L’AQUILA – Hanno scatenato dure reazioni le parole del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, responsabile nazionale Enti locali di FdI e presidente dell’Anci Abruzzo, in merito alla questione dei paventati licenziamenti che preoccupano i 150 precari del settore tecnico e amministrativo della Asl provinciale dell’Aquila, dopo il mancato rinnovo dell’appalto, una delle misure disposte dal Dipartimento della Salute, guidato da Emanuela Grimaldi, a causa del debito sanitario da 113 milioni.
Nell’intervista rilasciata ad AbruzzoWeb il primo cittadino, che è anche presidente del Comitato ristretto dei sindaci, tra le altre cose, ha dichiarato: “L’ipotesi di bloccare il concorso in atto è una mossa illogica e ingiusta, perché a quel concorso si sono iscritti in settemila, in tremila hanno partecipato, non vedo perché a loro debba essere preclusa la possibilità di avere un’assunzione a tempo indeterminato”. E ancora: “non c’è nessuna norma che possa garantire che i precari vengano internalizzati, sistemati in Abruzzo Progetti, società di scopo. Perché chi racconta queste cose illude le persone, fa leva su un bisogno. C’è un certo tipo di politica, un certo tipo di sindacato che utilizza le necessità, le preoccupazioni, le legittime paure di persone di questo territorio come scudi umani”. (Qui il link)
Non si è fatta attendere la dura replica del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, da giorni al fianco di lavoratori e sindacati che hanno avviato una mobilitazione e che hanno convocato un’assemblea pubblica per domani: “Rientrato dall’ennesimo viaggio all’estero, il sindaco Biondi si accorge finalmente della vertenza che rischia di far finire per strada 150 lavoratrici e lavoratori che da anni garantiscono servizi amministrativi essenziali nella Asl aquilana e parla della sanità. Lo fa – purtroppo – tenendosi a debita distanza da quegli uomini e donne in carne ed ossa, mortifica le loro paure e la loro lotta sacrosanta, attacca ingiustamente i sindacati che li difendono, dimostra con le sue parole di essere d’accordo con il loro licenziamento”.
Per il centrosinistra: “Biondi finalmente getta la maschera, esce dal rifugio in cui aveva provato a rinchiudersi, e mette la faccia sulla – mala – gestione della sanità regionale del sodale Marco Marsilio. Lo fa, come d’abitudine, mistificando e insultando; d’altra parte, l’indole la conosciamo”.
A seguire, una controreplica ancora più dura da parte del primo cittadino, intervenuto dopo le dichiarazioni di Pietrucci: “Dopo aver incassato l’ennesima bocciatura da parte del centrosinistra moderato, che ha escluso qualsiasi accordo sul suo nome per una futura candidatura a sindaco dell’Aquila nel 2027, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci straparla alla ricerca di visibilità e sembra sempre di più un pugile suonato”.
PIETRUCCI: “BIONDI D’ACCORDO CON LICENZIAMENTI, BASTA OFFESE, CONVOCHI INCONTRO”
“Rientrato dall’ennesimo viaggio all’estero, il sindaco Biondi si accorge finalmente della vertenza che rischia di far finire per strada 150 lavoratrici e lavoratori che da anni garantiscono servizi amministrativi essenziali nella Asl aquilana e parla della sanità. Lo fa – purtroppo – tenendosi a debita distanza da quegli uomini e donne in carne ed ossa, mortifica le loro paure e la loro lotta sacrosanta, attacca ingiustamente i sindacati che li difendono, dimostra con le sue parole di essere d’accordo con il loro licenziamento”.
“La drammatica verità è che: il rischio di licenziamento dei 150 operatori è il frutto della gestione fallimentare della ASL1 e Biondi li abbandona al loro destino: sostanzialmente dice ‘sono fatti loro, si arrangino’; in questi anni di Giunta Marsilio la sanità è vergognosamente peggiorata: sono diminuiti i servizi di assistenza, il personale è sottodimensionato, le file d’attesa sono interminabili, migliaia di persone devono rinunciare a curarsi per i costi e i tempi insostenibili; Marsilio (e Biondi complice silenzioso come Presidente del Comitato dei Sindaci della ASL1) sono riusciti a fare un debito di 200 milioni; per coprire questo buco sono state aumentate le tasse degli abruzzesi; per ridurre ulteriormente la spesa sanitaria la Regione obbliga ancora di più le ASL a tagliare costi, investimenti, personale”.
“Denunciare questo sfascio che colpisce la parte più fragile e più povera della popolazione aquilana è il primo dovere di ognuno di noi – aggiunge Pietrucci – E dovrebbe essere il primo dovere di un sindaco, che invece in questi anni ha condiviso questo risultato nefasto. Perché non c’è stata nessuna programmazione, nessuna volontà di confronto coi sindacati e le categorie professionali sanitarie, nessun coinvolgimento degli amministratori locali, nessun confronto con Regione e Governo. E la sanità aquilana, rispetto a quella delle altre ASL è stata penalizzata in modo umiliante. Parliamo di questo, dunque, partendo dalla vertenza di 150 persone che non meritano di essere buttate per strada.
“Noi siamo semplicemente al loro fianco. Ed è pazzesco parlare di ‘scudi umani’: gli ‘scudi umani’ li usano i terroristi. Davvero non c’è bisogno di offendere, caro sindaco. Non c’è bisogno di offendere stando comodamente seduto a dettare una lunga dichiarazione. C’è bisogno invece di stare al loro fianco per sostenerli e trovare le soluzioni giuste. Come abbiamo fatto anche noi – sempre insieme a lavoratori e sindacati – quando eravamo al governo o all’opposizione: perché la stabilizzazione dei precari al Comune, la lotta degli operatori dei call-center, o la salvezza di Abruzzo Engineering che era stata messa in liquidazione è frutto anche della nostra buona politica di lotta e delle nostre amministrazioni”.
“I problemi siamo abituati ad affrontarli così: in piazza e nelle sedi istituzionali, ovunque sia necessario e giusto. Dunque, caro Sindaco, non avere paura a confrontarti in pubblico. Non vuoi farlo sabato per portare giustamente tuo figlio a una festa? Bene. Convoca tu dove e quando vuoi un incontro. Noi ci saremo”, conclude Pietrucci.
CSX, “BIONDI VOLTA LE SPALLE A LAVORATORI, PER ANNI ZITTO DAVANTI SFASCIO SANITA'”
“E dunque il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto che dovrebbe vigilare sul bilancio della Asl provinciale nonché presidente dell’Anci Abruzzo, l’associazione che riunisce i sindaci della nostra Regione, si è finalmente accorto che ci sono 150 lavoratrici e lavoratori, aquilani, che rischiano di perdere il posto di lavoro pur avendo garantito, in questi anni, servizi amministrativi essenziali nella Asl della provincia. Biondi finalmente getta la maschera, esce dal rifugio in cui aveva provato a rinchiudersi, e mette la faccia sulla – mala – gestione della sanità regionale del sodale Marco Marsilio. Lo fa, come d’abitudine, mistificando e insultando; d’altra parte, l’indole la conosciamo”.
La nota è firmata da Nello Avellani, segretario PD L’Aquila, Stefano Albano, segretario PD provincia dell’Aquila e capogruppo, Stefania Pezzopane, consigliera Pd, Stefano Palumbo, consigliere Pd, Pierluigi Iannarelli, segretario Sinistra Italiana L’Aquila, Lorenzo Rotellini, consigliere AVS, Paolo Romano, consigliere L’Aquila Nuova, Simona Giannangeli, consigliera L’Aquila coraggiosa, Alessandro Tomassoni, consigliere Gruppo Misto.
Di seguito la nota completa.
“Biondi volta le spalle alle lavoratrici e ai lavoratori, accusandoli goffamente di volere il congelamento della graduatoria concorsuale: non è vero! Le lavoratrici e i lavoratori stanno chiedendo, semplicemente, di utilizzare il tempo di attesa consentito dalla normativa per avviare un tavolo tecnico-politico-sindacale volto a individuare una soluzione che tuteli tutti e tutte.
Se è giusto garantire i diritti di coloro che hanno superato il concorso, e ci mancherebbe altro, è altrettanto giusto tutelare lavoratrici e lavoratori che, da vent’anni, hanno garantito l’operatività della nostra azienda sanitaria, pur in stato di precarietà e incertezza.
Noi siamo accanto a loro, in questa battaglia giusta e legittima, così come i sindacati. Altro che “scudi umani”: qui si tratta di essere al fianco di nostre concittadine e concittadini che stanno subendo una ingiustizia inaccettabile. E che non meritano l’atteggiamento sprezzante di un sindaco che, in questi anni, si è preoccupato di garantire l’occupazione di decine e decine di suoi fedelissimi.
D’altra parte, il sindaco dell’Aquila dovrebbe considerare anche il contraccolpo economico che subirebbe la città con la perdita di così tanti posti di lavoro.
Si dovrebbe vergognare, Biondi. Si dovrebbe vergognare per le sue parole, e ancor di più per il silenzio di questi anni, ‘zitto e buono’ dinanzi allo sfascio della sanità del territorio ad opera di Marsilio. Per esigenze di partito, il sindaco dell’Aquila ha fatto finta di non vedere il disastro economico gestionale che, oggi, rischia di costare il posto di lavoro a 150 persone.
Biondi è rimasto silente mentre si accumulavano debiti per oltre 200 milioni di euro, ad un ritmo di 24mila euro all’ora, a fronte di un peggioramento drastico dei servizi offerti; è rimasto silente dinanzi alle liste d’attesa che aumentavano in modo esponenziale, costringendo oggi cittadine e cittadini a curarsi altrove o rinunciare alle cure; è rimasto silente al depauperamento del personale, con medici e infermieri costretti a turni massacranti pur di dare risposta di salute ai pazienti; è rimasto silente dinanzi alla scelta politica di cancellare la medicina territoriale, portando dentro l’ospedale persino le Case di comunità; è rimasto silente dinanzi alla scellerata scelta della giunta Marsilio di alzare le tasse alle abruzzesi e agli abruzzesi per coprire i debiti di una gestione fallimentare.
Zitto e buono.
Parla soltanto oggi Biondi, e lo fa abbandonando lavoratrici e lavoratori precari al proprio destino, così come ha deciso di sacrificare il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini per interessi politici.
Noi resteremo a fianco dei lavoratori, e continueremo a portare la battaglia anche in sede istituzionale a partire dalla Conferenza dei capigruppo che abbiamo chiesto e ottenuto per mercoledì 28 maggio.
Resteremo a fianco dei cittadini per difendere i loro diritti ad una sanità pubblica di qualità: sia chiaro che non permetteremo venga sfasciata per favorire i privati. Di questo, Biondi può essere certo: saremo noi gli scudi umani a difesa della sanità pubblica e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, come abbiamo sempre fatto, da postazioni di governo e di opposizione, per i precari del Comune così come per gli operatori dei call center e per i lavoratori di Abruzzo Engineering”.
LA REPLICA DI BIONDI: “PIETRUCCI, BOCCIATO DA CSX, PARLA DI PRECARI DOPO AVERLI CREATI”
“Dopo aver incassato l’ennesima bocciatura da parte del centrosinistra moderato, che ha escluso qualsiasi accordo sul suo nome per una futura candidatura a sindaco dell’Aquila nel 2027, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci straparla alla ricerca di visibilità e sembra sempre di più un pugile suonato”.
Lo afferma il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in merito alle dichiarazioni rilasciate da Pietrucci.
“Tra un delirio e l’altro di ‘alimentazione del conflitto sociale’, proprio lui che da dieci anni gode dello stipendio e del futuro vitalizio di consigliere regionale – prosegue Biondi – Pietrucci mi accusa addirittura di essere favorevole ai licenziamenti, una falsità assoluta. Ma il problema non è solo ciò che dice oggi: è ciò che ha fatto (o non ha fatto) in passato. Perché se oggi esistono decine di lavoratori costretti a convivere con l’incertezza occupazionale, lo si deve anche a quel sistema torbido che per anni ha alimentato il precariato nella sanità locale, a uso squisitamente elettorale, con ‘liste della spesa’ fatte recapitare a dirigenti e funzionari aziendali ridotti all’obbedienza”.
“Pietrucci – ricorda ancora il primo cittadino – è lo stesso che, da capo di gabinetto del Comune dell’Aquila, non mosse un dito per i precari che in quegli anni occupavano gli uffici comunali in cerca di tutele e dignità. È lo stesso che, da consigliere regionale di maggioranza, accettò il blocco del turn over al 20% del personale ASL, lo sdoppiamento della centrale unica del 118, inizialmente localizzata solo nel capoluogo, e la volontà di regalare gli ospedali ai privati”.
“Potrei parlare, ancora – aggiunge Biondi – delle condizioni in cui sono stati lasciati per mesi i lavoratori di Abruzzo Engineering, oggi Abruzzo Progetti, senza stipendio e senza garanzie, sempre mentre Pietrucci era nella maggioranza di governo, a fronte della stabilità che l’azienda ha guadagnato solo negli ultimi anni grazie al costante e intelligente impegno della giunta Marsilio: sono fatti, non opinioni”.
“Mentre in passato il centrosinistra si preoccupava di tutelare solo alcune posizioni con ordinanze di Protezione civile ad hoc – prosegue Biondi – il centrodestra sì è preoccupato di stabilizzare oltre 100 lavoratori, ha difeso il perimetro occupazionale nelle società partecipate e si è fatto carico di vertenze complesse, con serietà e nel rispetto delle regole. Chi adesso agita il conflitto sociale, dopo aver alimentato il precariato per anni, dovrebbe quanto meno avere il pudore del silenzio.
E già che ci siamo – aggiunge Biondi – ricordiamo anche i licenziamenti di massa alla Transcom del 2009, gestiti in silenzio da chi oggi grida allo scandalo, mentre noi siamo riusciti a portare a compimento l’internalizzazione dei lavoratori Comdata in INPS Servizi e seguito passo dopo passo la vertenza Tecnocall senza che ci fossero i licenziamenti di cui pure qualcuno agitava lo spettro. Senza dimenticare i lavoratori dell’ex Polo elettronico, prima illusi dalla Regione e poi abbandonati a loro stessi e costretti a ricollocarsi autonomamente, mentre gli ex dipendenti di Euroservizi, visto che è stata tirata in ballo, oggi godono di solidità grazie al centrodestra che ha avviato e concluso la procedura di assorbimento in Abruzzo Progetti.
‘Purtroppo’ non siamo all’epoca dell’emergenza sisma, quando si poteva assumere per ordinanza e, dunque, tornando al tema vero di queste ore, ribadisco che la ASL ha pubblicato un avviso per 53 posti che, come specificato dalla direzione generale, diventeranno 123 e dunque effettivi, di ruolo e dipendenti direttamente dall’Azienda, fino a coprire integralmente il perimetro occupazionale oggi garantito dalle cooperative. Solo concluso il concorso potremo capire chi effettivamente è rimasto fuori tra i precari e immaginare una soluzione anche per loro. In alternativa, Pietrucci potrebbe incontrare queste centinaia di persone e dire loro che hanno studiato per nulla e che abbiamo scherzato.
Pietrucci, unitamente alla sinistra aquilana, prima di parlare di lavoro, dovrebbero sciacquarsi la bocca. E, una volta fatto, avere il buon senso di tenerla chiusa”, conclude Biondi.
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