PRECARI ASL L’AQUILA: CANNONATE TRA BIONDI E PIETRUCCI, “USATI COME SCUDI UMANI”, “INSULTI E SCAPPI”

24 Maggio 2025 09:13

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Volano stracci a L’Aquila sulla vertenza dei 150 precari della Asl provinciale del supporto tecnico e amministrativo, che rischiano il posto allorché arriveranno i vincitori del concorso. E’ sempre più incandescente tra il sindaco Pierluigi Biondi, di Fdi, e le opposizioni di centrosinistra, con in testa il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, che molti danno come probabile candidato primo cittadino alle elezioni del 2027.  Va osservato che nel centrodestra nessuno ad ora ha preso posizione netta ed esplicita al fianco del sindaco, nel durissimo scontro.

Ad accendere la miccia, dopo giorni di silenzio, la presa di posizione di Biondi, responsabile nazionale Enti locali di FdI, presidente regionale Anci, e soprattutto presidente del Comitato dei sindaci della Asl provinciale aquilana, in una intervista ad Abruzzoweb, dove ha bocciato la proposta di stabilizzazione dei precari con una società pubblica ad hoc o con l’assorbimento da parte di Abruzzo Progetti.

Ha risposto per le rime anche sindacati e politici che lo hanno accusato di essere assente da manifestazioni di protesta e dibattito. E soprattutto ha sostenuto: “l’ipotesi di bloccare il concorso in atto è una mossa illogica e ingiusta, perché a quel concorso si sono iscritti in settemila, in tremila hanno partecipato, non vedo perché a loro debba essere preclusa la possibilità di avere un’assunzione a tempo indeterminato”. E ancora: “non c’è nessuna norma che possa garantire che i precari vengano internalizzati, sistemati in Abruzzo Progetti, società di scopo. Perché chi racconta queste cose illude le persone, fa leva su un bisogno. C’è un certo tipo di politica, un certo tipo di sindacato che utilizza le necessità, le preoccupazioni, le legittime paure di persone di questo territorio come scudi umani”. Ha comunque detto: “aspettiamo il concorso, vediamo quanti degli interinali sono entrati in graduatoria, quanti potrebbero essere assunti, poi cercheremo di occuparci di chi è rimasto fuori”. Fermo restando che “non c’è nessuna norma che possa garantire che vengano internalizzati, sistemati in Abruzzo Progetti, società di scopo2.





Furente la replica di Pietrucci, che ha partecipato sin dall’inizio al sit-in davanti palazzo Silone, dove è stato si rinnovato per quattro anni l’appalto esterno alle tre cooperativie di di cui sono dipendenti, ma senza garanzie di poter mantenere il posto negli uffici della Asl che spettano ai vincitori del concorso di cui si attende a breve la pubblicazione delle graduatorie, 53 subito, ma con possibilità di scorrimento per molti altri posti.

“Rientrato dall’ennesimo viaggio all’estero – ha tuonato Pietrucci -, il sindaco Biondi si accorge finalmente della vertenza che rischia di far finire per strada 150 lavoratrici e lavoratori che da anni garantiscono servizi amministrativi essenziali nella Asl aquilana e parla della sanità. Lo fa – purtroppo – tenendosi a debita distanza da quegli uomini e donne in carne ed ossa, mortifica le loro paure e la loro lotta sacrosanta, attacca ingiustamente i sindacati che li difendono, dimostra con le sue parole di essere d’accordo con il loro licenziamento”. E ancora: “Biondi li abbandona al loro destino: sostanzialmente dice ‘sono fatti loro, si arrangino’; in questi anni di Giunta Marsilio la sanità è vergognosamente peggiorata: sono diminuiti i servizi di assistenza, il personale è sottodimensionato, le file d’attesa sono interminabili, migliaia di persone devono rinunciare a curarsi per i costi e i tempi insostenibili; Marsilio (e Biondi complice silenzioso come Presidente del Comitato dei Sindaci della ASL1) sono riusciti a fare un debito di 200 milioni; per coprire questo buco sono state aumentate le tasse degli abruzzesi; per ridurre ulteriormente la spesa sanitaria la Regione obbliga ancora di più le ASL a tagliare costi, investimenti, personale”.

A questo punto la controreplica di Biondi, ancora più dura: Dopo aver incassato l’ennesima bocciatura da parte del centrosinistra moderato, che ha escluso qualsiasi accordo sul suo nome per una futura candidatura a sindaco dell’Aquila nel 2027, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci straparla alla ricerca di visibilità e sembra sempre di più un pugile suonato”.

Tra un delirio e l’altro di ‘alimentazione del conflitto sociale’, proprio lui che da dieci anni gode dello stipendio e del futuro vitalizio di consigliere regionale – prosegue Biondi – Pietrucci mi accusa addirittura di essere favorevole ai licenziamenti, una falsità assoluta”.

“Ma il problema non è solo ciò che dice oggi: è ciò che ha fatto (o non ha fatto) in passato. Perché se oggi esistono decine di lavoratori costretti a convivere con l’incertezza occupazionale, lo si deve anche a quel sistema torbido che per anni ha alimentato il precariato nella sanità locale, a uso squisitamente elettorale, con ‘liste della spesa’ fatte recapitare a dirigenti e funzionari aziendali ridotti all’obbedienza”.





Ed ecco, altrettanto durissima la contro replica di Pietrucci: “È stupefacente come il Sindaco Biondi perda facilmente le staffe e – di fronte alle critiche – preferisca offendere e insultare. Oltre alla sua indole permalosa e vendicativa, deve aver preso esempio da Marsilio che minaccia di ‘prendere a calci in culo’ la sua più corretta consigliera regionale. Io non ho mai venduto il mio silenzio né i diritti dei miei concittadini per servilismo politico o per la mia carriera personale. Ho sempre agito a schiena dritta anche contrastando scelte fatte da Governi amici, anche trovandomi in minoranza, anche rischiando in prima persona. Sono sempre stato presente e mi sono confrontato senza mai fuggire di fronte alle difficoltà politiche e alle vertenze sociali. Non ho mai approfittato del mio ruolo per andare in giro come fa Biondi viaggiando tra Russia, Australia e Giappone (per spiegare ai giapponesi come si affrontano i terremoti!) e in Europa e in Italia senza ottenere alcun beneficio per la nostra città, tranne il suo svago e il suo divertimento privato. Abbiamo idee opposte su come governare, è vero. Purtroppo il mio modo di amministrare è libero.
Il suo è basato sull’ubbidienza politica, come è tipico della destra: Biondi è suddito di Marsilio che è suddito di Meloni che è suddita di Trump… la filiera della servitù”

Infine la nota di ieri dei precari, rivolta anch’essa a Biondi, e che sono oggi in assemblea alla casa del volontariato, per studiare le prossime mosse della protesta.

“Nel pieno rispetto istituzionale, ci preme sottolineare alcuni aspetti che riteniamo siano stati interpretati in modo parziale. In qualità di lavoratori, non abbiamo mai chiesto il blocco né il congelamento della graduatoria concorsuale. Al contrario, abbiamo sempre sostenuto che si potesse utilizzare tutto il tempo di attesa consentito dalla normativa per avviare un tavolo tecnico-politico-sindacale volto a individuare una soluzione che tuteli tutti.
Desideriamo inoltre precisare che nella graduatoria non è presente alcuna clausola che preveda una riserva del 50% ai lavoratori precari provenienti dalle cooperative, ma solo per coloro attualmente assunti direttamente presso la ASL”.

Proseguono i precari: “Ci teniamo a sottolineare che non vi è da parte nostra alcuna contrapposizione nei confronti del concorso stesso. Al contrario, riconosciamo pienamente il valore del merito e riteniamo giusto che chi ha superato il concorso veda garantito il proprio diritto a entrare in graduatoria e ad essere assunto. Tuttavia, riteniamo altrettanto fondamentale che venga riconosciuto e tutelato il percorso di tutti quei lavoratori che da oltre vent’anni hanno dedicato anima, corpo, competenza e sacrificio a questa Azienda, spesso in condizioni di precarietà e incertezza. Chiediamo, pertanto, che si individui un percorso equilibrato, rispettoso delle leggi e delle persone, che coniughi la giusta valorizzazione del merito con la tutela della dignità e della continuità occupazionale di chi ha servito con professionalità il sistema sanitario pubblico”.

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