PESCARA – Spoils system per partecipate e società regionali, terzo round. Con Lega e Noi moderati da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra, pronti sul ring a darsene, alla bisogna, di santa ragione.
Dopo il nulla di fatto delle riunioni di venerdì scorso, e di due settimane fa, gli alleati del centrodestra di Marco Marsilio, di Fdi, riconfermato il 10 marzo per un secondo e storico mandato, si ritroveranno oggi a Pescara.
Con tutti i nodi ancora da sciogliere, a cominciare dal commissariamento dell’Agenzia regionale attività produttive (Arap) e altri enti, come vorrebbe intanto Fdi, prima di piazzare i suoi uomini e donne, e con la contrarietà di Lega e Noi moderati, oggi formalmente federati, che chiedono almeno di stabilire preventivamente un criterio generale, con l’argomento del “tutti o nessuno”, da applicare ad esempio, anche alle Asl, a cominciare da quella aquilana, che hanno del resto macinato nel 2023 ben 122 milioni di euro di deficit.
In questi giorni concitati, con tante alte partite e occasioni di scontro in maggioranza, non ci sono state riunioni preparatorie al summit e si parte da dove ci era incagliati.
Riavvolgendo il nastro, nella riunione di sette giorni fa, Fratelli d’talia, con Marsilio assente, e rappresentata dai senatori Etel Sigismondi, segretario regionale, Guido Liris, vicesegretario regionale, dal deputato Guerino Testa e dal capogruppo in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, ha messo sul tavolo la richiesta del 50% delle postazioni di vertice, – in base a un calcolo che tiene conto anche del peso e importanza dei singoli enti -, forte del 24,1% e dei 10 consiglieri eletti alle regionali.
E soprattutto ha avanzato la richiesta di procedere intanto al commissariamento dell’Arap il cui presidente Giovanni Savini, in quota Forza Italia, è in scadenza, per una fase transitoria come quella dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), della provincia dell’Aquila, fino a pochi mesi fa in mano alla Lega, ora affidata a Paolo Costanzi, direttore della Direzione Attività amministrativa dell’assemblea regionale, ma solo per sei mesi, in attesa della nomina del nuovo cda.
E altri commissariamenti sarebbero stati paventati anche per enti come la Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, di cui è ora presidente Vittorio Catone, in quota Lega, nominato a giugno 2021, per l’Ersi, l’ente regionale del servizio idrico, con presidente in scadenza Nunzio Merolli, anche lui in quota Lega, e le Aziende territoriale per l’edilizia residenziale, le Ater.
La Lega è consapevole, che essendo scesa dal 27,5% di cinque anni fa al 7,5%, dovrà rinunciare a molte postazioni, a favore di Fdi, nuovo dominus della maggioranza, ma al tavolo della scorsa settimana, il segretario regionale e sottosegretario Masaf, Luigi D’Eramo, la vice Sabrina Bocchino, segretario del carroccio della provincia di Teramo, e il capogruppo in Consiglio regionale, Vincenzo D’Incecco, con la fianco i federati di Noi Moderati, rappresentati dal vicepresidente del Consiglio regionale, Marianna Scoccia, hanno sbattuto i pugni sul tavolo, per quanto riguarda in particolare i commissariamenti, che possono essere valutati, ha detto chiaro e tondo d’Eramo, solo e soltanto quando si stabiliranno criteri condivisi, in base ai risultati ottenuti, alla progettualità dispiegata, alla situazione finanziaria. Altrimenti, questo il ragionamento, si tratterebbe solo di un cambio della guardia imposto per le vie brevi da Fdi a vantaggio poi della nomina di cda da loro indicati.
Anche perché non sta scritto da nessuna parte che i commissariamenti debbano essere adottati solo per alcuni enti e non per altri, e in particolare per quelli che fanno gola ai meloniani.
E il riferimento neanche tanto velato è stato innanzitutto alla Asl provinciale dell’Aquila, gravata da 46 milioni di euro, quella messa peggio e dove però il direttore generale Ferdinando Romano, in quota Fdi, è stato prorogato di un anno con una delibera di giunta presieduta da Marsilio, e con il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, il leghista Emanuele Imprudente assente perché in quelle ore impegnato in commissione, con la motivazione che non si possono creare vuoti di potere in una fase delicatissima dove Romano come gli altri tre dg, confermati in questo caso ad agosto 2023, devono attuare in tempi molto stretti i piani di risanamento e razionalizzazione della spesa.
E non è un caso che a lanciare bordate contro la proroga a Marsilio, sia stato con un primo comunicato congiunto, proprio la Lega, con D’Incecco e Mannetti, e Noi Moderati, con la consigliera Scoccia, che hanno parlato di “una decisione presa senza condivisione”, e anche “senza solide basi giuridiche”.
Altro nodo tutto da sciogliere è anche la quota di postazioni richieste anche per la lista del presidente, che ha preso il 5,7%, ed eletto due consiglieri, e nominato come assessore esterna, la non rieletta Nicoletta Verì, con la stessa delega alla Salute. Il che ha fatto sballare i conti stilati con il Manuale Cencelli alla mano; 50% come detto a Fdi, 25% a Forza Italia, che ha preso il 13,4%, e il 10% alla Lega, con il resto da assegnare a Noi moderati che ha preso il 2,6% e lasciando anche qualcosina all’Udc – Dc, che non ha eletto consiglieri, prendendo solo l’1,7%.
E’ emerso poi un altro nodo ancora: il potere effettivamente decisionale del tavolo. Perché il rischio da qualcuno paventato è che poi al di la degli accordi che si troveranno, poi a decideranno gli assessori, e uno in quota Marsilio, a cui i vari enti fanno riferimento, capaci di condizionare le assemblee dei soci che dovranno materialmente effettuare le nomine dei cda, e dove la Regione è in molti casi, solo azionista di maggioranza. E non sfugge che Fdi ha tre assessori su 6, e un quarto è in quota Marsilio, la citata Verì.
Altri enti che fanno parte del bottino sono poi la Tua, la società regionale del trasporto pubblico, in mano a Forza Italia, con il presidente Gabriele De Angelis, segretario provinciale dell’Aquila del partito, che a maggio 2022 ha preso il posto di Gianfranco Giuliante, dopo che l’ex assessore regionale era andato via dalla Lega, che aveva espresso inizialmente la presidenza della Tua.
La Fira, la finanziaria regionale, di cui è presidente fino al 2025 Giacomo D’Ingazio, in quota Lega anche lui, ma sempre più vicino a Fdi. Abruzzo progetti, già in quota Fdi, di cui è ora amministratore unico Andrea Di Biase, fedelissimo del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
Discorso diverso per l’Agenzia sanitaria regionale (Asr), dove il direttore generale, al riparo dallo spoil system prima della scadenza del contratto, sempre in quota Lega, è il medico aquilano Pierluigi Cosenza, nominato nel 2021, e confermato per altri due anni con una delibera di giunta del febbraio scorso, poco prima delle elezioni. Dunque il cambio di guardia ci sarà semmai nel febbraio 2026.
Stesso discorso per il vertice dell’Agenzia regionale della tutela ambientale (Arta), dove direttore l’avvocato aquilano Maurizio Dionisio, il cui contratto è stato rinnovato a maggio 2023, per altri 5 anni, e dunque fino a maggio 2028.
E infine le altre tre Asl, dove ad agosto dell’anno scorso sono stati confermati Thomas Schael a Chieti, e Maurizio Di Giosia a Teramo, mentre a Pescara è stato nominato Vero Michitelli.
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- PARTECIPATE: RESA CONTI LEGA E FDI SU NOMINE, SUMMIT DECISIVO? NODO COMMISSARIAMENTI E CRITERIPESCARA - Spoils system per partecipate e società regionali, terzo round. Con Lega e Noi moderati da una parte e Fratelli d'Italia dall'altra, pron...