PNRR DA 20 MLN A CALASCIO, DIFFIDA DA MINISTERO, RISCHIO COMMISSARIO. LE CONSULENZE DEL COMUNE

VACILLA RUOLO DI SOGGETTO ATTUATORE PER IL SINDACO PAOLO BALDI: BORGO AQUILANO CELEBRE PER LA SUA ROCCA DEVE METTERE A TERRA 20 MILIONI ENTRO GIUGNO 2026 E IL TEMPO STRINGE, E GIA' DUE RUP SONO ANDATI VIA. PER RAFFORZARE PERSONALE RIDOTTO ALL'OSSO, CHIAMATO A DARE MAN FORTE ANCHE MARIO MAZZOCCA, EX ASSESSORE ED EX SOTTOSEGRETARIO DI GIUNTA CON IL CENTROSINISTRA DI LUCIANO D'ALFONSO. QUASI 139MILA EURO A COOPERATIVA DI COMUNITA' PER L'ORGANIZZAZIONE DEGLI EVENTI.

19 Agosto 2024 09:14

- Cronaca

L’AQUILA – Una lettera di diffida è arrivata dal Ministero della Cultura, in cui si lamentano ritardi sul cronoprogramma nella realizzazione del progetto pilota a livello nazionale “Calascio luce d’Abruzzo”, che ha destinato alla piccola e celebre perla abruzzese alle falde del Gran Sasso aquilano, tra le più gettonate meta di turismo, ben 20 milioni di euro.

Una lettera che potrebbe essere il preludio del commissariamento del soggetto attuatore del bando  ‘Attrattività dei Borghi’, voluto dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini del Partito Democratico, con i fondi del Pnrr, ovvero lo stesso Comune di Calascio, borgo di meno di 200 abitanti, di cui è sindaco Paolo Baldi, che dovrebbe concludere e rendicontare tutti i progetti previsti entro giugno 2026.

La Regione Abruzzo di Marco Marsilio di Fdi, dal ruolo di “supporto”,  potrebbe diventare il regista, con la nomina appunto di un commissario. E si intravede l’ipotesi di una manovra  del centro destra nazionale, dal Ministero di cui è titolare Gennaro Sangiuliano, anche lui di Fdi, alla Regione, per ‘controllare’ un progetto importante, ora in mano ad un sindaco dato come di centrosinistra, e non allineato.

Il Comune di Calascio ha del resto difficoltà a mettere a terra, complice la scarsità di personale, i tanti progetti preventivati, come il restauro e la conservazione della celebre rocca e dell’area archeologica, la realizzazione di un albergo diffuso, parcheggi, varie infrastrutture e servizi, anche all’avanguardia, per cittadini e i tanti turisti. Sintomo delle difficoltà anche il turn over nel decisivo ruolo di responsabile unico del procedimento (rup), del progetto, ben tre in appena un anno e mezzo.

Per rafforzare la tecnostruttura, ridotta all’osso, con un segretario comunale, Marina Accili, per dire, a scavalco con altri enti, il Comune intanto ha affidato incarichi a professionisti esterni, attraverso regolari bandi, tra cui spicca ad esempio il nome dell’architetto Mario Mazzocca, ex sindaco di Caramanico Terme, ex assessore regionale al Lavoro e Aree interne, e poi sottosegretario di giunta regionale di Sinistra ecologia e libertà, con il centrosinistra del presidente Luciano D’Alfonso, ora deputato del Partito democratico. E’ stata affidata la realizzazione degli eventi alla Cooperativa di comunità di Calascio, vanto e pupillo dello stesso sindaco, per 138.911 euro nel triennio.  E altre consulenze dettagliate qui di seguito.





A favorire l’ipotesi del commissariamento, anche l’incrinarsi del rapporto di collaborazione e concordia del sindaco Baldi, di area centrosinistra, con il presidente della Regione Marco Marsilio, di Fdi, nel comune interesse di realizzare al meglio ed entro i tempi, uno dei 21 progetti finanziati in tutta Italia, finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e presentato a Calascio in pompa magna nella conferenza stampa del  luglio 2022 a cui partecipò al fianco del sindaco Baldi, lo stesso Marsilio, assieme l’allora assessore regionale, Guido Liris, ora senatore di Fdi, e l’assessore Daniele D’Amario.

Ora il clima è cambiato, e potrebbe essere la Regione a prendere presto in mano tutta la partita, con un commissario ad acta. A palazzo Silone ci sarebbe infatti, da quanto trapela, crescente irritazione per l’autonomia gestionale rivendicata, come del resto prevede il bando vinto, dal sindaco Baldi, e in questo senso non ha aiutato la nomina di pur valenti collaboratori, ma considerati dalla destra al potere espressione del centrosinistra, la stessa area politica del sindaco, e il riferimento sarebbe in primis a Mario Mazzocca.

A complicare le cose anche il continuo ricambio in una delle posizioni centrali per far camminare il progetto: il primo rup, l’ingegnere Simone Fiorenza, nominato a gennaio 2023, ha rassegnato le dimissioni a ottobre dello stesso anno, “per assunzione presso altro ente”,  sostituto a novembre da Bartolomeo Di Giovanni, responsabile del servizio tecnico comunale, a sua volta sostituito a giugno dall’ingegnere Luana Di Lodovico, vincitrice del bando pubblico indetto dal Comune, novembre 2023, con un contratto a tempo determinato di tre anni.

E a giugno si è dimessa anche una figura ancora più centrale e decisiva del progetto Calascio luce d’Abruzzo: il project manager Camillo Marracino. Per “ragioni personali”, ha detto a questa testata, senza voler aggiungere altro. Non è dato a sapere se e quando sarà sostituito.

L’affidamento dell’incarico a Mario Mazzocca è arrivato invece con una determina del 6 marzo 2023, in cui si specifica che nel Comune di Calascio “permane l’assoluta carenza di personale dipendente con adeguato profilo professionale al quale assegnare le mansioni di tecnico a supporto del Responsabile del servizio tecnico”. E da allora Mazzocca, per un compenso di 60o euro mensili, oltre a contributi previdenziali e iva, si occupa delle istruttorie edilizie, delle autorizzazioni paesaggistiche, dei nuovi strumenti urbanistici e altro ancora.

A  dicembre 2023 a dare manforte a Comune di Calascio è poi arrivata l’assunzione a tempo determinato di un funzionario tecnico, categoria D1,  tramite bando, dell’ingegnere Stefano De Magistris.

A presentare una parcella per una consulenza da dicembre a gennaio 2024, in tema di turismo, è stato Antonio Pezzano, esperto in tourism policy e destination management, per un importo totale di 3.000 euro. Liquidate con determina di fine giugno scorso.





A gennaio ed aprile con altre due determina è stata pagata la parcella al servizio “esperto assistente al direttore operativo (pm junior)”, a favore Lorenzo Rossi, rispettivamente di 5.399 euro  e 4.199 euro.

Altro affidamento ha riguardato l’organizzazione di eventi iniziative di carattere culturale, che rappresentano anch’esse un asse del progetto, seppure secondario, rispetto ai grandi interventi infrastrutturali. Ebbene: il bando per il “Servizio di creazione di eventi” indetto ad aprile, è stato assegnato il 16 maggio scorso alla Cooperativa di Comunità Calascio, costituita in prevalenza da residenti, motivo di vanto del sindaco Baldi, che si è speso molto per farla nascere e decollare,  e che ora è beneficiaria di 138.911 euro, per tre anni.

Sempre con lo stesso bando sono stati assegnati per il servizio di “Letteratura Rigenerativa”, 60.000 euro per tre anni, all’associazione Tra, Teatri Riuniti d’Abruzzo, con sede a L’Aquila, che dal 7 al 24 agosto sta proponendo l’evento Rigenera festival.

Con una gara affidata all’agenzia regionale per la committenza, l’Areacom, è stata assegnata alla società di ingegneria Progetto tecnico srl dell’Aquila, l’incarico relativo servizi tecnici di ingegneria ed architettura per la realizzazione della progettazione definitiva, esecutiva, del coordinamento della sicurezza per il restauro e la messa in sicurezza della rocca di Calascio, e per l’ottimizzazione della rete energetica e dei sottoservizi nel comune di Calascio. Un anticipo dell’importo pattuito, pari a circa 25.000 euro pari al 20% del totale, è stato approvato con una delibera di ottobre 2023.

Calascio, giova infine ricordare, ha dovuto subire l’offensiva dei Comuni di Lama dei Peligni, in provincia di Chieti, e Castelli, in provincia di Teramo, secondi e terzi arrivati nella graduatoria del bando, che si sono rivolti al Tar  contestando la congruità dei punteggi attribuiti alla vincente Calascio. Il Tar ha respinto in ricorsi, ma ora si è in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato.

Per il bando nazionale “Attrattività dei borghi”, sono stati stanziati complessivamente oltre 398 milioni di euro, per la realizzazione di altrettanti progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica di borghi a rischio abbandono o abbandonati, ripartiti, uno per ciascuna Regione e Provincia autonoma

I borghi vincitori sono oltre a Calascio: Basilicata, Monticchio Bagni (PZ); Calabria, Gerace (RC); Campania, Sanza (SA); Emilia Romagna, Campolo (BO); Friuli Venezia Giulia, Borgo Castello (GO); Lazio, Trevinano (VT); Liguria, Borgo Castello (SV); Lombardia, Livemmo (BS); Marche, Montalto delle Marche (AP); Molise, Pietrabbondante (IS); Piemonte, Elva (CN); Puglia, Accadia (FG); Sardegna, Ulassai (NU); Sicilia, Borgo a Cunziria (CT); Toscana, Borgo di Castelnuovo in Avane (AR); Umbria, Cesi (TR); Valle D’Aosta, Fontainemore (AO); Veneto, Recoaro Terme (VI); Provincia autonoma di Trento, Palù del Fersina (TN); Provincia autonoma di Bolzano, Stelvio (BZ).

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