PESCARA: DAL 2012 SPARITI TREMILA NEGOZI. CONFCOMMERCIO, “SERVE LEGGE REGIONALE SUI DISTRETTI”

21 Marzo 2025 15:59

Pescara - Commercio

PESCARA – “Tra il 20212 e il 2024 nella sola città di Pescara hanno chiuso oltre trecento attività sulle duemila attive, pari ad un calo percentuale del -21,8%”. Lo dice una nota del presidente Confcommercio Pescara Riccardo Padovano, che chiede una legge regionale sui distretti commerciali.

Si spiega nella nota: “Nella giornata di oggi è stata diffusa la consueta analisi annuale effettuata dall’Ufficio Studi della Confcommercio Nazionale che ha certificato che in Italia tra il 2012 e il 2024 sono spariti quasi 118mila negozi al dettaglio e 23mila attività di commercio ambulante. Si riducono le attività tradizionali e aumentano i servizi: in particolare quelli di alloggio in b&b e airbnb mentre scende il numero di alberghi tradizionali”.





Secondo i dati, nei centri storici italiani sono spariti soprattutto i servizi legati ai carburanti (-42,1%), libri e giocattoli (-36,5%), mobili e ferramenta (-34,8%) e abbigliamento (-26%). In crescita gli alloggi turistici, con un più 67,5%: il dato però è influenzato dal boom (+170,1%) dell’extralberghiero, mentre l’alberghiero cala del 9,7%. Crescono anche farmacie (+12,3%), attività di computer e telefonia (+10,5%) e la ristorazione (+4,5%).

Commenta Padovano, soprattutto in merito ai numeri di Pescara: “Si tratta di un dato che certifica e ribadisce un fenomeno preoccupante e sotto gli occhi di tutti che va arginato con politiche mirate per evitare la cosiddetta ‘desertificazione commerciale’ dei centri cittadini. Occorre agire con immediatezza per preservare il cosiddetto ‘commercio di prossimità’ che ha un inestimabile valore sociale in quanto rappresenta un presidio di vivibilità, sicurezza, attrattività e servizio per i cittadini”.

E ancora: “Contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale è uno degli obiettivi del progetto Cities con il quale Confcommercio dà il suo contributo concreto per migliorare i centri urbani e rafforzare le economie di prossimità promuovendo il ruolo del terziario di mercato nell’ambito di un nuovo modello di sviluppo urbano basato su sostenibilità, comunità e identità. Le direttrici sulle quali si muove il progetto Cities sono le seguenti: Rigenerazione dello spazio pubblico e dei quartieri, Mobilità e logistica sostenibili per la città di prossimità, Patti locali per la riapertura dei negozi sfitti, Gestione partecipata e collettiva delle città, Politiche per il commercio locale più efficaci grazie all’uso di tecnologie digitali”.





“Ma non basta, occorre anche l’intervento della politica regionale attraverso una legge che promuova e finanzi la nascita dei Distretti Urbani del Commercio noti come Duc. Da anni sosteniamo che quella dei Distretti del Commercio rappresenti l’unica strada per avviare una valorizzazione territoriale innovativa e integrata in cui il commercio deve agire come efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali”.

“Il rilancio della competitività e attrattività dei centri cittadini si raggiunge solo attraverso un partenariato fra pubblico e privato che metta insieme Comuni, attività economiche, cittadini, proprietari immobiliari e altri attori del territorio che, sotto una regia unitaria guidata da Manager di Distretto specializzati nel marketing e nella rigenerazione urbana, possano agire per il perseguimento di una visione strategica e di investimento condivisa”.

“Abbiamo inserito la proposta di una legge regionale per i Distretti del Commercio nei documenti programmatici che la nostra associazione ha più volte consegnato alla Presidenza della Regione Abruzzo ma anche al Sindaco di Pescara affinché se ne faccia portavoce e sostenitore. Siamo fiduciosi che la politica regionale, sulla falsariga di quanto già fatto da tante regioni fra cui la Regione Marche, possa varare una legge al riguardo che i dati diffusi oggi rendono quanto mai necessaria e indifferibile”.

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