L’AQUILA – Clamoroso esito delle primarie del Partito democratico per la scelta del nuovo segretario nazionale: quando il computo delle schede è arrivato all’80% dei voti totali, Elly Schlein è avanti di sei punti percentuali: 53,8% per la deputata, 46,2% per il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Un vantaggio irrecuperabile.
In Abruzzo ha invece vinto, se pur di poco, Bonaccini, con 10.319 voti contro i 10.187 di Elly Schlein. In provincia di Pescara Bonaccini prende 2.593 voti, Schlein 2347, in provincia di Chieti 2.395 contro i 2.347 della neo segretaria. Schlein vince però in provincia dell’Aquila, 2.714 voti contro 2.045 e in provincia di Teramo 2.252 contro 1.962 voti.
Schlein sarà così la prima donna alla guida del partito. Ed è la più giovane: ha 38 anni. Deputata dallo scorso settembre, prima era stata per oltre due anni e mezzo la vicepresidente dell’Emilia-Romagna proprio durante la presidenza di Bonaccini, e prima ancora europarlamentare. Ha preso la tessera Pd proprio per candidarsi alle primarie e dare una svolta a sinistra e anti-nomenklatura al partito, reduce da dure sconfitte elettorali.
aspetto da sottolineare è che anche in Abruzzo Schlein vince nelle città. A L’Aquila on 1.316 voti validi, Schlein ha sbancato con 961 preferenze, il 73 % mentre Bonaccini si è fermato a 356 voti, pari al 27%.
Idem a Pescara città, dove Elly Schlein ha preso 1155 voti, il 62% e Bonaccini 709 e a Chieti (56,5%). Schlein vince anche a Teramo città con il 62,1%, e in altri grandi centri, come Francavilla, Avezzano, Giulianova, Ortona, Sulmona, Pineto, Lanciano, Città Sant’Angelo, con punte anche del 70% contro il 30% di Bonaccini, che però ha compensato con il voto dei piccoli centri. Ad esempio a Villa Celiera, 550 abitanti, sono stati 144 i votanti per Bonaccini e solo 11 per Sclhein, ad Abbateggio, 350 abitanti, è finita 105 voti per Bonaccini e 1 voto per Schlein.
A sostenere Schlein, in Abruzzo, il segretario regionale e senatore Michele Fina, di Avezzano, e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, aquilano. Tutti gli altri big, come Stefania Pezzopane e il deputato Luciano D’Alfonso, e gli altri consiglieri regionali, hanno invece appoggiato con convinzione e pubblicamente Bonaccini. Ed ora a rigor di logica saranno nella minoranza del partito.
Di seguito i nomi degli eletti all’assemblea nazionale, non ancora ufficializzati: collegio L’Aquila-Teramo: Ermanno Natalini e Manuela Candelori per Bonaccini, Ilaria Bernabei, Massimo Prosperococco e Marielisa Serone per Schlein.
Nel Collegio Pescara-Chieti: Francesca Sborgia, Gianni Cordisco e Francesca Buttari per Bonaccini, Claudio Mastrangelo, Cristina Rapino ed Emanuele Felice per Schlein.
Grande soddisfazione dell’aquilano Pietrucci, unico all’Emiciclo che ha sostenuto la neosegretaria: “ho sostenuto Elly Schlein apertamente ma con grande rispetto per chi ha creduto in Stefano Bonaccini. C’è stata una grande e straordinaria partecipazione. Due belle figure, quelle di Elly e Stefano, che spero possano lavorare insieme. Non disperdiamo questo patrimonio e attraverso l’unità del partito dobbiamo mantenere questo nuovo circuito di proposte e di idee. Adesso cominciamo tutti insieme a scrivere una nuova storia, che viene da lontano e andrà lontano”.
Commenta il capogruppo Pd in consiglio regionale Silvio Paolucci, schierato con Bonaccini: “Ha prevalso la Schlein e io sono a disposizione per dare una mano. In bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del Pd. Voglio ringraziare di il popolo delle primarie e i tanti volontari che si sono impegnati in questi mesi ed esprimo soddisfazione per la vittoria di misura di Bonaccini e della sua Energia Popolare nel nostro Abruzzo”.
“Come prima cosa bisogna sottolineare l’importante partecipazione di più di ventimila abruzzesi alle primarie del PD, un dato molto rilevante che dimostra l’esistenza di una comunità forte e diffusa in tutto il territorio regionale”. Lo ha dichiarato la Presidente del PD Abruzzo, Manola Di Pasquale, che ha sottolineato anche che “è prevalsa nella nostra regione la candidatura di Stefano Bonaccini, malgrado la buona affermazione di Elly Schlein. Una indicazione netta in linea con il voto degli iscritti che si era orientato in larga maggioranza su Bonaccini. L’Abruzzo vuole un PD aperto, inclusivo, in grado di parlare alla società italiana e di offrire una alternativa credibile e autorevole di governo a Roma, nella Regione e nelle città”.
Bonaccini ha riconosciuto la sconfitta con queste parole: “La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein, l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano”.
“Saremo un problema per il governo Meloni”, le prime parole di Elly Schlein nel suo comitato elettorale dopo la vittoria. Il successo alle primarie “è la nostra risposta al picco di astensionismo che in Italia c’è stato, ora dobbiamo avere l’ossessione di recuperare questo astensionismo. Abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Questo voto dimostra che il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”.
Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Auguri di buon lavoro anche dal leader della Lega Matteo Salvini: “La partecipazione dei cittadini è sempre un valore positivo, così come lo è avere una autorevole voce dell’opposizione. Confido che da domani a sinistra ci siano finalmente rispetto e riconoscimento del valore democratico del voto popolare, che a settembre ha dato chiaramente al centrodestra la responsabilità del governo del Paese. La Democrazia non è patrimonio esclusivo della sinistra”.
Alla fine i votanti alle primarie sono stati superiori al milione. Non sono i 3,5 milioni del 2007o l’1,6 milioni del 2019. Ma si tratta di un risultato comunque insperato alla vigilia, quando i due contendenti stentavano a sbilanciarsi e, messi alle strette, dicevano che già un milione di elettori sarebbe stato un successo.
Hanno potuto votare ai gazebo tutti i cittadini italiani, quelli Ue residenti in Italia e i cittadini extra Ue con regolare permesso di soggiorno. Ammesso il voto online, ma solo a condizione di aver effettuato la pre-registrazione entro il 18 febbraio scorso. Per quanto riguarda i minori dai 16 anni in su, ma anche i fuorisede e i cittadini extra Ue, anche qui era condizione essenziale per il voto la pre-registrazione effettuata entro il 24 febbraio.
CHI E’ SCHLEIN
Schlein è nata a Lugano, in Svizzera, e ha 37 anni. Suo nonno materno era Agostino Viviani, partigiano e poi rispettato senatore del Partito Socialista. Il nonno paterno invece emigrò negli Stati Uniti da Leopoli, che oggi si trova in Ucraina, per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei. La madre è italiana, mentre il padre è statunitense. Schlein arrivò in Italia a 19 anni e si stabilì a Bologna, dove studiò giurisprudenza. Fu in quegli anni che diventò politicamente attiva: fu eletta due volte nel Consiglio di facoltà come rappresentante degli studenti, e nel 2008 partecipò come volontaria della campagna elettorale di Barack Obama per diventare presidente degli Stati Uniti.
Nel 2011 Schlein si laureò in giurisprudenza con una tesi sulle persone straniere detenute nelle carceri italiane. Dopo una breve carriera come giornalista di cinema, nel 2013 diventò la figura più riconoscibile di OccupyPD, un movimento formato soprattutto da giovani attivisti e attiviste del partito che si opponevano all’eventualità di un governo di «larghe intese» con il centrodestra. Schlein si fece notare a tal punto che riuscì a entrare nella direzione nazionale del partito, nella quota riservata alle persone vicine a Pippo Civati, e poi a candidarsi alle europee: nel maggio del 2014 ottenne 53mila preferenze, una montagna di voti per una 29enne quasi sconosciuta fino a pochissimo tempo prima.
Al Parlamento Europeo Schlein si è occupata soprattutto di immigrazione. Per due anni fu la relatrice dei Socialisti europei alla riforma del regolamento di Dublino, la principale norma europea sul diritto di asilo. In quel periodo di Schlein si parlò soprattutto a causa dei suoi contrasti con la Lega: ci fu un video che circolò parecchio, pubblicato nel gennaio del 2020 e in cui Schlein affrontava Salvini sulla gestione dei migranti.
Schlein era stata indicata da molti, dentro e fuori dal PD, come una figura adatta alla fase di ricostruzione che sta attraversando il partito dopo i molti risultati elettorali deludenti degli ultimi anni: ha infatti un profilo diversissimo da tutti gli attuali dirigenti e volti noti del PD, che sono visti come i responsabili del declino di consensi. Per alcuni anni peraltro non ha nemmeno fatto parte del PD: si era iscritta appositamente per candidarsi alle primarie.
RISULTATI DEFINTIVI IN ABRUZZO
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