PESCARA: PER IL RE VITTORIO EMANUELE ”VIDE” UNA GRANDE CITTA’

23 Ottobre 2010 13:20

Pescara - Cronaca

PESCARA – Vittorio Emanuele II vide un gran potenziale nella città di Pescara, lo testimoniano una delibera del consiglio comunale del 12 dicembre 1869 e una lettera del sindaco di allora, Gennaro Osimani, al ministro delle Finanze, datata sempre 1869 (19 luglio).

Sono i documenti che il presidente del consiglio comunale di Pescara, Licio Di Biase, ha individuato nell'ambito della ricerca che sta portando avanti sulla storia di Pescara.





Li ha rintracciati nei giorni scorsi e in entrambi i testi si parla del passaggio del re Vittorio Emanuele a Castellamare, avvenuto il 17 ottobre 1860, e delle parole da lui pronunciate nell'attuale piazza Unione (al tempo Bastione San Cristoforo).

“Oh, che bel sito per una grande città commerciale! – disse il re, secondo quanto riportato nella delibera del Consiglio comunale scovata da Di Biase – Bisogna abbattere queste mura e costruire su questo fiume un porto, e Pescara in men di un secolo sarà la più grande città degli Abruzzi e i nostri posteri l'aggiungeranno alle cento città di cui va superba l'Italia!”.

La lettera del primo cittadino al ministro riferiva sempre lo stesso episodio e le “memorabili parole” pronunciate da Vittorio Emanuele.





“La frase pronunciata dal re – ha fatto notare Di Biase – non è riportata esattamente con le stesse parole nei due testi, e d'altronde non c'era nessuno che prendesse nota, ma è chiaro il messaggio che è stato lanciato rappresentava anche il desiderio che andava emergendo di abbattere le mura e dar vita ad una grande città”.

Anche la direttrice dell'Archivio di stato, Maria Teresa Iovacchini, ha parlato di un documento del 1864 sulla necessità di abbattere le mura, ma il ministero ribadiva che non bisognava farlo perché erano in corso dei sopralluoghi.

“Fino ad ora – ha concluso Di Biase – la frase pronunciata dal re è sempre apparsa una leggenda per gli storici, non essendocene la certezza. Adesso, invece, ci sono prove concrete”.

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