ORTONA – “La situazione è ancora gravissima, continuiamo a vivere senz’acqua da mesi e siamo arrivati ad ottobre. A questo punto chiediamo ai sindaci, fino ad oggi del tutto assenti, di andare a verificare l’effettiva portata alla sorgente Del Verde, che non ci risulta sia diminuita. In caso contrario, dal momento che stiamo mettendo a punto azioni legali, saremo costretti a denunciare anche gli amministratori che non hanno fatto nulla per vigilare sui diritti dei cittadini”.
Non usa mezzi termini Vittoria Camboni, vicepresidente dell’Associazione Acqua Nostra, che dopo mesi di disagi descrive la stesse condizioni da “terzo mondo”, come denunciato più volte nel corso dell’estate, a cui sono costretti i cittadini della provincia di Chieti che ad autunno inoltrato devono ancora fare i conti con i quotidiani razionamenti di acqua.
Dopo le numerose proteste, anche davanti alla sede della Sasi – la Società abruzzese per il servizio idrico integrato in 92 comuni della provincia di Chieti – contro la gestione di una risorsa indispensabile e di cui da tempo in un territorio ormai in costante emergenza idrica si è costretti a fare a meno, spiega Camboni, “non è cambiato assolutamente niente”.
Gran parte del problema è dovuto al fatto che dalle reti colabrodo di registrano perdite fino al 70% di acqua e, nelle scorse settimane, la Regione ha fatto sapere che “sono stati già finanziati 100 milioni di euro da destinare alla riparazione delle perdite che interessano la rete”. Come spiegato dal vicepresidente della Giunta regionale con delega al sistema idrico, Emanuele Imprudente, “prevediamo di ridurre del 50% la dispersione idrica in Abruzzo, con un piano di interventi che va completato entro il 31 dicembre 2025”.
Ma, ad oggi, i disagi restano: “Tra l’altro – aggiunge Camboni – i cittadini continuano a lamentarsi del fatto che dalla Sasi non rispondono quasi mai e quando lo fanno non sono in grado di dare spiegazioni”.
“Per questo – annuncia – ci stiamo muovendo sul piano legale e stiamo studiando quali siano le strade da percorrere a tutela dei cittadini che sono ormai sempre più esasperati. Abbiamo anche inviato l’ennesimo sollecito a sindaci affinché vadano a visionare l’effettiva portata dell’acqua alla sorgente che, al di là delle ricostruzioni catastrofiche, non ci risulta sia diminuita così drasticamente rispetto agli scorsi anni. In genere la portata è di 1.200 litri al secondo, forse quest’anno sarà stata di circa 1.100, poco meno. Resta il beneficio del dubbio, visto che non abbiamo dati ufficiali, e infatti queste sono informazioni che dovrebbero fornire gli stessi amministratori ai cittadini che li hanno eletti e che dicono di voler tutelare”.
“A questo punto non resta che confidare nell’intervento della Magistratura, sarebbe l’ideale presentarsi alla Corte dei Conti e denunciare anche l’inerzia dei sindaci”, conclude.
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