L’AQUILA – I lavoratori precari, del servizio di supporto tecnico e amministrativo, della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, si sono riuniti questa sera davanti a Palazzo Silone, sede della Giunta regionale all’Aquila, per protestare contro “l’immediata sospensione” della procedura di aggiudicazione della gara per il rinnovo del servizio.
Con questo atto, firmato dal direttore del dipartimento Salute, Emanuela Grimaldi ed inviato alla Asl, da domani resteranno a casa ben 150 addetti “somministrati” del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos, Az Solutions e Vigilantes Group, aggiudicatarie del vecchio bando, scaduto il 15 agosto scorso.
Per ora è arrivata la comunicazione delle ferie forzate, poi scatterà la cassa integrazione. Il timore è che il licenziamento sia dietro l’angolo.
Davanti a Palazzo Silone, al momento, si sono già riunite circa 50 persone.
Sul posto anche i consiglieri regionali Carla Mannetti, della Lega, e Pierpaolo Pietrucci, del Pd.
“Dopo anni di impegno costante tra settore amministrativo e tecnico, oggi ci troviamo davanti a un drammatico bivio: la proroga che avrebbe garantito la continuità lavorativa per altri quattro anni è stata bloccata, a causa dei tagli previsti a livello regionale”, hanno detto i lavoratori.
“Questa situazione ci lascia sgomenti. Il rischio concreto è una catastrofe occupazionale che colpirebbe decine di famiglie e che rappresenterebbe un ulteriore colpo all’economia del territorio aquilano, già fortemente provato. Non possiamo pensare che il futuro di questa terra sia affidato esclusivamente a supermercati, bed & breakfast e locali. La nostra comunità ha bisogno di lavoro stabile, servizi pubblici funzionanti e prospettive concrete per i giovani e per chi ha già dato tanto”.
“Siamo lavoratori e lavoratrici che hanno svolto con dedizione e sacrificio i propri compiti, spesso in condizioni difficili, al servizio della salute pubblica. Oggi chiediamo soltanto di poter continuare a farlo, nel rispetto della dignità di ciascuno e della funzione sociale che ogni giorno svolgiamo”.
“Facciamo appello alle istituzioni affinché non si giri lo sguardo altrove, ma si trovi una soluzione che possa scongiurare il licenziamento o il taglio delle ore, ed offrire continuità e sicurezza a chi ha costruito un’esperienza professionale importante e utile per la collettività. Non chiediamo privilegi, chiediamo solo di non essere dimenticati”.
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