PASSIONE VINTAGE: I RADUNI DI AUTO D’EPOCA IN ITALIA E LA STORIA DEGLI SPECCHIETTI RETROVISORI

17 Aprile 2024 08:23

Italia - Cronaca

Non è un segreto che gli italiani siano appassionati di auto. Un posto speciale nella loro anima è riservato alle auto classiche retrò. Dal 1927, il Paese ospita la Mille Miglia, gara di rally. Questa competizione ha una storia ricca di emozioni, vittorie, tragedie e, naturalmente, un’incredibile ammirazione universale. Oggi parleremo in dettaglio di questo evento, raccontando la sua storia e come viene preparato ogni anno.

Perché vale la pena visitare la 1000 Miglia almeno una volta?

Partiamo dal fatto che la gara si svolge lungo un percorso incredibilmente panoramico. Montagne, laghi, valli, un’auto stupenda: tutto questo è una formula per il vero amore e lo spirito libero. Come ho detto, questa storia risale al 1927. La corsa prende il nome dalla tradizione romana di misurare le distanze esattamente in miglia. Nel corso della storia della corsa, gli organizzatori e i partecipanti hanno vissuto molti eventi. Oltre a eventi forti e belli, ci sono state anche strisce nere. La prima volta è stata durante la Seconda Guerra Mondiale. La seconda volta si è verificata nel 1957 ed è durata una pausa di ben 20 anni. Vale la pena notare che dopo la decisione di ripristinare la gara, si decise di consentire la partecipazione alle auto prodotte prima del 1957. Durante la pandemia mondiale, la gara fu rinviata per ben 5 mesi. Tuttavia, questo non ha impedito alla gara di celebrare il suo novantesimo anniversario nel 2020. Vale la pena notare che, seguendo la regola della selezione delle auto, ancora oggi esiste un elenco fisso di vetture che possono partecipare alla gara. Oggi la Mille Miglia non è solo una gara, ma anche uno stile di vita.

Mille Miglia: qual è il percorso di quest’anno?





Iniziamo dal più importante: nel 2024 si svolgerà martedì 11 giugno. Partirà da Brescia e seguirà un percorso attraverso Bergamo, Novara e Vercelli prima di arrivare a Torino per completare la prima partita. La seconda tappa inizierà con un percorso verso sud passando per la regione della Lange e il centro di Alba prima di svoltare verso Genova. La seconda giornata si concluderà a Viareggio. Il terzo giorno sarà caratterizzato dal viaggio verso Roma, passando per Lucca e la costa di Livorno. Ci sarà una pausa di ristoro a Castiglione della Pescaya. La strada passerà poi per Grosseto e il Lazio. Il secondo giorno si concluderà con l’arrivo a Roma. Il quarto giorno sarà trascorso a Orvieto e successivamente a Solomeo. Successivamente, la strada vi porterà a Siena e Prato. La fine del quarto giorno segnerà l’arrivo a Bologna. L’ultimo giorno, il quinto, la strada si dirigerà verso Ferrara e Mantova, per poi attraversare il Lago di Garda con la Valtenesi. E naturalmente il momento clou dell’intero evento sarà la sfilata di auto retrò a Venezia. La cosa bella è che è abbastanza facile arrivare dall’Abruzzo sia alla sede del primo giorno di gara che al resto. Ci sono molte opzioni, dall’autobus all’aereo. E, naturalmente, è possibile arrivare con la propria auto.

Come dovrebbe essere un’auto da rally della Mille Miglia?

La prima cosa da capire è che oggi la Mille Miglia non è più una corsa con feriti e persino morti tra i partecipanti e gli spettatori. Oggi è un piacevole rally automobilistico. Come partecipare? Banale, ma la prima e più difficile cosa da fare è acquistare un’auto retrò. Poi, conviene compilare un modulo di iscrizione sul sito web e allegare alcuni certificati, ovvero quello della Federazione Internazionale delle Automobili d’Epoca (FIVA) e/o della Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e/o della Commissione Italiana per lo Sport Automobilistico (ACI). Inoltre, è necessario fornire le foto della vettura e il suo cosiddetto “pedigree”. Dopodiché, un’apposita commissione valuterà la partecipazione e dovrà essere versata la quota di iscrizione. Per quanto riguarda le condizioni tecniche, ovviamente devono essere perfette. Idealmente, l’equipaggiamento dell’auto dovrebbe essere originale. Tuttavia, oggi esistono pochissime auto di questo tipo e alcune parti devono ancora essere sostituite con altre più moderne. Parlando della sicurezza delle auto retrò, diciamo innanzitutto che è necessario capire subito dove e come sarà possibile non solo ripararla, ma anche dove reperire i pezzi di ricambio. Inoltre, bisogna sempre avere a disposizione emblemi, dischi, modanature, specchietti – che creano l’aspetto dell’auto e allo stesso tempo valgono molto per i collezionisti. A proposito di specchietti: sono progettati per fornire comfort durante la guida, per vedere la situazione dietro l’auto. In queste auto rare è uno dei pochi strumenti che aiutano in qualche modo a orientarsi sulla strada guidando un’auto di questo tipo. Inoltre, non bisogna dimenticare che le auto d’epoca erano ben lontane dall’essere perfette come quelle moderne. Il primo utilizzo noto di uno specchietto retrovisore su un’auto risale al 1911, quando apparve su una Marmon Model 32 Wasp che partecipò alla 500 miglia di Indianapolis.

Conclusione: ovviamente, essere proprietari di un’auto retrò è una sfida. Tuttavia, è anche un circolo di persone, un senso di comunità e di libertà. Ed è anche molto bello. Ecco perché la gara è ancora incredibilmente popolare.





 

Fonti di informazione:

Informazioni sugli specchietti retrovisori – www.pezzidiricambio24.it

In quale anno sono stati introdotti in Italia gli specchietti retrovisori?

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