QUALITÀ MARE IN ABRUZZO: D’INCECCO, “BASTA CON IL TERRORISMO MEDIATICO, DA NOI ACQUA ECCELLENTE”

5 Agosto 2022 10:56

Regione - Cronaca, Politica

PESCARA – “La reclame è l’anima del commercio, si sa, ma quando a fare cattiva pubblicità sono organi di informazione di rilievo nazionale la cosa ci lascia perplessi. È di qualche giorno fa la notizia rimbalzata su un prestigioso quotidiano online in cui si attribuiva all’Abruzzo la maglia nera per la qualità delle acque. Ecco, mi fa piacere che il direttore dell’Arta, Maurizio Dionisio, abbia preso posizione senza paura di essere smentito: l’Abruzzo con i suoi 130 km di costa dispone di 113 punti di campionatura, ovvero quasi un campione a chilometro, cosa che non succede per le altre regioni con range molto più ampi”.

A tuonare è Vincenzo D’Incecco capogruppo Lega in consiglio regionale.

Il riferimento  è al report del monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, la rete che coordina le varie agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, di cui Abruzzoweb ha riferito, come molte altre testate regionali e nazionali.

In base al monitoraggio, il livello nazionale anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%. Ma in fondo alla classifica c’è l’Abruzzo, con il 71,9%.





In particolare la Puglia ha, appunto, il 99% di acque eccellenti, la Sardegna il 97,6% e la Toscana il 96%. Seguono Emilia-Romagna con il 93,8% di acque eccellenti, Veneto con il 91,4%, Friuli- Venezia Giulia con il 90,9%. Tra le regioni che hanno oltre l’80% di acque eccellenti ci sono: Marche (89,8%) Basilicata (86,7%), Liguria (86,3%) , Calabria (85,5%), Lazio (84,1%), Molise (83,3%), Campania (82,8%) e Sicilia (80,6%).

“I punti che sono stati scelti dal sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (e che tra l’altro si riferiscono a dati obsoleti rilevati dal 2018 al 2021) sono tutti in prossimità di fossi, foci, fiumi e ben capiamo che questa analisi non può essere considerata veritiera. L’Abruzzo ha un mare sano e pulito e ne sono testimonianza le bandiere blu attribuite alla nostra regione anche quest’anno che in percentuale sono tantissime per i soli 130 chilometri di costa; quindi basta con questo terrorismo mediatico che non è giustificato e non è tollerabile”, chiosa D’Incecco.

Sulla questione ha incalzato Sara Marcozzi, consigliere regionale di Insieme per il futuro, e il segretario regionale del Pd Michele Fina.

Dionisio un una nota ha però messo in dubbio l’attendibilità del monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.

“Possiamo affermare senza tema di smentita che le acque di balneazione abruzzesi sono di qualità eccellente. E riteniamo che la scelta di monitorare così capillarmente tutto il tratto di costa sia vincente e garantisca la massima tutela e salvaguardia della salute dei bagnanti”, ha detto Dionisio.





“Dalla classificazione degli ultimi tre anni emerge chiaramente la tendenza ad un miglioramento costante della qualità delle acque con un aumento di circa il 4% di quelle con classe ‘Eccellente’ e della diminuzione di circa l’1% delle acque con classe ‘Scarsa’”.

“Una posizione non veritiera – sottolinea -, considerando la disomogeneità dei criteri e dei parametri di monitoraggio adottati dalle varie Regioni italiane che penalizza oltremodo l’Abruzzo, particolarmente attenta alla tutela e alla salute dei bagnanti grazie ad una rete di campionamento estremamente capillare. Basti considerare che, rispetto ad altre regioni come la Sicilia o la Toscana, che monitorano i propri litorali ogni 2/3 chilometri di costa, Arta Abruzzo effettua prelievi in 113 punti di campionamento su un totale di 130 chilometri di costa, ovvero, in media, circa un punto ogni chilometro”.

“Dall’analisi della mappatura delle aree individuate per il monitoraggio, inoltre, appare di tutta evidenza come molti dei punti siano prospicienti fossi, foci, fiumi e torrenti, luoghi dove le fonti di pressione di inquinanti microbiologici sono ovviamente più elevate”.

 

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