PONTE BELVEDERE L’AQUILA: ROMANO, “RECINZIONE DEL CANTIERE LASCIATA PERICOLOSAMENTE APERTA”

18 Febbraio 2025 10:26

L'Aquila - Terremoto e Ricostruzione

L’AQUILA   – “Questo è uno dei cantieri più pericolosi della città visto che la recinzione delimita un vuoto di grosse proporzioni. Lasciare aperto e incustodito come hanno fatto oggi è quantomeno da irresponsabili”.

La segnalazione “fatta anche alle forze dell’ordine”, è stata condivisa su facebook dal consigliere comunale di opposizione Paolo Romano, a commento di una foto che immortala il cantiere del rifacimento del ponte Belvedere all’Aquila, lato viale Giovanni XXIII,





L’opera, il cui progetto esecutivo porta la firma dell’ingegnere Marco Petrangeli, autorità internazionale per quel che riguarda i ponti sospesi e retti da cavi, ha registrato la lievitazione dei costi e pesanti ritardi sulla tabella di marcia che prevedeva, inizialmente, la conclusione dei lavori entro maggio 2022, con la rimozione del vecchio ponte effettuato a ottobre 2021, e il montaggio del nuovo ponte. L’appalto è stato assegnato a giugno  del 2021 alla società consortile tutta aquilana, composta dalla Todima dei fratelli Tonino Serpetti e Marino Serpetti e dalla Taddei srl della famiglia Taddei, in particolare di Danilo Taddei, uno dei tre figli del patron del gruppo, Carlo Taddei, per il costo di 4,6 milioni di euro, compresi quelli di demolizione, e un valore complessivo dell’intervento urbanistico di 6,1 milioni.

E’ questa solo l’ultima polemica sull’importante opera post sisma, segnata da notevoli ritardi

L’opera, il cui progetto esecutivo porta la firma dell’ingegnere Marco Petrangeli, autorità internazionale per quel che riguarda i ponti sospesi e retti da cavi, ha registrato la lievitazione dei costi e pesanti ritardi sulla tabella di marcia che prevedeva, inizialmente, la conclusione dei lavori entro maggio 2022, con la rimozione del vecchio ponte effettuato a ottobre 2021, e il montaggio del nuovo ponte. L’appalto è stato assegnato a giugno  del 2021 alla società consortile tutta aquilana, composta dalla Todima dei fratelli Tonino Serpetti e Marino Serpetti e dalla Taddei srl della famiglia Taddei, in particolare di Danilo Taddei, uno dei tre figli del patron del gruppo, Carlo Taddei, per il costo di 4,6 milioni di euro, compresi quelli di demolizione, e un valore complessivo dell’intervento urbanistico di 6,1 milioni.

Il progetto esecutivo era stato presentato però in pompa magna all’auditorium del Parco solo a maggio 2022, poco prima delle elezioni comunali che hanno confermato il sindaco Pierluigi Biondi di Fdi per un secondo mandato.  Il progetto esecutivo è stato approvato dalla giunta comunale a luglio del 2023 dopo il parere positivo emesso dalla società Bureau Veritas che ne ha verificato la correttezza, consentendo agli uffici tecnici comunali di effettuare le ulteriori e ultime procedure. E il 23 ottobre del 2023 c’è stata la tanto attesa posa della prima pietra, con 200 giorni di tempo preventivati per completare e consegnare l’opera, ovvero ma poi sono emersi problemi per la realizzazione del pilone. E ancora una volta le tempistiche sono slittate.





Ora si è arrivati finalmente alla fase dell’innalzamento del ‘pennone di acciaio, da cui partiranno grandi cavi che sorreggeranno ulteriormente la campata. Il vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele, di Fdi, che ha delega alla Ricostruzione dei beni pubblici, pur “non sbilanciandosi”,  aveva detto a settembre che “a questo punto si può ritenere ragionevole che i lavori saranno conclusi nei primi mesi del 2025″.

 

 

 

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