vivacità nell’export, specie nel settore chimico-farmaceutico. Tuttavia, la minaccia del protezionismo che si profila all’orizzonte nelle ultime settimana potrebbero indebolire la capacità di esportazione della regione verso certi ambiti”.
E’ l’analisi di Giuseppe Ortolani, direttore della filiale aquilana di Bankitalia in occasione della tappa nel capoluogo dell’iniziativa itinerante ‘In viaggio con la Banca d’Italia’ promossa per sensibilizzare i cittadini sulla cultura finanziaria e aprire un dialogo diretto con persone, imprese e istituzioni.
Questa mattina, il convegno ‘Affrontare le sfide strutturali dell’economia italiana’, ospitato dal Gran Sasso Science Institute, ha visto vede la partecipazione del direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini, insieme ad altri rappresentanti del mondo accademico e imprenditoriale locale, tra cui il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse e la rettrice del Gssi, Paola Invernardi. “Affrontiamo un tema cruciale che riguarda le sfide strutturali dell’economia italiana – ha detto Ortolani – Come sappiamo questo Paese ha visto una crescita molto rallentata, per una serie di problemi che andiamo ad affrontare. Lo spirito però non è solo quello di fare un’analisi retrospettiva ma soprattutto guardare al futuro e quindi ci concentriamo su fattori evolutivi chiave come l’innovazione tecnologica, la transizione ambientale e il capitale umano”.
“L’Italia – ha detto ancora Ortolani – vive un momento per certi aspetti complicato dal punto di vista economico e l’Abruzzo ne risente in parte. In questa regione, comunque, è molto forte la manifattura. In questi ultimi mesi abbiamo visto qualche difficoltà nel settore automotive in una situazione, peraltro, comune a tutta l’area Euro. Dal punto di vista del capitale umano, sul territorio sono presenti alcune istituzioni di eccellenza, come l’ateneo e lo stesso Gssi che possono mettere in campo strumenti importanti, ma bisogna fare attenzione alla fuga dei cervelli”.
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