PRIMARIE PD: LOLLI PEZZOPANE E CIALENTE NON SCELGONO TRA I 2 SFIDANTI

di Filippo Tronca

24 Marzo 2014 13:03

L'Aquila -

L'AQUILA – “Votate e fate votare alle primarie del Partito democratico perché con esse si sceglierà chi in Regione dovrà difendere le ragioni dell’Aquila e della sua ricostruzione, a nome e per conto di tutti gli aquilani. Sia costui Alfredo Moroni o Pierpaolo Pietrucci non è importante, entrambe sono persone valide e preziose”.

Un appello al voto che suona come una chiamata alle armi, quella che il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane e l'ex-sottosegretario Giovanni Lolli, la storica triade di pezzi da 90 del centrosinistra aquilano, hanno inteso lanciare alla città in vista delle primarie che si svolgeranno il 30 marzo.





Nelle pre-consultazioni si sfidano Moroni, assessore comunale, e Pietrucci, consigliere provinciale. Non risparmiando pesanti bordate al presidente, Gianni Chiodi, e al centrodestra aquilano.

“Un scelta coraggiosa – sottolinea subito la senatrice – scegliere la strada delle primarie aperte a tutti. Auspico una grande partecipazione popolare, noi saremo solo garanti del confronto”, chiarisce, decretando ufficialmente la non belligeranza dei tre sull'uno o sull'altro.

“E vi prego di considerare che c’è mai stata una lacerazione all’interno del partito per la scelta del candidato – aggiunge – e che di conseguenza le primarie non saranno una guerra, ma un confronto alto e civile. Gli stessi candidati si sono impegnati ad avere un atteggiamento di assoluto fair play”.





Lolli, che ha rifiutato di essere l'unico candidato in lista per scongiurare questa chiamata al voto intermedia, puntando alla vice presidenza della Giunta da esterno, aggiunge che “non è un caso che il Pd faccia le primarie solo all’Aquila. Accade perché qui in città il partito ha assunto un grande peso – sottolinea – e perché è qui all’Aquila che si è consumato il grande fallimento di Chiodi, che in 5 anni nulla ha fatto di positivo nella partita della ricostruzione post-sismica”.

Ancora più esplicito il sindaco Cialente. “Il commissariamento di Chiodi della nostra ricostruzione è stata una sorta di cloroformio, di cui ancora oggi paghiamo il conto in termini di ritardi ed errori accumulati. Pierpaolo o Alfredo – prosegue – dovranno perciò determinare una definitiva inversione di rotta in Regione, per quanto riguarda la partita della ricostruzione. E solo un uomo o donna del Pd può farlo, perché il centrodestra in questi anni ha mostrato tutto il sua inadeguatezza e immaturità”.

E incalza dunque Cialente. “Giorgio De Matteis, che annuncia conferenze stampa con toni che sembrano avvertimenti mafiosi, per dirne una, non poteva non sapere dello scellerato piano della Regione di trasferire tutti i suoi uffici pubblici fuori L’Aquila all’indomani del sisma – sbotta – Fu un tentativo di uccidere la città, che siamo riusciti a sventare, ma ripeto, De Matteis dov’era? Per non parlare poi dell'assessore Gianfranco Giuliante, che non ha mai contato nulla. In consiglio comunale infine l’opposizione è brava solo a criticare ma non ha mai portato proposte concrete per il bene della città”.

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