PRIME AUDIZIONI IN COMMISSIONE PER LA LEGGE FIRMATA DA SOSPIRI. LEGNINI CHIEDE IL RITIRO, CINQUE STELLE ALL’ATTACCO. E’ BATTAGLIA

RECUPERO OPIFICI: SU PDL SOSPIRI VASTO E TERAMO FANNO BARRICATE, L’AQUILA APRE

11 Ottobre 2019 09:05

Regione - Cronaca

L’AQUILA – Se il buongiorno si vede dal mattino, la proposta di legge firmata dal presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, dovrà superare le forche caudine prima di poter, eventualmente, vedere la luce. L’esordio in commissione di ieri è stato piuttosto traumatico.

La seconda e la terza commissione consiliare, in seduta congiunta, hanno iniziato le audizioni sul provvedimento che punta a recuperare aree industriali e opifici dismessi.

Il primo ad essere ascoltato è stato il nuovo presidente dell’Arap, Giuseppe Savini. L’azienda, di emanazione regionale, nelle intenzioni del proponente avrebbe un ruolo da protagonista nel meccanismo di recupero di queste aree.





Savini è stato incalzato soprattutto sull’articolo due della legge, quello secondo cui Arap dovrebbe, entro 45 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, operare una cernita precisa di aree e opifici. Savini ha replicato sostenendo che c’è bisogno di tempo soprattutto per la difficoltà di accesso a molte aree e in ogni caso ha invocato un progetto strategico complessivo da parte della Regione.

Hanno invece espresso netta contrarietà al provvedimento sia gli amministratori di Vasto, rappresentati dall’assessore Luigi Marcello, sia quelli di Teramo, come ha detto l’assessore Stefania Di Padova.

Il nodo centrale ruota attorno all’interpretazione che viene data, forse in maniera fuorviante, del provvedimento firmato da Sospiri.

Gli amministratori ritengono che la legge consenta in realtà di trasformare gli opifici in centri commerciali. Sospiri, presente ai lavori della commissione, ha detto a chiare lettere che questa resta una prerogativa esclusiva in capo ai comuni e, dunque, non esiste alcun rischio di proliferazione di mega strutture.





Marcello, di Vasto, ha sottolineato la presenza della spiaggia di Punta Aderci accanto all’area industriale e per questo ha chiesto senza mezzi termini di stralciare il territorio dalla norma. Teramo, invece, chiede di considerare la peculiarità generata dal terremoto 2016 2017 che ha provocato spopolamento e difficoltà per gli operatori economici dell’aria.

La Di Padova ma in ogni caso affermato che è in corso un investimento importante sul territorio proprio attraverso il recupero di un’area industriale dismessa.

Meno categorica la valutazione che ha offerto l’assessore aquilano Daniele Ferella, il quale ha detto che l’amministrazione ha già variato una superficie di 21 ettari appartenenti al nucleo industriale di Bazzano. Ferella ha anche chiesto di non mettere in concorrenza questo provvedimento con il bando “Fare centro”, che punta a fare reinsediare gli operatori economici nel centro storico della città.

Non sono mancate le tensioni anche a livello politico. Il Movimento Cinque Stelle, attraverso Barbara Stella, ha continuato a criticare aspramente la norma, sostenendo che è approssimativa e incompleta. Giovanni Legnini ha chiesto addirittura il ritiro, mentre Silvio Paolucci del Pd si è presentato con una valanga di emendamenti che saranno depositati non appena sarà indetta la discussione generale.

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