ROMA – “Non è accettabile che di fronte all’aumento del 18% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall’Istat nell’ultimo anno, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato agli agricoltori il 30% in meno, nello stesso periodo”.
È quanto afferma la Coldiretti, nel chiedere di adeguare da subito le quotazioni di grano Made in Italy per sostenere la produzione in un momento difficile per l’economia e l’occupazione.
“L’industria confessa di pagare il grano italiano il 10% in meno rispetto a quello straniero che spesso proviene da Paesi come il Canada dove viene coltivato usando il glifosate nella fase di preraccolta secondo modalità vietate in Italia”, fa sapere la Coldiretti, a proposito delle dichiarazioni di Unione Italiana Food che confermerebbero le speculazioni in atto sul grano italiano destinato alla produzione di pasta.
La pasta è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua, ricorda la Coldiretti, secondo la quale non trovano giustificazioni le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori.
Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi, conclude la Coldiretti, che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali.
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- PASTA, COLDIRETTI: “INACCETTABILE AUMENTO PREZZO DEL 18 PER CENTO”ROMA - "Non è accettabile che di fronte all'aumento del 18% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall'Istat nell'ultimo anno, il grano duro naz...