L’AQUILA – “L’ingresso principale su piazza Palazzo di palazzo Margherita, la sede del Comune dell’Aquila non risulterà accessibile alle persone con disabilità motoria, non sarà accessibile alle mamme e papà con passeggino, non sarà accessibile alle persone anziane, non sarà accessibile a chi per un incidente avrà una disabilità temporanea. Poteva essere reso accessibile? Si. Si poteva e si doveva renderlo accessibile, questo doveva essere uno degli obbiettivi in ogni fase della ricostruzione del palazzo, previsto in anticipo, e dunque senza costi aggiuntivi”.
L’amara riflessione su fb è di Massimo Prosperococco, dipendente dell’Università dell’Aquila, disabile sulla sedia a rotelle, che da anni si batte per il diritto all’accessibilità ed è riuscito a far realizzare, dopo anni di battaglie contro una burocrazia sorda e distratta, una passerella nell’entrata principale della basilica di Collemaggio, sulla quale alla Perdonanza è transitato anche Papa Francesco.
Intorno a palazzo Margherita, sede storica del consiglio comunale, in fase di ricostruzione, si è scatenata la polemica per l’inaugurazione della sala consiliare, ad aprile scorso, per le opposizioni una finta inaugurazione solo a fini elettorali, visto che ci vorrà ancora molto tempo per l’ultimazione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio
IL POST DI PROSPEROCOCCO
Palazzo Margherita, la casa di tutti, non è accessibile. Da dove inizio? È un post lungo come la mia indignazione, come la mia rabbia. Vi confesso che ho difficoltà a scrivere questo post, non so da dove iniziare, se essere duro e arrabbiato, oppure conciliante e sereno.
Una cosa è certa: devo scriverlo, e gli eventi da raccontare non possono che essere cronologici.
Il sisma del 2009: Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila, casa di tutti i cittadini, diventa inagibile per gravi danni al palazzo. Nei mesi successivi tutti gli aquilani si aspettavano che la casa comunale sarebbe stata tra le le prime ad essere ricostruita. In quanto simbolo della città, avrebbe dovuto dare il “segno” della rinascita. Ma purtroppo, dopo quasi 14 anni dal sisma, ancora non si conosce la data della sua vera inaugurazione, se si esclude quella farlocca pre-elettorale.
In questi lunghi anni è capitato di tutto, tutto quello che poteva capitare per rallentare una ricostruzione pubblica. Non credo che esistano delle responsabilità chiare ed evidenti da addossare a qualcuno, esiste invece purtroppo una macchina politico/amministrativa con i suoi limiti, né peggiore e né migliore di altre città italiane. Resta il fatto che in questi quasi 14 anni, sono cambiati gli attori di questa vicenda, sono cambiati governi e ministri, sono cambiati sindaci e assessori, sono cambiati tecnici e muratori, e i lavori lentamente sono andati avanti, mentre tutto quello che riguardava l’abbattimento delle barriere architettoniche del palazzo è rimasto fermo, anzi diciamocelo è stato dimenticato.
Ma non è rimasta ferma la richiesta da parte delle persone disabili e delle loro associazioni che l’edificio, una volta terminato, fosse accessibile con una progettazione “Universal Design”, che potesse accogliere tutti i cittadini, “dove entri tu entro io”. Era necessario e doveroso che fosse così, doveva essere l’esempio per noi e per le generazioni future che verranno nei secoli, che a
L’Aquila, la casa Comunale, la casa del Sindaco, la casa di tutti i cittadini, nessuno escluso, fosse un esempio di accessibilità universale.
L’esperienza dello scivolo della Basilica di Collemaggio doveva fare scuola.
Purtroppo invece non sarà così: l’ingresso principale su Piazza Palazzo non risulterà accessibile alle persone con disabilità motoria, non sarà accessibile alle mamme e papà con passeggino, non sarà accessibile alle persone anziane, non sarà accessibile a chi per un incidente avrà una disabilità temporanea.
Poteva essere reso accessibile? Sì. Si poteva e si doveva renderlo accessibile, questo doveva essere uno degli obbiettivi in ogni fase della ricostruzione del palazzo, previsto in anticipo, e dunque senza costi aggiuntivi.
Oggi ormai un ingresso comune e uguale per tutti i cittadini non potremo più ottenerlo, a meno che non si intervenga pesantemente sui lavori già eseguiti, con costi enormi, oppure con l’installazione posticcia di uno scivolo fortemente impattante e invasivo che attraverserebbe tutto il cortile, esteticamente un pugno in un occhio, simile a quel pugno nella pancia che ho ricevuto io quando mi è stato detto che da Piazza Palazzo al Comune non sarei mai entrato.
Ho cercato di ricostruire a naso tutte le volte che ho parlato con il sindaco con l’assessore con il tecnico di turno o cercato di ricordarmi tutti gli articoli e le interviste rilasciate in questi 14 anni affinché la casa comunale fosse accessibile, decine e decine forse centinaia di volte.
È stato tutto inutile, probabilmente dovevo consigliare a tutti i politici che ho incontrato in questi ultimi anni di fare prima una visita all’otorino.
Attualmente la soluzione possibile è che le persone con disabilità entrino dall’ingresso opposto, situato a Piazza Santa Margherita (Gesuiti). Ma creare un ingresso separato, secondario, per le persone disabili è eticamente e moralmente inaccettabile, totalmente contrario ai principi dell’universal design. Significa prendere la convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, strapparla e gettarla nel cesso.
Allora c’è un solo modo per far sì che quell’ingresso non sia discriminante verso le persone disabili. Si deve capovolgere la prospettiva e deve diventare quello l’ingresso principale.
Si, proprio così: deve diventare un vero ingresso principale, con tutti i servizi, accoglienza, indicazioni, informazioni e anche le bandiere, si proprio quelle situate sopra il portone d’ingresso, come si addice all’istituzione più importante della città e come richiede il doveroso rispetto verso tutti i cittadini italiani, nessuno escluso.
Mi rivolgo, per concludere, a tutte e tutti le consigliere e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a tutti gli assessori e assessore comunali, mi rivolgo a Pierluigi Biondi Sindaco dell’Aquila, perché solo tutti voi potete rimediare a questa vergognosa discriminazione. È necessario che non sia un cambiamento fittizio, detto solo a parole, ma formalizzato sulla carta con un atto del consiglio comunale. Rendete l’ingresso di Piazza Santa Margherita ingresso principale con la stessa dignità di quello di Piazza Palazzo.
Tra pochi giorni è 3 dicembre è la “Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità”, sappiatelo!
Download in PDF©