L’AQUILA – “Siamo abituati a parlare con le carte in mano: la revoca c’è stata, con un decreto del Ministero dell’Economia, e l’Abruzzo ad oggi ha perso i 4 milioni del Pnrr, che rappresentavano un ulteriore fondo a disposizione per la realizzazione delle opere di edilizia del territorio, in buona parte per la ASL di Pescara. Ma la questione ancora più grave è che sono a rischio anche, per i gravi ritardi nelle progettazioni, anche i 100 milioni per la rete di presidi sanitari sul territorio”.
Lo ribadisce è un’intervista ad Abruzzoweb, Silvio Paolucci, capogruppo del Partito democratico, controreplicando a quanto oggi sostenuto dall’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, della Lega, secondo cui il centro-sinistra nella conferenza stampa di ieri ha solo “mischiato le carte”, perché “nel 2022, la Regione non ha potuto accedere alle risorse perché le progettazioni non erano state ancora completate. Lo stesso provvedimento verrà riproposto anche per il 2023 (per lo stesso importo già destinato all’Abruzzo) e questa volta le risorse saranno assegnate, in una fase e in un contesto di immediata utilità. E’ evidente che non c’è nessuna revoca, semplicemente perché non c’era stata assegnazione”.
In ogni caso sottolinea Paolucci, “questi fondi potevano essere già stati ottenuti, e si registra un forte ritardo, speriamo si diano finalmente una mossa per recuperarli in seguito”.
E per Paolucci questa è solo una punta dell’iceberg: “aspetto ancora più grave è la drammatico ritardo nella progettazione, per un volume di 100 milioni di euro, ancora una volta valere sul Pnrr, per la realizzazione di case e ospedali di comunità, e dei ari presidi sanitari del territorio.
Per ciascuno di questi interventi, la Regione e le quattro Asl avrebbero già dovuto completare l’iter e procedere con i bandi di gara, ma come si dice, siamo in realtà a ‘caro amico’. E come si sa il Pnrr ha una tempistica stringente, pena la revoca dei fondi”.
Per chiudere il cerchio, il consigliere di opposizione denuncia anche “il grave ritardo relativo alla realizzazione della rete ospedaliera regionale, che ancora quella predisposta da noi nel 2016-2018, non abbiamo risolto il problema del Lea di secondo livello, non abbiamo visto alcuna posa della prima pietra per gli ospedali nuovi e per il 118 dell’Aquila”.
L’INTERVISTA
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