PESCARA – A inizio giugno di quest’anno a Fossacesia, in provincia di Chieti, nell’incantevole Costa dei Trabocchi, i carabinieri forestali hanno sequestrato l’ennesima costruzione abusiva vista mare destinata a diventare una struttura turistica. Qualche giorno prima, erano stati scoperti in località Cavalluccio di Rocca San Giovanni, opere costruite in area vincolata. Ad Ortona, davanti ai Ripari di Giobbe, sono stati sequestrati oltre mille metri di reti collocate in zona marina protetta, e nel corso dell’anno sono stati sequestri ingenti quantitativi di vongole, ricci di mare, polpi, e altre specie marine, di cui i bracconieri del mare avevano fatto incetta, spesso provenendo da altre regioni, la Campania e la Puglia in particolare.
Solo alcuni dei recenti fatti di cronaca, che confermano come anche in Abruzzo la costa e il mare, beni inestimabili, sono sotto assedio da parte dell’abusivismo edilizio e dalla pesca di frodo, e da altri reati come le occupazioni illecite del demanio marittimo, gli sversamenti di sostanze inquinanti, le violazioni del codice delle navigazioni.
Reati di cui ogni anno Legambiente tiene il conto, a livello nazionale, con il rapporto “Mare Monstrum”.
E i dati del 2023 sono preoccupanti: nelle regioni costiere del nostro Paese, sul mare e sulle sue risorse si è registrata una crescita generalizzata in termini di reati, persone denunciate e sequestri, nonostante una leggera flessione dei controlli (-8,4%). I numeri, come sempre, parlano chiaro: gli illeciti penali accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto sono stati 22.956, con una crescita del +29,7% rispetto al 2022, a una media di 8,4 reati per km di costa, uno ogni 119 metri.
Un triste fenomeno, che riguarda anche l’Abruzzo, anche se in misura minore, ma non meno preoccupante, rispetto ad altre Regioni.
Nella classifica delle 15 regioni bagnante dal mare, l’Abruzzo è undicesimo per quello che riguarda la percentuale di reati, rispetto a tutti quelli commessi in Italia, sale al settimo posto per quanto riguarda i reati commessi per ciascun chilometro lineare di costa.
Per quanto riguarda le violazioni in termini di percentuale prima è la Campania che da sola copre il 13,5% dei reati, pari a 3.095, seconda la Sicilia con 3610 reati, il 13,3%, terza la Puglia con 3.016 reati, il 13,1%, quarta la Calabria con 103.778 il 10,3% quinta il Lazio con 6,7%
L’Abruzzo come detto è undicesimo, con 1.109 reati pari al 4,3%. Le persone denunciate nel 2023 sono state 1.800, i sequestri 110, gli illeciti amministrativi 1.446, le sanzione amministrative 2.153, pari a 3.252.000 euro di sanzioni comminate.
Per quanto riguarda le violazioni per chilometro quadrato, il dato più significativo prima sono le Marche, con 38,9 reati e leciti per chilometro di costa, secondo il Friuli Venezia Giulia con 31,9, terza la Basilicata, quarto il Molise con 23,1, quinto il Veneto con 22,3 reati ogni chilometro.
L’Abruzzo è settimo con 19,3 illeciti e reati amministrativi.
Va detto però che la media italiana che è di 8,4 reati per chilometro, e le tre regioni più virtuosa è la Sardegna con appena 1,9 reati.
Importante il focus sui reati accertati nel ciclo del cemento (dall’abusivismo edilizio alle occupazioni del demanio marittimo) lungo le coste del nostro Paese: un assalto senza fine, che solo nell’ultimo anno (2023), su quasi 504 mila controlli, ha portato alla verbalizzazione di oltre 10 mila reati, 10.257 per l’esattezza (+ 11,1% rispetto all’anno precedente), la denuncia di 11.647 soggetti (+ 21,2%) e l’arresto di 14 (-68,9%), con complessivi 1.614 sequestri penali e sanzioni per un valore pari a 36.720.610 euro.
In termini assoluti primeggia la Campania, con 1.531 reati e 1.710 persone denunciate.
L’Abruzzo è undicesimo, con 404 reati e 411 persone denunciate.
Infine il focus sulla pesca abusiva: nel 2023 è stato di 935,5 tonnellate il quantitativo complessivo di “pesce” sequestrato quasi 2.563 chilogrammi al giorno, con la Sicilia che primeggia con oltre 324 tonnellate, in termini assoluti. Ma anche qui se andiamo a guardare i reati per chilometro primo con 821 chili per chilometro), seconda Campania con 551, terza l’Emilia Romagna con 311,1
L’Abruzzo è sesto con 14.060 chili sequestrati, pari a 111,8 chili. I reati sono stati 272, altrettante le persone denunciate, con le sanzioni che sono state pari a 788.520.
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