PRIMI BILANCI SU PALLADINO ALLA FIORENTINA

30 Ottobre 2024 08:20

Italia - Sport

Palladino è stato scelto questa estate per risollevare le sorti della Fiorentina: una missione che, fino a questo momento, non è riuscita del tutto. La stagione dei viola viene finora contrassegnata da una serie di alti e bassi che non fanno ben sperare, ma si intravede comunque una luce, se si analizzano le ultime tre partite giocate. D’altronde il percorso della Fiorentina è per natura votato al rischio, basandosi com’è giusto che sia su una serie di scommesse, con l’obiettivo di far bene e di crescere nel lungo termine.

I meriti di Palladino

 





Si parte da un fatto: Palladino ha già conquistato lo spogliatoio basando le sue scelte su un mero fattore meritocratico, dunque premiando i giocatori che più si impegnano e che dimostrano la loro utilità con i fatti. La vittoria contro il Milan, non a caso, può essere considerata finora come il vero capolavoro di Palladino. I viola non erano dati come favoriti dalle quote Serie A, eppure hanno messo in campo tutte le risorse necessarie per sorprendere i rossoneri e per ottenere una vittoria più che meritata sul campo. Una vittoria che per certi versi sa di rilancio, ma che naturalmente dovrà essere confermata sin dal prossimo turno di campionato.

Palladino, dicevamo, ha saputo spremere alcuni giocatori in palese difficoltà come Kean, ottenendo delle eccellenti risposte. Lo stesso discorso vale per Gosens e Gudmundsson, dati per “dispersi” ma tornati fortemente alla ribalta con la cura del nuovo allenatore viola. Non bisogna poi dimenticare le prestazioni di Bove e di Cataldi, in netto rialzo, oltre che fondamentali per dare equilibrio ad una squadra che non rinuncia mai alle folate offensive. Il tutto anche al netto del grave infortunio di Mandragora, che ha privato Palladino di una pedina fondamentale sul proprio scacchiere tattico. E a proposito di meriti, a Palladino si deve l’arrivo di Adli dal Milan: il suo gol dell’ex sembra quasi un segno del destino.

Infine, c’è un altro giocatore la cui crescita è stata favorita dalle intuizioni di Palladino. Si parla del classe 2005 Pietro Comuzzo, autore di prestazioni eccellenti, gran lavoratore e non a caso uno dei giocatori più impiegati dal tecnico.

Gli incompiuti di Palladino





 

Al netto dei tanti giocatori rivalutati dal tecnico, com’è ovvio che sia, ci sono anche alcune delusioni inaspettate. Si fa riferimento soprattutto a Lucas Beltran, un investimento oneroso che oggi non ha reso quanto ci si aspettava, soprattutto a causa dell’esplosione di Kean, che ha ribaltato le gerarchie là davanti. Anche l’argentino Quarta ha fatto dei passi indietro, interrompendo il suo percorso di crescita e retrocedendo al ruolo di riserva, dietro Comuzzo, Ranieri e persino Biraghi. Un discorso simile vale anche per Parisi e per Kayode, che in estate sembravano destinati alla titolarità.

In conclusione, la Fiorentina di Palladino è ancora un cantiere. Un cantiere che sta formando alcune delle strutture fondamentali per una squadra che non vuole limitarsi alla salvezza tranquilla. Ma la posizione in classifica non è eccelsa: bisogna dunque lavorare per risalire la china e per provare a impensierire i piani alti, che comunque distano pochi punti.

 

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  1. PRIMI BILANCI SU PALLADINO ALLA FIORENTINA
    Palladino è stato scelto questa estate per risollevare le sorti della Fiorentina: una missione che, fino a questo momento, non è riuscita del tutto....


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