PONTE DISCORDIA: DANIELE, “OPERA FINITA A INIZIO 2025”. BELVEDERE L’AQUILA: ECCO ‘PENNONE’. LE FOTO

NELLO STABILIMENTO DELLA TADDEI SPA IN FASE DI VERNICIATURA IMPONENTE STRUTTURA IN ACCIAIO DA CUI PARTIRANNO CAVI AEREI CHE SORREGGERANNO CAMPATA. IMMAGINI IN ESCLUSIVA. VICESINDACO, "SARA' OPERA CHE LASCERA' IL SEGNO DELLA NOSTRA GENERAZIONE, NELLA RICOSTRUZIONE POSTSISMICA"

6 Settembre 2024 09:11

L'Aquila - Terremoto e Ricostruzione

L’AQUILA – “Completati i lavori del basamento, entro le ultime due settimane di settembre, e non oltre, sarà finalmente innalzato il ‘pennone’ del ponte Belvedere. Sono a andato di persona a seguire i lavori nello stabilimento della Taddei: è gigantesco, imponente, ispezionabile anche dall’interno, e manca solo la verniciatura esterna, Non nego che mi sono emozionato”.

Ad aggiornare Abruzzoweb sull’andamento dei lavori di realizzazione di una delle opere più importanti e simboliche del post terremoto aquilano, il ponte di Belvedere, che ha macinato ritardi e polemiche, è direttamente il vicesindaco Raffaele Daniele, di Fdi, in virtù della sua delega alla Ricostruzione dei beni pubblici, che mostra anche alcune foto in esclusiva delle fasi di lavorazione in corso nello stabilimento della zona industriale di Varranoni, a Poggio Picenze.





Sulle tempistiche della conclusione dell’opera, il vicesindaco però non si sbilancia, ma ammette, “a questo punto si può ritenere ragionevole che i lavori saranno conclusi nei primi mesi del 2025, e sarà davvero un passo importante per la sfida epocale rappresentata dalla ricostruzione della nostra città”.

L’opera, il cui progetto esecutivo porta la firma dell’ingegnere Marco Petrangeli, autorità internazionale per quel che riguarda i ponti sospesi e retti da cavi, ha registrato la lievitazione dei costi e pesanti ritardi sulla tabella di marcia che prevedeva, inizialmente, la conclusione dei lavori entro maggio 2022, con la rimozione del vecchio ponte effettuato a ottobre 2021, e il montaggio del nuovo ponte. L’appalto è stato assegnato a giugno  del 2021 alla società consortile tutta aquilana, composta dalla Todima dei fratelli Tonino Serpetti e Marino Serpetti e dalla Taddei srl della famiglia Taddei, in particolare di Danilo Taddei, uno dei tre figli del patron del gruppo, Carlo Taddei, per il costo di 4,6 milioni di euro, compresi quelli di demolizione, e un valore complessivo dell’intervento urbanistico di 6,1 milioni.

Il progetto esecutivo è stato presentato però in pompa magna all’auditorium del Parco solo a maggio 2022, poco prima delle elezioni comunali che hanno confermato il sindaco Pierluigi Biondi di Fdi per un secondo mandato.  Il progetto esecutivo è stato approvato dalla giunta comunale a luglio del 2023 dopo il parere positivo emesso dalla società Bureau Veritas che ne ha verificato la correttezza, consentendo agli uffici tecnici comunali di effettuare le ulteriori e ultime procedure. E il 23 ottobre del 2023 c’è stata la tanto attesa posa della prima pietra, con 200 giorni di tempo preventivati per completare e consegnare l’opera, ovvero ma poi sono emersi problemi per la realizzazione del pilone. E ancora una volta le tempistiche sono slittate.





L’opera  ha come elemento caratterizzante una imponente  antenna in acciaio, il ‘pennone’, che muterà lo skyline del centro storico della città, e da cui partiranno grandi cavi, anche questi in acciaio, che sorreggeranno ulteriormente la campata, e anche in virtù di questa scelta ingegneristica, sarà  in grado di sopportare terremoti di grande violenza. Il ponte ha dovuto superare anche alcune modifiche legislative, immaginate per velocizzare l’approvazione delle opere del Pnrr.

“Certo ci sono state delle difficoltà che non potevamo prevedere, come quelle emerse a cantiere in corso, per la realizzazione del basamento – commenta Raffaele Daniele -. Ma l’importante è che presto avremo una grande opera che rappresenterà il segno lasciato da questa generazione nella città del futuro, nell’ambito della ricostruzione post sismica del 2009. A dimostrazione che non tutto è stato fatto in base al principio del ‘com’era e dov’era’. E questo rappresenta anche la riqualificazione di Piazza Duomo che al di là di polemiche pretestuose, è ora molto più ampia e bella, finalmente libera dalle auto pensata anche per esaltare l’architettura storica che la circonda”.

Come del resto, ricorda Raffaele Daniele, “dopo il terremoto devastante del 1703 fu realizzata la chiesa delle Anime sante e i palazzi in stile barocco. E poi ovviamente con il ponte che tornerà percorribile dalle auto e dai pedoni, si farà un grande passo anche dal punto del miglioramento della viabilità, riaprendo un’arteria fondamentale che alleggerirà i flussi sulle altre strade di accesso e di attraversamento del centro”.

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