L’AQUILA – Esplosa a cavallo di ferragosto, continua sui social e senza esclusione di colpi la polemica sulla collocazione del palco di Collemaggio che sarà teatro principale degli eventi e concerti della Perdonanza celestiniana, che inizierà il 23 agosto fino al 30 agosto. Palco arretrato a ridosso della facciata della basilica, rispetto allo scorso anno, sopra il sagrato, ovvero lo spazio consacrato davanti alla facciata principale di una chiesa.
Si registra in particolare un epico scontro social tra l’assessore comunale della Lega, Francesco De Santis, e l’ex sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, del Partito democratico.
Ad accendere la micca, quanto ha scritto sul suo profilo facebook da De Santis: “Alcuni di quelli che ieri difendevano gli spacciatori ed i tossici che si facevano le spade e il metadone a Collemaggio (okkupato) oggi pontificano sui metri di distanza dalla Basilica di un palco artistico e affascinante che negli ultimi sei anni ha portato la festa santa e laica dell’Aquila sulle belle cronache di tutta la nazione. Scusate se disturbiamo il vostro agosto droghereccio, ma smettetela di rompere le …. I komunisti ora a L’Aquila sono diventati più cattolici dei papaboys…”
Tra le dure reazioni spicca quella di Cialente, che senza tanti giri di parole scrive: “hai scritto una cosa vomitevole, semplicemente vomitevole”, “digeribile solo con olio di ricino”.
De Santis ha poi aggiunto: “il prato di Collemaggio è la scenografia più bella e affascinante per un evento che unisce il sacro ed il profano, in una ritualità che da qualche anno ha riscoperto le sue radici nella storia della città. Papa Francesco è venuto, su questo stesso palco, a condividere con la città ed il mondo il suo messaggio di Pace. Chi era cieco ieri non può fingere di vedere ora”.
E ad intervenire è stato ancora una volta Cialente: “È la seconda volta che te lo scrivo , giovanotto: sciacquati la bocca prima di parlare o scrivere. Tu sai cosa noi sappiamo. Devi imparare a campare e capire che certi atteggiamenti non funzionano. Se vuoi giocare a chi alza più l’asticella, giochiamo”.
Al che ha risposto De Santis: “hai scritto ‘Tu sai cosa noi sappiamo’. Cos’è, un messaggio in codice? Un ricatto? Scrivi cosa sai, altrimenti dovremo parlarne in luoghi più consoni alle minacce velate che stai facendo. Non siamo tutti uguali per fortuna, la politica è fatta anche di gente onesta che non si fa ricattare o minacciare”.
“Sì, purtroppo però anche di volgari provocatori”, ribatte Cialente e De Santis ha ribadito: “Niente, continui a non scrivere ‘cosa sai’… evidentemente confermi quello scrivo, e cioè che continuate a fare politica con questi metodi ‘antichi’…. Vergogna”,
“Capisco che ti abbia perso le staffe per il problema sicurezza. Spero che prima di montare il palco qualcuno ne abbia parlato con i Vigili del fuoco, Asl, prefettura, funzionari comunali. Trattasi dell’abc…”, ha proseguito Cialente.
“Questa sì che è la ripresa de ju lattaro”, ha ironizzato De Santis. E Cialente: “ammiro i kamikaze, da sempre”.
Per il resto i commenti si sono divisi tra quelli che hanno acclamato De Santis, tipo “Francè, ji sci messi kappaò. Complimenti. Purtroppo si parla molto a vanvera in questa città. Aprono la bocca solo per dargli fiato, senza conoscere quali siano i problemi logistici che ci sono dietro una tale organizzazione. A quella parte politica, gli rode che da un po’ di tempo, si parla della nostra città solo per decantare e lodare il fare”. O ancora, “Quando il topo non arriva al formaggio dice che è rancico”, “Che poi non sono gli stessi che lottano contro i crocifissi nelle aule scolastiche? Che è successo, eccesso di droga okkupata lì di fianco?”, “Sicuramente sono quelli che non sono riusciti a prendere i biglietti per il concertone e sono costretti con la seggiolina del pescatore in fondo al prato”.
Altrettanto duri i post contro l’assessore, e c’è chi ha contestato in particolare il linguaggio poco consono per chi come De Santis ricopre ruoli istituzionali. De tipo: “Francesco, linguaggio troppo pecoreccio per un assessore all’urbanistica di un capoluogo”. “Vedo che lo scoutismo ti ha insegnato i veri principi e un’ottima retorica… Meno male me ne so jito allora… Ti voglio bene e lo sai ma alle parole va dato un peso. Non mi piace quando una persona parla così, soprattutto se si vanta di essere una persona colta e studiata” e anche, “comunque la droga piace a tanti della tua fazione, forse vanno ai locali più in e meno frequentati da comunisti”.
Sentendosi tirati in causa sono intervenuti anche esponenti del centro sociale Casematte.
“Le scatole di metadone che si trovano in giro per Collemaggio sono quelle fornite dal SerD (che se non lo sai si trova lì) a persone che hanno problemi di tossicodipendenza; si tratta di un tema sociale che dovrebbe interessare chi fa un lavoro come il tuo, si tratta di fragilità di cui le istituzioni dovrebbero prendersi cura, l’abc della politica proprio. Le spade stesso discorso (e più volte le persone che fanno attivismo a Casematte hanno denunciato lo stato di abbandono e degrado che vivono quegli ettari abbandonati, senza essere mai state ascoltate). Ma diffamare un posto sociale autogestito che fa cultura, riconosciuto e vissuto da una gran parte della comunità aquilana negli ultimi 10 anni, ti qualifica come funzionario politico. Riconoscerlo non ti farebbe meno di destra, ma almeno la persona intelligente che ti fregi di essere sì”.
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