PARTECIPATE: ULTIMA SPIAGGIA PER CENTRODESTRA DIVISO. NOMINE: IL 7 SUMMIT, RISCHIO CORTE DEI CONTI

SPOIL SYSTEM, IL 10 OTTOBRE SCADE TERMINE PER NOMINE O CONFERME CDA ENTI REGIONALI. RESTANO DISTANZE NELLE FORZE DI MAGGIORANZA E ANCHE DENTRO FDI. LEGA RESISTE, MELONIANI ALL'ATTACCO MANUALE CENCELLI ALLA MANO.

3 Ottobre 2024 08:29

Regione - Politica

L’AQUILA – Dopo l’ennesimo summit fallito del 9 settembre per decidere lo spoil system nelle nomine degli enti regionali, lunedì prossimo 7 ottobre il centrodestra del riconfermato Marco Marsilio di Fdi ci riprova. E questa volta non ci si potrà più permettere il nulla di fatto, andranno tirati fuori i nomi  trovando un accordo nella coalizione sulle quote spettanti, e anche dentro i partiti. C’è una data infatti cerchiata nel calendario, il 1o ottobre, in cui  scadono i 180 giorni a partire dall’insediamento del 10 aprile del nuovo consiglio uscito dalle urne delle regionali, entro cui confermare o sostituire presidenti, direttori e cda.

E se ciò non avverrà, in base alla norma nazionale, tali vertici rimarranno “ingessati”, e potranno assumere solo quelle decisioni strettamente necessarie per “evitare pregiudizi all’ente”.  Se poi ci saranno danni cagionati dall’azione di questi enti a “minimo servizio”, dice sempre la norma, a risponderne, anche pecuniariamente, saranno coloro che avevano l’onere di rinnovare le nomine, ovvero i componenti di giunta e di Consiglio. ovvero c’è anche il rischio di un intervento della Corte dei Conti.

Un rischio che si potrebbe correre, per un breve periodo, ma questa volta la maggioranza entrerà nel summit con la ferma intenzione di chiudere i giochi.

Peccato però che gli ostacoli sono sempre gli stessi, rispetto a i precedenti tavoli politici animati dai segretari di partito, il senatore Etel Sigismondi per Fdi, il deputato Nazario Pagano per Fi, il sottosegretario di Stato all’Agricoltura Luigi D’Eramo per la Lega, l’ex parlamentare Paolo Tancredi per Noi moderati, con le rispettive delegazioni, ma senza essere riusciti, da maggio, a trovare accordo, non solo nella coalizione, ma anche nei partiti: soprattutto in Fratelli d’Italia, dove ci sono pochi posti per tante richieste. Istanze che vedono in prima linea i  non eletti alle elezioni.

Fratelli d’Italia, nuovo dominus della maggioranza, passato dal 6,7% del 2019, al 24,1%, pretende a buon diritto, e in base al sacro testo del Manuale Cencelli, di fare man bassa di poltrone, a discapito della Lega innanzitutto, scesa invece dal 27,5% di cinque anni fa al 7,5%. Alte le aspettative anche da parte di Forza Italia, salita al 13,4% e occorra dare spazio anche  lista Marsilio presidente, che ha ottenuto un buon 5,7% e a Noi Moderati, che ha preso il 2,6%.





Da mesi dunque sul tavolo arriva il seguente schema: per Fdi il 45,5% in termini di numero e peso specifico delle poltrone, il 24,5% per Forza Italia, 14,5% per la Lega, 10,5% per la lista Marsilio Presidente e 5% per Noi Moderati.

E si è da tempo stabilito che delle Aziende per il diritto agli studi universitari (Adsu), della provincia dell’Aquila, di Chieti e Pescara e di Teramo, andranno una ciascuna a Lega, Fdi e Forza Italia. Mentre delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale, le Ater  di L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo, Lanciano-Vasto. tre andranno a Fdi, una rispettivamente a Lega e Forza Italia.

Ma c’è un problema grosso come una casa: due caselle pesantissime, l’Arta, l’Agenzia regionale della tutela ambientale, e l’Asr, l’Agenzia sanitaria regionale, sono già blindate con la conferma dei rispettivi presidenti in quota Lega Maurizio Dionisio, confermato l’anno scorso per cinque anni, dopo un primo mandato di tre anni, e Pierluigi Cosenza, con mandato in scadenza nel 2026 la Lega sostiene che non devono far parte della discussione, e non devono essere ricomprese nella quota del 1o,5% spettante ai salviniani. I salviniani fanno poi notare in particolare che l’Asr non può essere soggetta s spoil system, il direttore è infatti figura tecnica e non fiduciaria. Ma ovviamente Fdi la pensa diversamente: dal suo punto di vista il 10,5% è abbondantemente coperto con queste due postazioni, e al massimo si può aggiungere per la Lega qualche postazione di seconda fila, e senza accampare altre pretese.

A proposito di Lega, è stato offerta la Ater di Lanciano-Vasto, ma il segretario regionale Luigi D’Eramo ha risposto che pretende un capoluogo, non scegliendo quale dei quattro.

In attesa di sciogliere questo nodo, Fdi ha intanto piazzato alla presidenza di Arap Servizi  Carla Zinni, vicesindaco di Casalbordino, candidata con Fratelli d’Italia alle regionali del 10 marzo, non eletta, ma risultando la donna più votata in Abruzzo dopo Tiziana Magnacca, ora assessore regionale alle Attività produttive. Ed imminente sarebbe il commissariamento dell’intera Agenzia regionale attività produttive, l’ Arap appunto, con la nomina su indicazione di Marsilio, dell’avvocato Mario Battaglia, responsabile dell’Ufficio Affari Legali Agricoltura e Sviluppo Economico.  Magnacca aveva proposto Germano De Santis, direttore del Dipartimento Sviluppo economico e Turismo e fonti vicine all’assessore forte della provincia  teatina smentiscono le voci di uno scontro, visto che anche Magnacca sarebbe confluita su Battaglia.

A doversi far da parte sarà nel caso il presidente, Giuseppe Savini, quota Forza Italia, e i consiglieri Maria Assunta Iommi, in quota FdI, e Gianni Cordisco, in quota Pd. Il direttore Antonio Morgante, tecnico quota Lega, è invece in scadenza nel 2026.





Irritazione però nella Lega, per la quale il commissariamento non si può fare ad hoc, per occupare poltrone, ma in base a criteri, davanti ad oggettive criticità e situazioni di emergenza.

Fdi si prepara poi all’assalto della Saga, anch’essa ora in quota Lega con il presidente Vittorio Catone. Nel mirino ci sarebbe anche la Fira, la finanziaria regionale, dove ora è presidente in quota Lega Giacomo D’Ignazio, ambita anche da Noi moderati, na il problema la governance scade nel 2026.

Dovrebbe essere riconfermata anche una sua casella già di Fdi, quella di Abruzzo progetti, dove è amministratore unico Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Forza Italia è pronta a fare quadrato intorno alla Tua, la società regionale del trasporto pubblico, dove è presidente il segretario provinciale dell’Aquila degli azzurri Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano.

Nello spoil system ad ora sono fuori dai giochi, con contratti che scadono tra quattro anni, dopo la riconferma dell’agosto 2023 il dg della Asl provinciale di Chieti, Thomas Schael e della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, e il dg della Asl di Pescara, Vero Michitelli, nominato ad agosto dello stesso anno. Con contratti quasi blindati, ad eccezione di performance disastrose, e bocciature argomentate e dimostrate del loro operato, e con il rischio però di ricorsi con Regione soccombente in caso di cacciata anticipata, come avvenuto in passato. Mentre in proroga per portare a compimento il piano di rientro è alla Asl dell’Aquila Ferdinando Romano, e tra un anno dunque questa casella si renderebbe disponibile.

Sul tavolo infine  i direttori dei dipartimenti, per i quali occorre un bando, ma dove poi la scelta è anche politica e fiduciaria.

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