LANCIANO – “Un commando pronto a tutto che agì con rilevante efferatezza”; “Non fu un furto ma una rapina programmata in cui i malviventi hanno messo in conto le lesioni”; “Non vanno concesse attenuanti per l’assoluta gravità dei fatti commessi con inaudita violenza su persone indifese”.
Il Centro oggi riporta alcuni passaggi delle motivazioni della sentenza, con cui i giudici della Corte di appello dell’Aquila, il 24 settembre, hanno condannato anche in secondo grado il commando romeno autore della rapina ai coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan del 23 settembre 2018, anche se le pene sono state lievemente ridotte: uno sconto di 7 anni e 4 mesi complessivi.
Nelle 25 pagine delle motivazioni i giudici spiegano le condanne, con rito abbreviato, per rapina pluriaggravata, lesioni gravissime e sequestro di persona inflitte ad Alexandru Colteanu, considerato il braccio violento del commando, a 14 anni di reclusione (15 anni e 4 mesi la condanna in primo grado); Marius Adrian Martin la mente della gang ad 11 anni (uno sconto di 4 mesi); Ruset Aurel e Costantin Turlica ad 8 anni e 4 mesi di reclusione (10 anni in primo grado); Ion Turlica a 8 anni (aveva avuto 9 anni e 4 mesi) e George Ghiviziu, il palo della banda, a 7 anni anziché 8. Confermati i 10 mesi di reclusione per Gheorghe Traian Jacota (50), l’unico accusato di favoreggiamento per aver cercato di far fuggire Ghiviziu.
Sulla base delle motivazioni ora i legali preparano il ricorso in Cassazione.
Negate le attenuanti chieste dai legali per gli imputati, “per l’assoluta gravità dei fatti commessi con inaudita violenza su persone anziane e indifese da un commando pronto a tutto”.
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