L’AQUILA – ” La commissione acqua non nasce certo per dare la poltrona alla sottoscritta, per un paio di mesi prima che si torni a votare. Ma per superare un’emergenza cronica e tagliare, in questo caso sì, le poltrone delle sei società di gestione, a favore di un gestore unico regionale, e istituite un solo consorzio di bonifica, al posto di cinque. Ed è questo che spaventa in primis chi si oppone a questa iniziativa, il nuovo Partito dell’acqua, temo apprestato da Pd e M5s.”
La consigliera regionale del gruppo misto Sara Marcozzi, ex capogruppo il Movimento 5 stelle per cui è stata candidata due volte presidente della regione ed ora in avvicinamento al centrodestra, torna sulla vicenda dell’istituzione della sesta Commissione permanente servizio idrico integrato e cambiamenti climatici, approdata nell’ultimo consiglio regionale ma poi stoppata a causa della contrarietà, nella maggioranza di centrodestra, della Lega e, nelle opposizioni, di M5S e Partito democratico.
“Tutti i cittadini abruzzesi – spiega ad Abruzzoweb Marcozzi – hanno subito chi più chi meno disservizi da parte del sistema che gestisce la rete idrica. L’acqua che non arrivava nelle case, l’acqua contaminata, i problemi di irrigazione per i campi. Serve dunque una commissione che riunisca tutti gli argomenti e le materie attinenti all’acqua, oggi divise in due commissioni, per tentare di razionalizzare e rendere più efficiente il sistema. Quando io ho chiesto l’istituzione della commissione speciale l’anno scorso, volevo fare un po’ di chiarezza sul tema, sul perché si fossero stratificati tutti questi servizi e soprattutto dare delle soluzioni”.
E la soluzione individuata, è innanzitutto “razionalizzare le governance, è assurdo che in Abruzzo ci siano ad esempio sei società di gestione, e altrettante poltrone”.
Aggiunge poi: “in consiglio andava votata l’istituzione della commissione, non il presidente, che viene poi nominato con il voto tutti i componenti di commissione, dei partiti di maggioranza e di opposizione. Non si vuole votare chi come me da un anno e passa si occupa di acqua e ha portato l’acqua al centro del dibattito abruzzese? Va bene, votate chi vi pare, se si mettono insieme Lega Pd e Movimento 5 stelle hanno i numeri per farlo”.
E poi frecciate al M5s:”all’inizio di questa legislatura ho rinunciato a fare il vicepresidente del Consiglio per farlo fare a Domenico Pettinari, ho rinunciato a fare il presidente della commissione di Vigilanza per farlo fare a Pietro Smargiassi. Gli stessi che ora dicono, ma sottovoce perché non ci credono manco loro, che io avrei intenzione di passare al centro destra solo per ottenere, per un mese e mezzo, prima del voto di primavera 2024, la presidenza di una commissione. Ma per favore…”.
E aggiunge: “oramai è diventato il Movimento 4 stelle perché una stella era proprio quella dell’acqua. Votando contro la commissione per motivi meramente strumentali e politici hanno dato un triste spettacolo. Il Movimento 5 stelle che conoscevo io votava le idee giuste e non votava le idee sbagliate, non votava sì o no a seconda di chi le proponesse”.
E ne ha anche per il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci: “gli consiglio di non mettersi al livello dei populisti, perché poi c’è chi è più populista di te, che ti porta al suo livello e ti batte sull’esperienza. Se dunque la vogliamo buttare in caciara io potrei pensare francamente che oggi si è ricreato un nuovo partito dell’acqua come c’era in Abruzzo anni fa, e che mi sta facendo la guerra perché io voglio eliminare un po’ di poltrone. Un partito dell’acqua formato da Pd e Movimento 5 stelle, che non vuole razionalizzare le governance delle società di gestione”.
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