PARCO MAIELLA, VETERINARIO: “GRANDI PROCESSI ECOLOGICI, LUPI NON STANNO AL ‘POSTO LORO'”

21 Maggio 2023 17:58

Chieti - Cronaca

PALOMBARO – Gli addetti ai lavori sono cauti, ma non stupiti: in questi ultimi mesi si verificano diversi casi apparentemente critici in Italia, ed è chiaro che si sta assistendo ad un cambiamento ecologico significativo.

“Dovremmo utilizzare uno sguardo ‘alto’ ed avere consapevolezza dei grandi processi ecologici in atto sui nostri territori, ma so che non è facile, soprattutto in quest’epoca social mediatica”.





Commenta così l’aggressione di Palombaro (Chieti) il responsabile del servizio veterinario del Parco nazionale della Maiella Simone Angelucci.

“Non solo in Abruzzo, non solo in Italia, ma in tanti Paesi occidentali, c’è una rapida evoluzione dell’interfaccia tra animali selvatici uomini: l’uomo da oltre 50 anni ha abbandonato i territori, le pratiche agricole e pastorali, la presenza nelle aree rurali che aveva tenuto per secoli limitate, se non del tutto assenti, le popolazioni selvatiche: poi siamo andati tutti a vivere in città e oggi ci aspettiamo che gli animali selvatici stiano ‘al posto loro'”.

“Purtroppo non è così facile, la realtà ecologica è più complessa. Gli animali selvatici, i cinghiali, i caprioli e i cervi, prede del lupo, oggi sono molto diffusi, anche nelle aree collinari e nelle aree periurbane, nelle quali trovano siti di rifugio e risorse alimentari.  Il lupo segue le sue prede, è un predatore adattativo e si nutre prevalentemente di animali selvatici, quando è in branco. Alcuni individui però possono essere mandati via dal branco, essere in difficoltà, colonizzare nuove aree e cercare nelle aree antropizzate situazioni favorevoli alla loro sopravvivenza”.





“I lupi non sono in sovrannumero, la natura non fa sovrabbondanze o eccessi numerici -continua il veterinario – ci sono molti lupi perché ci sono molte prede selvatiche, ci sono molte prede selvatiche perché ci sono ampi territori per esse disponibili. Ma certo la probabilità che ci possano essere animali che vivono e tendono a stabilirsi in contesti molto antropizzati, è oggi molto elevata”.

“Tra questi animali – prosegue Angelucci – vi sono anche quelli che, per propria storia individuale, possono esprimere caratteri di confidenzialità eccessiva o problematicità”.

“Come abbiamo fatto anche in altre occasioni, (si pensi tra tutti ad un caso, ad Otranto, dove un lupo, che poi risultò essere stato allevato da uomini e rilasciato, aveva aggredito alcuni bagnanti) anche in questo caso procederemo ad uno studio accurato del contesto locale e, insieme ai Carabinieri Forestali, ad analizzare il comportamento di questo individuo, anche con metodi innovativi, come il collare GPS che potrebbe essere applicato all’animale. Successivamente, si faranno le valutazioni del caso con ISPRA e Ministero dell’Ambiente. Abbiamo grande rispetto per le persone che sono colpite direttamente da questi episodi, ed è per questo che è necessario agire con rigore scientifico e con la piena collaborazione istituzionale delle Autorità competenti”, chiude il capo dei servizi sanitari del Parco della Maiella.

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