“ORTONA CAPITALE DELLE OPERE INCOMPIUTE”: DI NARDO ATTACCA IL SINDACO CASTIGLIONE

13 Gennaio 2023 11:30

Chieti - Politica

ORTONA – “Passano i mesi, il sindaco non è cambiato e anche la musica è sempre la stessa. Basta fare una passeggiata per Ortona tenendo a mente le promesse di primo mandato e di campagna elettorale del sindaco Leo Castiglione per rendersi conto di quanto ormai la città sia abbandonata a se stessa”: è la considerazione di Angelo Di Nardo, capogruppo consiliare del Centrodestra.





“I cantieri sono sempre lì, immobili, dopo essere stati portati in processione come opere che si sarebbero concluse in pochi mesi. Basta guardare il parco di contrada Lazzaretto, com’era ad agosto è oggi: ha assolutamente ragione il sindaco quando, nella sua risposta alla mia interrogazione, afferma che quell’area parco ancora non è. E per fortuna, altrimenti avremmo dovuto preoccuparci di più. In cantiere non ci sono né giochi né aiuole, ma soltanto impedimenti temporanei sbandierati come giustificativi. Fatto sta che quell’area è l’immagine della trascuratezza che questa amministrazione ha per la città”.

“Un altro esempio? – prosegue Di Nardo – “Non serve allontanarsi molto per trovare gettato a lato della strada, sempre in contrada Lazzaretto, un plinto in cemento che doveva essere utilizzato per la sistemazione di un palo: giace lì da giugno senza essere degnato di alcuna considerazione. La verità è che a Ortona si è fatto poco, e la maggior parte di quel poco è stata messa su in fretta e furia nella fase preelettorale”.





“Alcuni lavori li abbiamo pure pagati a caro prezzo”, conclude, “come la rotonda in località Madonna degli Angeli: ci costa le parcelle di tre tecnici e un avvocato per due diverse progettazioni e ancora non è stata messa la segnaletica verticale. Così, ad autostrada chiusa, decine di tir l’altra sera hanno sbagliato strada e attraversato il centro di Ortona, con conseguenze superiori ad ogni immaginazione. Tra l’altro manca anche la recinzione che dovrebbe separare la strada dalla linea ferroviaria. Chi possiamo ringraziare per tutto questo?”

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