PESCARA – Carenza di personale di Poste Italiane in servizio sia nell’attività di sportello che in quella di recapito.
“Una situazione insostenibile – denuncia Tiziano Del Gallo, segretario regionale Uilposte – che abbiamo sollevato più volte. Il 4 maggio scorso abbiamo inoltrato all’azienda, insieme alla Cgil, la richiesta di un incontro urgente che non ha avuto seguito”.
“A pagare sono i lavoratori e la clientela servita, costretta a disagi quotidiani per le lunghe attese – aggiunge Del Gallo – abbiamo uffici postali ‘monoperatori’ coperti da personale distaccato in missione per garantire le aperture. Non sono state ripristinate le aperture degli uffici com’erano prima della pandemia e la clientela si vede costretta a lunghe percorrenze per trovare un ufficio aperto nel pomeriggio. Alle volte è necessario spostarsi anche fuori regione come nel caso di Castel di Sangro (L’Aquila)”.
Secondo Uilposte Abruzzo i territori che risentono maggiormente dei disagi sono quelli delle province territorialmente più estese, ovvero dell’Aquila e di Chieti.
“Nell’attività di recapito postale la situazione è davvero difficile – commenta il segretario regionale – sempre per la carenza di personale, coperta in misura del tutto insufficiente dai contratti a tempo determinato. Si tratta di ragazzi che spesso sono vessati e obbligati a lavorare ben oltre l’orario di lavoro previsto. Infatti, molti di essi, rinunciano e non terminano il periodo contrattuale. Per sopperire a questa carenza, ormai strutturale, si ricorre allo straordinario e allo strumento dell’abbinamento in maniera sconsiderata, anche quando le regole scritte negli accordi non lo permetterebbero. Inoltre sono carenti i dispositivi di protezione individuale come scarpe e vestiario, in questo modo viene meno il pieno rispetto delle regole sulla sicurezza. E la mancanza di personale mette a rischio anche la fruizione delle ferie estive, in quanto l’azienda non sarà in grado di garantire a tutti la programmazione fatta dai lavoratori”.
“Chiediamo che vengano prese in seria considerazione le nostre preoccupazioni sulla situazione esistente in Abruzzo – conclude Del Gallo – I lavoratori sono stanchi”.
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