L’AQUILA – “Ho trovato un grande e crescente entusiasmo intorno a Luciano D’Amico e la rimonta in corso si percepisce, forte. Gli abruzzesi vogliono cambiare pagina e noi ci crediamo, fino in fondo”.
Suona la carica ai suoi e alla coalizione allargata di centrosinistra in questo rush finale della campagna elettorale in Abruzzo, il leader del M5S, Giuseppe Conte, che torna oggi sul territorio per continuare il tour di ascolto cominciato venerdì scorso all’Aquila e continuato sabato con partecipati eventi in giro per la regione. Nella intervista esclusiva concessa ad Abruzzoweb, l’ex premier parla chiaramente di “fallimento del centrodestra” del governante uscente e ricandidato, Marco Marsilio, di FdI, e di “rimonta in corso” in una elezione che dopo la vittoria del campo largo in Sardegna proprio con la candidata pentastellata Alessandra Todde, è diventata ancora più centrale nel panorama nazionale e negli equilibri di governo ed opposizione.
Oggi Conte sarà a Vasto ore 11, in piazza Barbacani, alle ore 16.30 a Torre de’ Passeri, in piazza 6 aprile 2009, a Sulmona alle ore 16.30 in piazza Carlo Tresca, a Scanno alle ore 19.15 a piazza Santa Maria della Valle.
Secondo Conte, “Quel vento di cambiamento può soffiare anche qui” alla luce della sonora bocciatura in Sardegna del premier Meloni e dei disastri evidenti che emergono con una “sanità allo sbando, carenze infrastrutturali, scelte disastrose contro ambiente e paesaggio”. Insomma, per il leader del M5S è a portata di mano la seconda vittoria consecutiva della coalizione allargata guidata dall’ex rettore della università di Teramo, Luciano D’Amico, “persona perbene e preparata”, evitando così il secondo mandato di fila per il centrodestra, il primo nella storia della Regione.
Giuseppe Conte, qual è il bilancio del suo tour elettorale in Abruzzo che riprende oggi, che clima si respira, ci sono concrete possibilità di vittoria e di ribaltare un pronostico che sembrava scontato?
Oggi torno a girare il territorio dopo le tappe della scorsa settimana. In questi giorni ho toccato con mano un Abruzzo che soffre e che viene da cinque anni di malgoverno da parte della giunta Marsilio. Sanità allo sbando, carenze infrastrutturali, scelte disastrose contro ambiente e paesaggio. Chi ha messo la Regione in ginocchio come Marsilio non può certo risollevarla. Ho trovato un grande e crescente entusiasmo intorno a Luciano D’Amico e la rimonta in corso si percepisce, forte. Gli abruzzesi vogliono cambiare pagina e noi ci crediamo, fino in fondo. Meloni e soci ci temono e lo dimostra quello che è successo sulla Roma-Pescara: prima hanno tagliato i fondi – con Marsilio che si è adeguato senza alzare un dito – e ora a pochi giorni dalle elezioni si stanno scatenando con promesse elettorali che nemmeno questa volta manterranno. Pensano di poter prendere in giro gli abruzzesi. Evidentemente, calando da Roma, Meloni e Marsilio non conoscono l’orgoglio della comunità abruzzese.
Ha riequilibrato la contesa la vostra vittoria in Sardegna dove, come in Abruzzo, vi presentavate con il famoso campo largo?
In Sardegna è arrivata una sonora lezione per Giorgia Meloni e i suoi, che hanno tradito tutte le promesse elettorali a Roma e che amministrano male i territori. Con Alessandra Todde, prima Presidente di Regione del M5S, ha vinto la competenza, la capacità di saper ascoltare i cittadini e saper proporre soluzioni senza slogan vuoti o arroganza. Quel vento di cambiamento può soffiare anche qui.
Dove dal suo punto di vista ha fallito il centrodestra di Marco Marsilio, cosa è ora urgente fare in Abruzzo? E quali le differenze tra Marsilio e il vostro candidato D’Amico?
Il fallimento di Marsilio è nelle voci e nello sconforto dei tanti cittadini a cui sto dedicando ascolto e tempo in questi giorni. Cosa che Meloni non fa. Ho parlato con giovani medici e personale sanitario: mi hanno raccontato una vita da inferno fra strutture sanitarie senza personale, fatiscenti, con le crepe nei muri e liste di attesa infinite. Così le persone rinunciano a curarsi o devono rivolgersi al privato. Ho incontrato cittadini e volontari che vogliono salvare il bellissimo paesaggio dell’Abruzzo e difendere gioielli come la Riserva di Borsacchio, aggredita e tagliata con un voto notturno da Marsilio. A Teramo ho parlato con inquilini delle case popolari e sfollati che dopo il dramma del terremoto vivono fra disservizi, bollette da capogiro, problemi con elettricità e riscaldamenti, senza risposte dal livello regionale. La differenza fra Marsilio e D’Amico è evidente: Luciano è una persona competente, capace di amministrare per il bene comune, di ascoltare i problemi e risolverli. Un vero abruzzese che ama l’Abruzzo. Non un Presidente alla Marsilio, in smartworking da Roma. Noi puntiamo tutto su investimenti in Sanità, tutela del tesoro ambientale abruzzese e risposte sulle infrastrutture che chiedono cittadini e imprese per crescere.
Voi siete alleati in Abruzzo anche con Azione, ma Carlo Calenda poche ore fa non le ha certo mandata a dire, lanciando bordate contro il MoVimento 5 stelle. Era solo, come lei ha detto, in una delle sue giornate storte, oppure ci sono pochi margini per un’alleanza solida e di prospettiva?
Non mi interessa far polemiche con Calenda. Attorno al Patto per l’Abruzzo ci sono candidati che hanno sposato il programma di D’Amico, un programma in cui ci sono dentro i nostri valori, dal diritto alla salute alla legalità fino alla protezione dell’ambiente. Su questo territorio si possono centrare con D’Amico grandi risultati per i cittadini grazie a un progetto credibile, solido e concreto.
Il governo Meloni ha ridimensionato in modo drastico una delle vostre misure bandiera, il reddito di cittadinanza…
Meloni ha fatto la guerra ai poveri anziché alla povertà. Solo a gennaio lei e il suo governo hanno lasciato senza un sostegno vitale circa 500mila famiglie in povertà assoluta, proprio mentre il carovita morde. Su questo non molliamo la presa sul Governo e cercheremo di rimediare con forme di sostegno a livello europeo e regionale. Loro coccolano evasori e corrotti, noi ci preoccupiamo di chi non arriva a fine mese.
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