L’AQUILA – Saracinesche abbassate, piazza Duomo “coperta” da teli neri in alcuni scatti di “una città in una sera di luglio”. Da qui la riflessione: “Povera L’Aquila… aspettando i giorni della perdonanza le aziende guardano le stelle… Però i recinti per i coccodrilli sono efficienti, dobbiamo ammetterlo”.
Parole affidate a Facebook, quelle del consigliere comunale di L’Aquila al Centro Daniele D’Angelo, e che, pur senza riferimenti o destinatari precisi, segnano un ulteriore punto di rottura, sempre più netta, e una distanza siderale con il resto della coalizione di centrodestra che poco più di un mese fa ha portato alla vittoria al primo turno il rieletto sindaco Pierluigi Biondi, di FdI.
Questa volta, ad offrire lo spunto per un nuovo attacco da parte del consigliere centrista è l’organizzazione logistica della rassegna “I cantieri dell’Immaginario” e la decisione di chiudere parzialmente Piazza Duomo con dei teli neri per delimitare l’area degli spettacoli. D’Angelo sembra quindi essere d’accordo con quanto già lamentato dalla deputata Pd e consigliera comunale Stefania Pezzopane che spiegando come “l’amministrazione comunale chiude per evitare che cittadini, turisti, passanti possano vedere gli spettacoli da dietro le transenne”, ha parlato di “punizione per i cosiddetti ‘truscianti’ che però in realtà punisce lo spazio dell’Agora, della piazza più importante”.
La riflessione di D’Angelo arriva ad una manciata di ore dall’ultima carica, questa volta espressa nel corso del secondo Consiglio comunale, che si è svolto ieri, nei confronti del sindaco Biondi sul tema caldo della crisi di Governo.
Il consigliere comunale è convinto che il premier Mario Draghi debba restare al suo posto e che andare al voto anticipato sarebbe deleterio, al contrario di quanto dichiarato pubblicamente dal primo cittadino, di FdI, che ha chiarito: “di fronte a tante incertezze, meglio tornare subito al voto. Non ho firmato l’appello per chiedere al premier Draghi di rimanere al suo posto e non condivido il metodo e lo stile di questa iniziativa”.
Per D’Angelo, “dichiarare oggi che è meglio andare a votare ad ottobre, quando ci sono in ballo la seconda e terza tranche dei fondi Pnrr e si rischia di perderli, mi sembra un ordine di partito e non il bene della città. Capisco in certi termini la scelta del sindaco ma non parlasse a nome della città ma di una parte della città”.
Posizioni che sembrano sempre più distanti, e che rischiano di compromettere definitivamente un rapporto fatto più di bassi che di alti, a poco più di un mese dal trionfo elettorale che ha visto correre tutti uniti verso il vittorioso traguardo del Biondi bis.
Una rottura figlia del mancato raggiungimento di un accordo proprio in merito all’ingresso in Giunta di D’Angelo, un Assessorato sfumato per non logorare i delicati equilibri tra le varie forze del centrodestra, che ha spinto la formazione che fa capo al senatore Gaetano Quagliariello, eletto nel 2018 nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo, a “non accettare alcun altro tipo di compensazione di potere”, promettendo da un lato che “non vi sarà alcuna ostilità pregiudiziale nei confronti della nuova amministrazione Biondi”, e dall’altro avvertendo resterà ferma “la libertà di giudicare di volta in volta sulla base del merito e nell’esclusivo interesse della città”.
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