TERAMO – Un logo per la promozione turistica della Costa teramana “che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del Paese”.
È il parere sul logo della “Riviera del Gigante” espresso da Matteo Settepanella, presidente dell’Osservatorio Antifascista 25 settembre 1943, e Luciano D’Amico, consigliere di opposizione nel Consiglio regionale d’Abruzzo, candidato alla presidenza della Regione alle elezioni del marzo scorso, i quali, in una nota fanno osservare che ruotando l’immagine del logo “ci si accorge che il profilo del Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un dittatore italiano” e ne chiedono la modifica.
Alla nota è allegato un file con l’immagine in questione accanto a quella di un profilo di Benito Mussolini.
“La Riviera del Gigante è il nuovo, o meglio, ultimo marchio (in ordine di tempo) della Costa della provincia di Teramo che potrà, come ci auguriamo, essere un volano per lo sviluppo del settore turistico – scrivono Settepanella e D’Amico nella nota inviata alla stampa – Abbiamo il brand per una provincia, ma, se andiamo a vedere gli strumenti di programmazione della Regione Abruzzo, scarse sono le risorse destinate a questo strategico settore. Ci colpisce il logo della ‘Riviera del Gigante’, così chiamata perché la costa teramana è situata alle base del Gran Sasso denominato da molti ‘il gigante che dorme’. Il Gigante è proprio lui, il Gran Sasso, ma il logo non lo mostra, o meglio, se ruotiamo l’immagine di 90 gradi, ci si accorge che il profilo del Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un dittatore italiano”.
“Sarebbe opportuno, e pertanto lo chiediamo ai sindaci della Costa teramana – concludono – modificare il logo che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del Paese”.
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