PESCARABRUZZO: DOMANI PARLA SENATORE D’ALFONSO, CDA FA QUADRATO SU PRESIDENTE MATTOSCIO

16 Gennaio 2022 09:37

Pescara - Abruzzo, Politica

PESCARA – Si  annuncia esplosiva la conferenza stampa convocata dal senatore del Partito democratico ed ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, domani 17 gennaio, alle ore 11, nella Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, dedicata a “fatti e circostanze resistenti sulla storia della Fondazione Pescarabruzzo nella città e nel territorio”.

Il senatore che è stato anche sindaco di Pescara e presidente della Provincia, ha lanciato la campagna d’inverno alla conquista di un organismo che ha un patrimonio netto di 206 milioni, e all’attivo 47 milioni per finanziare le più svariate attività sociali, culturali e territoriali. Presieduto dal professor Nicola Mattoscio da 25 anni, come presidente dal 1996 ad oggi e con una parentesi come segretario generale dal 2016 al 2020, e con scadenza nel 2023. Mattoscio è stato audito in  in Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario dove a scagliarsi contro il presidente della Fondazione è stato  il senatore M5s  Elio Lannutti, presidente onorario dell’associazione Adusbef, componente della commissione presieduta da D’Alfonso, e da insistenti voci, da quest’ultimo armato e ispirato.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione,  composto da Alessandro Crociata, Luciano D’Angelo, Emanuela d’Arielli e Paola Nardone, assieme al Comitato di indirizzo, fanno intanto quadrato sul presidente Mattoscio, contro gli attacchi di D’Alfonso che “vanno ben oltre la facoltà alla critica, rivendichiamo il diritto ad  operare le scelte in piena autonomia, nel rispetto dello Statuto e della legge, come è avvenuto in occasione dell’ultima elezione all’unanimità a presidente dello stesso Mattoscio.





Con una lettera inviata il 12 gennaio a Mattoscio il senatore aveva chiesto di utilizzare la sala convegni della Fondazione per lo svolgimento della conferenza stampa, convocata “per illustrare il suo patrimonio conoscitivo sulla fondazione” e “per far favorire la conoscenza e la comprensione di tutto quanto avvenuto negli ultimi 25 anni”.

Mattoscio però ha risposto negando l’utilizzo della sala conferenze, motivando il diniego con “un verbale di accertamento del comando dei Vigili del fuoco di Pescara, relativo alla piena agibilità della sala convegni, e dalla necessità di approfondimenti tecnici in corso, finalizzati alla realizzazione degli adeguamenti resi necessari ai sensi della legge”

Nella convocazione comunicata oggi si legge che la conferenza stampa “fa anche seguito all’audizione del Presidente della Fondazione, prof. Nicola Mattoscio, di fronte alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario”.  “Nel corso dell’incontro saranno anche descritte alcune proposte di merito sull’ordinamento della Fondazione, per renderne più automatici e palesi i meccanismi di rinnovo degli incarichi di vertice”.





Consiglio di amministrazione e comitato di Indirizzo invece  “respingono ogni tentativo di interferenza e  condizionamento della vita interna della Fondazione e manifestano la loro solidarietà al Presidente, nella consapevolezza del lavoro positivo svolto dalla Fondazione nel territorio di riferimento per  mezzo delle iniziative sociali, culturali e di promozione economica”.

“Con la guida di Mattoscio il patrimonio della Fondazione Pescarabruzzo è aumentato del 175% solo negli ultimi 3 lustri, risultato che non trova facili riscontri nelle altre Fondazioni italiane e grazie al quale oggi è diventata la seconda più grande Fondazione del Mezzogiorno d’Italia e la prima in quella peninsulare.  In Abruzzo, nel periodo analogo, il patrimonio della Fondazione Carispaq è aumentato del 49%, della Tercas è diminuito del -6% e della Carichieti addirittura del – 87%”.

E si sottolinea con forza che “il ruolo del Prof. Nicola Mattoscio nella Fondazione Pescarabruzzo, che qualche autorevole parlamentare ha censurato in modo del tutto infondato, è stato autonomamente deciso all’unanimità dagli organi preposti, secondo quanto stabilito dal suo Statuto e dalla legge, in sintonia con le sentenze della Corte Costituzionale del 2003 che hanno garantito la piena indipendenza delle Fondazioni di origine bancaria dalle interferenze, in particolare dei Partiti e della Politica”.

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