REGIONALI: CENTROSINISTRA, ANCORA TEMPO PER LE LISTE, PD DECIDE A DICEMBRE, M5S VOTO ON LINE

17 Novembre 2023 08:21

Regione - Cronaca, Politica

L’AQUILA – Una foto sorridente e rassicurante, fuori il consiglio regionale, al termine della seduta di martedì, per un fugace incontro, tra il candidato presidente di Regione, Luciano D’Amico, 63enne docente di Economia aziendale, ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente della Tua, la società regionale del trasporto pubblico, Fabio Ranieri, segretario regionale di Articolo uno, e Francesco Taglieri, capogruppo in consiglio del Movimento 5 stelle. La plastica rappresentazione di una coalizione di centrosinistra che in vista delle regionali del  10 marzo, contro il centrodestra del ricandidato Marco Marsilio presidente uscente di Fratelli d’Italia, sta ancora definendo la squadra di candidati, con incontri, riunioni, call e telefonate che si susseguono a ritmo sempre più serrato, e dove però restano da sciogliere ancora molti nodi, prima di poter entrare a ranghi serrati e completi in campagna elettorale.

Da quanto appreso da Abruzzoweb, anche per per il programma si dovrà aspettare  gennaio, dopo un articolato percorso di partecipazione.

Cominciamo dal Partito democratico, prima forza della coalizione, e per la quale, da fonti interne al partito, le liste saranno proposte per ciascun collegio dalle quattro federazioni provinciali, poi deciderà la direzione regionale, entro i primi giorni di dicembre.





La scelta  più spinosa riguarda il territorio marsicano, che deve avere due candidati uomini, ma in corsa sono in tre:  Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie, che è già stato consigliere regionale ed assessore, Enzo Di Natale, sindaco di Aielli e Antonio Ginnetti, segretario provinciale della Uil-Funzione pubblica. A L’Aquila c’è in corsa Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale al suo secondo mandato. Nell’area peligna e dell’alto Sangro si fanno i nomi del capogruppo del Pd, il commercialista Mimmo Di Benedetto, ex sottufficiale della Guardia di Finanza e del sindaco di Pacentro, Guido Angelilli.

Nei collegi c’è in generale una certa ritrosia a correre lancia in resta, per la presenza di pezzi da novanta che hanno molte più possibilità di essere eletti, sia che si vinca sia che si perda,  rispetto a tutti a tutti gli altri. Ad esempio  a Chieti il capogruppo ed ex assessore alla Sanità e Bilancio, Silvio Paolucci, e che è stato fino alla fine in corsa per essere lui il candidato presidente della Regione e poi ha rivestito il ruolo di tessitore dell’alleanza. A Teramo il consigliere uscente ed ex assessore Dino Pepe, a Pescara il consigliere regionale uscente Antonio Blasioli. Partono in pole nel collegio dell’Aquila anche Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale al suo secondo mandato, e Rita Innocenzi, da anni sindacalista Cgil e oggi componente del coordinamento politico del Pd, già candidata alle politiche nello stesso collegio L’Aquila-Teramo, dove è scesa in campo per Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, oggi presidente del Consiglio. Fondamentale sarà dunque lo spirito di servizio all’interno del partito.

Bocce ferme intanto nel Movimento 5 stelle, in attesa delle autocandidature e del voto on line degli iscritti che dovrebbe avvenire a metà dicembre. E qui il nodo è rappresentato dal divieto del terzo mandato, che il partito di Giuseppe Conte non modificherà, ameno in tempo utile per le elezioni regionali.

E questo, si teme, sarà un elemento di potenziale debolezza, perché si dovrà rinunciare a candidati di esperienza e notorietà, come l’ex sottosegretario Gianluca Castaldi, due mandati al parlamento, oggi segretario regionale, come pure il due volte consigliere regionale Pietro Smargiassi. Il vice presidente del Consiglio Domenico Pettinari, il più votato in assoluto alle elezioni del 2019 con 9.563 preferenze si è candidato a sindaco di Pescara, con una sua proposta civica, e i suoi voti potrebbero venire in parte a mancare, essendo contrarissimo all’alleanza elettorale con il Pd, e con altri partiti del centrosinistra, che per lui pari sono a quelli di destra. Dei consiglieri uscenti e con un solo mandato in corsa restano dunque il capogruppo Francesco Taglieri, in provincia di Chieti, già proposto anche come candidato presidente della Regione, Giorgio Fedele in provincia dell’Aquila, e Barbara Stella, in provincia di Pescara. Per M5s sarà dunque necessario, attraverso le primarie on line candidare personalità che abbiano effettiva presa sull’elettorato e che non siano illustri sconosciuti, essendo venuta meno la forza di traino del semplice simbolo, come ai tempi d’oro del movimento fondato da Beppe Grillo 

Per quanto riguarda le altre forze, Azione, il partito di Carlo Calenda e del segretario regionale e deputato Giulio Cesare Sottanelli, che ha aderito alla coalizione, ma solo dopo tante resistenze, non schiererà il  papabile candidato presidente di regione, messo sul tavolo da Azione, Carlo Costantini, ex parlamentare ed ex consigliere regionale, che è pronto a giugno a correre come candidato sindaco di Pescara.





Abruzzo riformista, dove sarà senz’altro in corsa Camillo D’Alessandro, segretario regionale di Italia viva, ex parlamentare e con tre mandati all’Emiciclo.

E anche qui la scommessa è quella di trovare nomi forti e competitivi in tutte le province, nella consapevolezza che i seggi che possono scattare saranno pochi, in base agli attuali sondaggi.

Il problema, questo, anche delle altre liste, come quella di Polis 305, varata da sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, dove però ci sono già candidati di punta come gli  assessori teramani Valdo di Bonaventura e Giovanni Cavallari, e a L’Aquila il consigliere regionale uscente di Noi con Legnini, Americo Di Benedetto, e dunque la partita, per altri candidati sembra essere persa in partenza. Mentre la lista dei progressisti di Demos, Articolo 1 e Verdi e Sinistra italiana sta ancora definendo i rapporti di forza tra le sue varie anime, prima di decidere chi candidare e dove.

Ancora nessuna notizia sulla lista del presidente, che dovrebbe essere composta da personalità della cultura, della società civile e anche da amministratori locali.

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