OSPEDALE VAL VIBRATA: COMITATO RILANCIA PROPOSTA DEA 1 LIVELLO

18 Giugno 2025 14:31

Teramo - Politica

CONTROGUERRA – Partecipata e accesa la quarta assemblea pubblica del Comitato Civico a tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della sanità pubblica, svoltasi ieri sera a Controguerra, alla presenza di amministratori locali e del consigliere regionale Dino Pepe.

Presenti anche i sindaci di Torano Nuovo e Controguerra, Anna Ciammariconi e Franco Carletta, il vicesindaco e l’assessore di Controguerra Mauro Scarpantonio e Fabrizio Di Bonaventura, insieme ai consiglieri comunali di minoranza dei comuni di Civitella del Tronto, Nereto e Colonnella, Sbranchella, Vattilana, Settepanella, Masi, Di Gaetano e Di Felice.

Il Comitato ha ribadito le proprie preoccupazioni per le misure adottate da Regione e ASL, che comportano un evidente declassamento dell’Ospedale Val Vibrata, penalizzando cittadini e operatori sanitari. Non sono mancati apprezzamenti per il personale ospedaliero, che continua a garantire una assistenza almeno dignitosa, nonostante le crescenti difficoltà.





Uno dei nodi centrali del dibattito è stato il ruolo, ritenuto troppo debole o diviso, dei sindaci della Val Vibrata, incapaci – secondo molti interventi – di esprimere una posizione unitaria, forse per motivazioni politiche. È stato citato il caso virtuoso di Bazzano, in Emilia, dove i sindaci della Valsamoggia, pur appartenenti in larga parte alla maggioranza politica a capo della regione, hanno guidato una marcia di protesta contro il ridimensionamento del locale Pronto Soccorso, schierandosi con la cittadinanza.

“Perché non succede lo stesso in Val Vibrata?”, si sono chiesti i presenti. “Il declassamento è sotto gli occhi di tutti, eppure non si vedono prese di posizione decise”.

Tra gli spunti più concreti emersi, la proposta rilanciata dal sindaco e vicesindaco di Controguerra: trasformare l’Ospedale Val Vibrata in DEA di I livello, anche in virtù della sua posizione di confine e dell’elevata mobilità passiva sanitaria che penalizza l’intera ASL teramana.

Una soluzione già ipotizzata nei documenti strategici redatti a suo tempo dal compianto Dott. Fagnano, che prevedevano per il Val Vibrata un ruolo centrale accanto al futuro ospedale provinciale di Teramo.





“Perché non farlo? Perché non pensare in grande e potenziare l’unico presidio della zona nord, evitando la fuga di pazienti verso altre regioni?” – è stata la domanda lanciata in chiusura di assemblea.

Il Comitato ha ribadito l’intenzione di proseguire nella mobilitazione civica e istituzionale, chiedendo a gran voce che la politica metta da parte le divisioni e torni a difendere il diritto alla salute dei cittadini della Val Vibrata.

 

 

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