PESCARA: AUTORICICLAGGIO E BANCAROTTA FRAUDOLENTA, IN MANETTE IMPRENDITORI RISTORAZIONE ED EVENTI

1 Novembre 2024 09:13

Pescara - Cronaca

L’AQUILA  – Autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta.

Questa l’accusa, a seguito di un’ indagine del corpo di polizia locale, che ha portato all’arresto, a Pescara, di tre imprenditori operanti in vari settori economici, tra i quali quello della ristorazione e dell’organizzazione di eventi, e un consulente finanziario che ha prestato la sua opera professionale in favore  dei tre imprenditori.





Disposto anche il sequestro di beni per 800.000 euro, ritenuti il profitto dell’autoriciclaggio di una società, con sede legale a Milano, ma operante a Pescara, dove gestisce l’attività economica di ristorazione “Le Terrazze Roof Garden”.

La misura esegue l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Francesco Marino, su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica di Pescara Anna Rita Mantini, Procuratore Aggiunto, e Luca Sciarretta, Sostituto Procuratore.

Le indagini, non ancora concluse, hanno permesso sin qui di accertare le condotte illecite commesse nel territorio pescarese da un imprenditore di origine napoletana, ma operante anche a Milano, il quale, dopo aver intrapreso fattivamente plurime condotte di riciclaggio ed impiego di proventi illeciti, ne ha investito una parte significativa anche in una storica e redditizia attività di ristorazione della città di Pescara. Ecco gli arrestati con accuse tutte da provare: in carcere si trova Pasquale Garofalo, mentre ai domciliari sono Anna Paola Cavaliere, Enzo Mazzochetti, Laika D’Agostino. Gli indagati  sono Adamo Di Natale e Federico Di Natale.





Nello specifico, si è accertato che si trattava di ingenti somme di denaro accumulate in passato grazie alla commissione dei reati di associazione per delinquere, riciclaggio, reati tributari, bancarotta fraudolenta, commessi per lo più in territorio lombardo e anche in allarmante sinergia con soggetti legati alla criminalità organizzata mafiosa di origine calabrese (‘ndrangheta) e campana (camorra), reati per i quali di recente è stato anche condannato dal Tribunale di Milano e arrestato a seguito di una indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.

Scrive in una nota la Procura di Pescara: “Le indagini hanno svelato il significativo ulteriore dinamismo illecito del principale indagato che reiterava nelle attività illecite del medesimo tipo di quelle sopra accennate. Va oltremodo sottolineato che la commissione del grave delitto di autoriciclaggio di tali ingenti somme di denaro è stata resa possibile anche grazie alla intestazione fittizia della società costituita per gestire la predetta attività di ristorazione, ideata e attuata dall’imprenditore partenopeo in collaborazione con un altro imprenditore (precedente gestore del ristorante) che si è prestato, dietro remunerazione, a figurare come amministratore della società pur essendo invece mero prestanome del soggetto napoletano (vero nuovo gestore del ristorante), nonché grazie all’opera e ai consigli di un suo collaboratore di fiducia e di un consulente finanziario che ha curato tutti gli aspetti economici e finanziari dell’attività economica illecitamente gestita. L’ingresso nella gestione dell’attività di ristorazione pescarese da parte dell’imprenditore partenopeo è avvenuto grazie ad un accordo illecito concluso con i precedenti gestori del ristorante, in concorso con i quali ha anche compiuto fatti di bancarotta fraudolenta in danno del patrimonio della precedente società gestrice del ristorante, il cui fallimento è stato dichiarato alcuni anni fa dal Tribunale di Pescara”.

 

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