PRECARI ASL: ASSEMBLEA ALL’AQUILA, “PRONTI A SCIOPERO, NO A SCONTRI TRA LAVORATORI”

24 Maggio 2025 17:25

L'Aquila - Lavoro, Politica, Sanità

L’AQUILA – “Il territorio non può permettersi di perdere posti di lavoro. Non ci sono contrapposizioni tra lavoratori e non ci interessano gli scontri politici. Chiediamo di garantire i livelli occupazionali a tutela dei precari e per offrire un servizio sanitario pubblico efficiente”.

Questo il messaggio emerso oggi con forza nell’assemblea pubblica dei lavoratori precari delle cooperative attive nella Asl  Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che si è tenuta oggi nella Casa del Volontariato dell’Aquila, per affrontare il rischio concreto di licenziamento per circa 150 operatori dei settori amministrativo e tecnico.

Tra le forme di protesta è stata ipotizzato anche lo sciopero.

I precari sono in mobilitazione da oltre dieci giorni cioè da quando sono stati messi in ferie forzate in seguito al blocco, da parte del dipartimento Salute della Regione Abruzzo, della proroga dei contratti con le cooperative interinali, nell’ambito delle misure per il contenimento del pesante buco nella sanità. Un’ emergenza rientrata con il ritorno al lavoro dopo l’assegnazione, da parte della Asl provinciale dell’Aquila, di una nuova gara di appalto di complessivi 19,1 milioni di euro, per altri 4 anni allo stesso raggruppamento temporaneo di imprese, Biblos di Pescara, AZ Solutions di Roma e Vigilantes Group di Giulianova.





Ma lavoratori e sindacati hanno deciso di continuare la protesta, montando tra le altre cose tende davanti a palazzo Silone, sede della sede regionale all’Aquila, non fidandosi della misura e chiedendo la stabilizzazione con misure e volontà chiari.

Il momento di confronto pubblico e istituzionale, nelle intenzioni dei precari, è stato finalizzato “a sollecitare soluzioni immediate per la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela del servizio sanitario. Noi lavoratori, persone che da anni contribuiscono con professionalità e dedizione a mantenere in piedi la sanità pubblica territoriale, chiediamo risposte concrete per il nostro futuro e di quello delle nostre famiglie”.

Un momento di confronto pubblico e istituzionale, nelle intenzioni dei precari, “volto a sollecitare soluzioni immediate per la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela del servizio sanitario. Noi lavoratori, persone che da anni contribuiscono con professionalità e dedizione a mantenere in piedi la sanità pubblica territoriale, chiediamo risposte concrete per il nostro futuro e di quello delle nostre famiglie”.

Alla partecipata assemblea, oltre a lavoratori e sindacati, hanno preso parte, tra gli altri, il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, il segretario provinciale del Pd Stefano Albano, il segretario cittadino Nello Avellani, i consiglieri comunali di opposizione Stefano Palumbo e Stefania Pezzopane del Pd, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini e il segretario Sinistra Italiana L’Aquila Pierluigi Iannarelli.

Erano stati convocati, ma non hanno partecipato, i senatori Guido Quintino Liris, Michele Fina, Gabriella Di Girolamo; i sindaci dell’Aquila e dei comuni della provincia; il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il vicepresidente, Emanuele Imprudente, gli assessor regionali Nicoletta Verì, Mario Quaglieri e Roberto Santangelo, i consiglieri regionali del territorio aquilano, i consiglieri comunali dei comuni interessati, i vertici della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso.





Assente anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto dei Sindaci della Asl 1, come aveva già annunciato nel corso dell’intervista rilasciata ad AbruzzoWeb e che ha provocato numerose polemiche, nonché lo scontro diretto con il consigliere Pd Pietrucci.

“Concorso e stabilizzazione non devono entrare in competizione e non devono mettere contro i lavoratori. Chi ha vinto un concorso è giusto che venga premiato ma è altrettanto giusto dare una stabilità a persone che in questi anni hanno permesso alla Asl 1 di funzionare”, è stato sottolineato nel corso dell’assemblea, in riferimento soprattutto alle dichiarazioni del primo cittadino che a questo giornale aveva dichiarato: “L’ipotesi di bloccare il concorso in atto è una mossa illogica e ingiusta, perché a quel concorso si sono iscritti in settemila, in tremila hanno partecipato, non vedo perché a loro debba essere preclusa la possibilità di avere un’assunzione a tempo indeterminato” (Qui i link)

Le soluzioni, è stato sottolineato nel corso dell’assemblea, sono due: la creazione di una società in house che possa assorbire il personale oppure la modifica della legge di bilancio del 2022 che prevedeva la possibilità di internalizzare esclusivamente personale sanitario e socio-sanitario.

Per Anthony Pasqualone, funzione pubblica Cgil: “Se le istituzioni non daranno riscontri in tal senso, non escludiamo la via dello sciopero. E abbiamo già visto che la sospensione dell’attività di lavoratrici e lavoratori ha generato, venerdì scorso, la sospensione o addirittura l’interruzione dei servizi pubblici essenziali alla cittadinanza. Con lo sciopero e gli inevitabili disagi per i cittadini, sarà ancora più evidente l’importanza del loro lavoro”.

Intanto le opposizioni hanno richiesto e ottenuto sul tema la convocazione di una Conferenza dei capigruppo mercoledì 28 maggio: “Non potranno sottrarsi al confronto”, sottolineano.

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