PRECARI COMUNE L’AQUILA: CONFSAL, ”DIPENDENTI SENZA PRODUTTIVITA’ E ANCORA NESSUNA STABILIZZAZIONE”

di Alessia Centi Pizzutilli

11 Aprile 2019 18:52

L'Aquila -

L’AQUILA – “Stabilizzazione dei 48 dipendenti precari del Comune dell’Aquila, assunti dopo il sisma del 2009 con un contratto in scadenza il 31 dicembre del 2020, e pagamento delle indennità di produttività. Vogliamo atti formali, vogliamo delle risposte non parole”.

È quanto ha chiesto in conferenza stampa Fabio Frullo, segretario generale della Confsal, Confederazione generale sindacati autonomi lavoratori, che ha denunciato anche “il mancato pagamento delle indennità di produttività”.

Nel 2009 il Comune del capoluogo abruzzese, con ordinanza della Protezione civile e vista l’emergenza in cui si trovava la città e la stessa amministrazione, ha assunto 88 dipendenti, 85 occupati in diversi settori e 3 dirigenti.





Il punto, come ha spiegato Frullo, “è che la legge Madia, che prevede riduzione del precariato, prevede anche due percorsi: uno per chi al 31 dicembre 2017 aveva lavorato per 3 anni negli ultimi 8 anni, l’altro si riferisce a tutti coloro che non rientrano in questo primo requisito. In questo caso – ha sottolineato il segretario Confsal –  esistono delle procedure riservate di concorso, con una riserva del 50 per cento dei posti, per esempio su 10 posti, l’amministrazione deve riservarne 5 a chi non rientra nella prima tipologia”.

Tuttavia, questo “non è un diritto, ma una facoltà delle amministrazioni, che possono scegliere se ci sono le possibilità per stabilizzare o no i propri dipendenti. Inoltre, se per il primo caso l’amministrazione non deve procedere con un concorso, nel secondo sì”, ha precisato.

Sempre secondo quanto stabilito dalla Madia, “per le stabilizzazioni, con termine inderogabile del triennio 2018-2020, si deve procedere utilizzando il fondo speso nel 2009 decurtato del 50%, quindi se il Comune 10 anni fa ha speso 100 mila euro, si possono utilizzare 50 mila euro”, ha aggiunto Frullo.





Oggi i dipendenti del Comune dell’Aquila da 88 sono diventati 48, di cui 35 dipendenti dei vari settori e 13 educatrici.
“Ad oggi – ha proseguito – l’amministrazione comunale non ha fatto alcun un atto per stabilizzare i lavoratori, nessuna procedura concorsuale per questi dipendenti, che sono molto preoccupati, del resto manca un solo anno alla conclusione del contratto”.

“È una situazione paradossale. Il Comune faccia una programmazione seria del fabbisogno, assuma i 48 precari e, se non ci sono i fondi, si proceda con un emendamento a un decreto per trovarli – ha spiegato ancora Frullo – Ci deve essere la volontà politica di stabilizzare questi ragazzi, al di là delle parole, servono atti formali”.

C’è poi un altro aspetto che il segretario denuncia: “A questi lavoratori non è mai stata pagata la produttività e in questo caso c’è un’inadempienza del contratto nazionale di lavoro. Parliamo di circa 5-600 euro, in totale circa 360 mila euro e aggiungendo gli interessi legali si arriva circa a 500 mila euro, che devono essere messi in bilancio”.
“Siamo molto preoccupati, ribadiamo: servono atti concreti, non parole”, ha concluso.

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