PESCARA – Dopo oltre nove anni dal referendum nel quale il 64% dei cittadini disse sì alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore in un unico comune da oltre 200mila abitanti, il 4 settembre si dovrà arrivare all’approvazione del nuovo statuto, con 116 articoli e 56 pagine, con la convocazione dell’assemblea costitutiva, presieduta dal presidente del consiglio comunale di Pescara, Marcello Antonelli della Lega.
Ma ad una settimana dall’evento, non c’è ancora accordo sul nuovo assetto istituzionale, che prevede un clamoroso aumento di poltrone, e nemmeno sul nome, tra chi vuole “Nuova Pescara”, come minimo, e chi insiste per la semplice “Pescara”, soluzione questa vista da Montesilvano e Spoltore come la conferma di un disegno di mera annessione.
La fusione dovrà essere portata a compimento, comunque entro il 1° gennaio 2027, dopo che la legge regionale 13 del marzo scorso, a spostato i termine del 2024 prevista dalla legge regionale 26 del 2018, ora abrogata.
La bozza di statuto, contro cui si è schierato il sindaco di Pescara Carlo Masci, di Forza Italia, e che trova invece favorevoli i sindaci di Montesilvano, Ottavio De Martinis, della Lega, e di Spoltore, Chiara Trulli del Partito democratico, prevede l’istituzione di un consiglio comunale “centrale” della Nuova Pescara, o come si chiamerà, con 32 seggi più il sindaco, di quattro municipi, due per Pescara, uno per Montesilvano con 24 consiglieri ciascuno, e un municipio per Spoltore, con 16 consiglieri, più i quattro presidenti eletti dai cittadini. A cui si aggiunge anche la proposta di 4 assessori per ciascuno dei 4 municipi, con la possibilità di nominare due assessori esterni. che si sommerebbero agli assessori del Comune centrale. Si passerebbe insomma dagli attuali 74 consiglieri a 124 consiglieri. Con buona pace della fusione, la cui ratio era quella di risparmiare sui costi della politica e quella di semplificare e accentrare le decisioni.
I rappresentanti di Pescara sono pronti a presentare emendamenti per ridurre il numero dei consiglieri e contro l’ipotesi di assessori anche nei quattro municipi.
E le dichiarazioni della vigilia, nei comunicati stampa dei giorni scorsi annunciano già un clima infuocato. Ha detto il sindaco Masci: “Non è neanche immaginabile che la più grande fusione fatta in Europa possa caratterizzarsi per un aumento di poltrone. Chi lo pensa e lo dice non ha considerato che Pescara si è già opposta, non votando la bozza di statuto già approvata dalla Commissione, e si opporrà votando contro in consiglio nell’ipotesi in cui la carta fondativa del nuovo Comune non dovesse essere modificata con la riduzione delle poltrone. A tal proposito rassicuro tutti che il presunto sbandierato schema di “poltronificio” con l’aumento dei consiglieri, per quanto mi riguarda, è pura fantascienza”.
Ha ribattuto con grande durezza De Martinis che paventa lo spettro dell’annessione: “Noi stiamo lottando con le unghie e con i denti contro una presunzione infinita; noi vogliamo trovare soluzioni che mettano d’accordo tutti, ma senza penalizzare i territori; noi vogliamo municipi che garantiscano il decentramento e siano utili per i cittadini”, e sulla stessa linea è Trulli, “Visto che esiste una legge regionale, abbiamo lavorato con coscienza per raggiungere un equilibrio, ma a condizione che il territorio sia rispettato, che tutti i cittadini siano tutelati e che la fusione non sia una annessione”.
E non c’è accordo nemmeno sul nome: Spoltore e Montesilvano vogliono che la denominazione del comune nato dalla fusione segni una discontinuità, e dunque andrebbe bene per loro anche “Nuova Pescara”.
Ma a Pescara la pensano diversamente, come sottolineato ieri dal consigliere di maggioranza Massimiliano Pignoli, senza troppi giri di parole: “La città che nascerà dalla fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano dovrà chiamarsi Pescara. Non ci sono altri nomi da inventare o studiare. Non esistono a mio avviso alternative valide. Questo perché Pescara fra le tre è la città più grande, la città con tradizione e identità. Senza nulla togliere a Montesilvano e Spoltore che hanno le lori peculiarità e le loro caratteristiche ben definite. Se ne facciano una ragione gli altri comuni ma credo che sul nome non ci possa essere altra scelta”.
Parole nette che rappresentato altra benzina sul fuoco.
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- POLTRONIFICIO E NOME: LA FUSIONE CHE DIVIDE: MONTESILVANO E SPOLTORE VS “ANNESSIONE” PESCARAPESCARA - Dopo oltre nove anni dal referendum nel quale il 64% dei cittadini disse sì alla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore in un unico co...