PAPA LEONE XIV: “SCELTO SENZA MERITI, MIA MISSIONE AMORE E UNITA’ PER MONDO RICONCILIATO

18 Maggio 2025 11:37

Italia - Cronaca

CITTA’ DEL VATICANO – “Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”.

Così Papa Leone XIV nell’omelia della messa di insediamento del suo ministero.

“Amore e unità: queste sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù”, ha sottolineato.

“Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato. In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità”.





“Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo siamo uno”.

Oltre a varie citazioni dall’Antico Testamento (dal libro di Geremia), evangeliche (da Matteo e Giovanni), dagli Atti degli Apostoli e dalla Prima Lettera di Pietro, nell’omelia della messa di inizio pontificato Papa Leone XIV ha fatto anche citazioni da Sant’Agostino, di cui da appartenente all’ordine agostiniano di dichiara “figlio”, e da Leone XIII, il Papa della ‘Rerum Novarum’, fondatore della Dottrina sociale della Chiesa, dal quale per sua stessa ammissione ha preso il nome.

Di Sant’Agostino Papa Leone ha fatto, proprio all’inizio dell’omelia, una citazione dalle Confessioni: “Ci hai fatti per te, [Signore,] e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”. Un’altra è invece da uno dei Discorsi: “La Chiesa consta di tutti coloro che sono in concordia con i
fratelli e che amano il prossimo”.

Sempre da Sant’Agostino, senza però esplicitarne l’autore, il Papa ha anche citato la frase “nell’unico Cristo siamo uno”, che nella versione latina (“in Illo uno unum”) è il suo motto, prima episcopale, poi da cardinale e ora da Pontefice.

Da Leone XIII, invece, Papa Prevost ha citato proprio un passo della Rerum Novarum: se la carità di Dio, ha detto, “prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?”.

“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore!”, ha esclamato Leone XIV in chiusura della sua omelia, nella messa di inizio pontificato.





“Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità”, ha sollecitato.

“Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi”.

Nel passaggio finale dell’omelia-manifesto nella messa di inizio pontificato, Papa Prevost ha così rievocato il titolo dell’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco.

Il Pontefice si è commosso al momento della consegna dell’Anello del Pescatore dal cardinale Luis Antonio Tagle.

Il rito di ‘intronizzazione’ prosegue con la ‘Preghiera Eucaristica’ o ”Canone Romano” e successivamente si svolge il rito di comunione, al
cui termine il Pontefice chiede a Dio di confermare la Chiesa nell’unità e nella carità e per sé di essere salvato e protetto insieme al gregge che gli è stato affidato.

Prima di concludere la celebrazione, il Papa pronuncia una breve allocuzione e dopo il canto del Regina Coeli impartisce la benedizione solenne che torna sull’immagine biblica della vite e della vigna, applicata alla Chiesa, invocando che il Signore ”guardi” e ”protegga” il ceppo e la vite da lui piantati, e chiede di far ”risplendere” su tutti il suo volto di salvezza.

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