L’AQUILA – Saranno interrogati in ordine alfabetico, dalle 9 alle 13.30 di domani 15 giugno, dieci dei diciannove agenti della Polizia Stradale di Pratola Peligna, finiti al centro di una maxi inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona.
Il calendario degli interrogatori è stato stilato dal giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, chiamata ad esprimersi sulla richiesta del ritiro del tesserino per un anno, depositata dal Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla.
Tra i poliziotti messi sotto inchiesta figurano numerosi amministratori pubblici come il sindaco di Rocca Pia, Pasquale Berarducci, il vice sindaco di Bugnara, Michele Stinziani, e i consiglieri comunali sempre di Bugnara, Luigi Capaldi, e di Pettorano Sul Gizio, Alessio Imperatore, che vive a Bussi sul Tirino. Questi gli altri poliziotti sottoposti ad indagine da parte della procura: Alfonso Bartoli, Alessandro Cruciani, Beniamino Del Rosso, Giovanni De Sanctis, Paolo Di Loreto, Sandro Fasciani, Vincenzo Fiorentino, Luca Madonna, Marco Novelli, Franco Perna, Dino Petrella, Christian Presutti, Gianni Ranieri, Domenico Simonetti e Angelo Tarola.
Il tempo previsto per ciascun interrogatorio, stando sempre alla calendarizzazione, è di mezz’ora circa.
Tutti gli indagati che avrebbe agito con “spregiudicate e pervicaci condotte in totale disprezzo nei confronti delle istituzioni”, come si legge nella richiesta della misura presentata dalla Procura, sono accusati a vario titolo di truffa ai danni dello Stato, furto, peculato, omissioni di atti d’ufficio e omissione di soccorso.
Le contestazioni, per la maggior parte degli indagati, riguardano l’abbandono del posto di lavoro per intrattenersi, a soli fini personali, in alcuni esercizi commerciali. Inoltre alcuni agenti, senza giustificazione, si sarebbero appartati in zone interdette al traffico per dormire all’interno dell’autovettura durante il turno di notte. Ciò con gravi conseguenze, sempre secondo l’imputazione, sulla sicurezza e sul controllo della viabilità.
Alcuni degli indagati sarebbero inoltre accusati di peculato per aver utilizzato per fini privati la vettura di servizio. Mentre la contestazione dell’omissione di atti ufficio si sarebbe configurata perchè qualche agente non avrebbe prestato soccorso ad un veicolo in panne e non avrebbe proceduto alla vigilanza e ai rilievi di un sinistro stradale.
Gli indagati, non tutti, si sarebbero resi responsabili perfino di furto ai danni di una stazione di servizio, portando via beni di tenue entità patrimoniale. Le singole posizione dei dieci saranno scandagliate domani. Si decide sul ritiro del tesserino.
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