PROTESTA TRATTORI A L’AQUILA: BANDIERE E CAMPANACCI, “LA NOSTRA FINE SARA’ LA VOSTRA FAME”

1 Febbraio 2024 11:30

L'Aquila - Cronaca, Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Un trattore rosso con bandiere tricolore, da un lato e dall’altro con giovani allevatrici alla guida: Ilenia Mora e Marina Crescenzi.

Si apre così all’Aquila il corteo degli agricoltori e allevatori in risposta alla mobilitazione a livello europeo.

Al centro della vicenda ci sono le nuove normative europee in materia agricola. Da quest’anno, infatti, scatta l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i dieci ettari. A questo si aggiunge il caro carburante, la carne sintetica e i cibi a base cellulare, le tasse e le farine di insetti.





Da ieri, un centinaio di trattori ha occupato due zone distinte e opposte a est e ovest della città. Da stamani è in corso un corteo pacifico partito dalla zona del cimitero con un percorso studiato per creare meno disagi possibili alla popolazione.

In strada, dunque solo due mezzi agricoli: uno apripista, guidato dalle due giovani, l’altro in chiusura. Organetti, campanacci e strumenti a percussione in corteo, scortato da vigili urbani, polizia e carabinieri.

Tra gli slogan esibiti: “L’agricoltura è il lavoro più salutare, più utile e più nobile dell’uomo” e poi “La nostra fine sarà la vostra fame”, oltre a “No Farmer, no food, no future” e “Con l’agricoltura si vive, con l’Europa si muore”. In corteo anche alcuni esponenti politici locali e vari studenti degli istituti tecnici per l’agricoltura.

Le giovani allevatrici Ilenia Mora e Marina Crescenzi, lasciato il trattore davanti alla Fontana Luminosa, hanno letto al microfono le motivazioni della mobilitazione con relative richieste al governo e all’Unione europea. Tra le richieste al governo, l’abbattimento delle accise sui carburanti ad uso agricolo; la necessità di stilare con i rappresentanti istituzionali un’agenda comune dei provvedimenti da adottare; l’esigenza di evitare l’introduzione dell’Irpef sui terreni agricoli così come l’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli utilizzati unicamente all’interno delle proprietà private o delle aziende. Si chiedono anche politiche attive per il contenimento della fauna selvatica che danneggia la produzione agricola, così come la condivisione delle scelte riguardanti le aree protette. Inoltre, agricoltori e allevatori ribadiscono l’esigenza di agevolazioni per la tutela delle aree più svantaggiate, così come quella di rinegoziare la Pac per adeguarla alle necessità delle aziende e garantire pagamenti sicuri.





Sempre al governo, si ribadisce la necessità di eliminare costi legati ai consorzi di bonifica, così come si chiedono maggiori tutele al settore agroalimentare e alla biodiversità.

Quindi, le richieste rivolte all’Unione europea: la rivisitazione dell’agenda 2030 e delle prescrizioni inerenti l’agricoltura e l’allevamento; il rispetto delle sovranità nazionali anche in campo alimentare; la riduzione delle tasse e dei tassi di interesse, così come della burocrazia; la regolamentazione contro la concorrenza sleale; il divieto di irrorazione aerea (cloud seeding); la salvaguardia dei terreni agricoli; la necessità di garantire prezzi giusti per tutti gli operatori della filiera assicurando, rispetto al prezzo finale praticato al consumatore, adeguati margini economici anche ai produttori.

“Facciamo un accorato appello alla coscienza dei decisori regionali, nazionali ed europei – ha detto poi Elia Serpetti – affinché rispettino il diritto di esistere a queste nostre mani operose, segno nitido e puro della dignità del lavoro”.

Presente anche Dino Rossi (Cospa Abruzzo): “La premier Giorgia Meloni, eletta da queste parti – ha detto – dovrebbe farsi vedere più spesso, per darci supporto”

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