PESCARA – “Gli esposti, ben articolati, descrivono la cronistoria delle vicende che, dal lontano 2012 ad oggi, impediscono di fatto la nomina di un direttore con tutti i poteri. Assistiamo a una continua elusione delle disposizioni normative impartite dal ministero e recepite anche da sentenze del Tar Abruzzo che, nel corso di questi anni hanno più volte intimato agli organi direttivi di produrre una terna di candidati validi e efficaci da cui poter scegliere il direttore”.
Così i responsabili di USB e i legali, nel corso della conferenza stampa tenutasi stamattina presso la sede sindacale di Pescara dell’Unione Sindacale di Base, alla presenza degli avvocati Fausto Corti e Claudia Aloisio, del responsabile regionale del pubblico impiego Teodoro Pace e di Silvio Di Primio, componente del coordinamento del pubblico impiego, è stato illustrato il contenuto degli esposti presenti alla Procura della Repubblica di Sulmona e alla Corte dei Conti dell’Aquila circa la situazione di illegittimità nella nomina del direttore del Parco della Majella.
“Dopo ben undici anni trascorsi dall’attivazione della procedura – si legge in una nota -, gli organi direttivi del parco hanno indicato terne di candidati palesemente non nominabili perché già in pensione o gravati da provvedimenti giudiziari o per altre problematiche. Si è arrivati – continuano i responsabili Usb – all’assurdo della presentazione di un ricorso al Tar Abruzzo, da parte del Parco Majella, contro il Ministero, che chiedeva e continua a chiedere la terna dei candidati validi a norma di legge. Inutile dire che il Tar Abruzzo ha rigettato in toto il ricorso dell’ente condannandolo, oltre che al pagamento delle spese processuali, anche a procedere nella indicazione di questa famosa terna attingendo dall’elenco degli idonei del 2012”.
“Il Parco della Majella, proseguendo nella sua azione elusiva, ad oggi non ha ancora fornito questi nominativi al Ministero competente e prosegue a nominare direttori facenti funzione privi dei requisiti, che dovrebbero svolgere solo l’ordinaria amministrazione, mentre in realtà operano come direttori con pieni poteri e percepiscono le relative indennità. In relazione a quanto illustrato, recentemente alcuni, alcuni dei candidati all’epoca legittimati alla carica, Giorgio Boscagli, Massimo Pellegrini e Dario Febbo, ormai pensionati, hanno fatto esplicita richiesta di commissariamento dell’ente al ministero, stigmatizzando il tutto come ‘un caso più unico che raro negli enti pubblici’, richiesta di commissariamento che Usb condivide in pieno e sta reiterando per proprio conto”.
“Analoga situazione del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga che sarà a breve oggetto di altra specifica iniziativa sindacale di Usb”, conclude la nota.
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