L’AQUILA – “Il mio auspicio è che Azione possa affiancarsi a tutte le altre forze politiche che hanno dato vita ad Abruzzo insieme, perché di un’anima riformista c’è necessità. Con Azione c’è un confronto ma, assicuro, nessun mercanteggiamento”.
Il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo del centrosinistra, il professor Luciano D’Amico, intercettato da Abruzzoweb a margine della conferenza stampa di Demos, aggiorna sullo stato dell’arte delle trattative con il piccolo partito del segretario regionale e deputato Giulio Cesare Sottanelli e del leader nazionale Carlo Calenda, che potrebbe correre da solo alle regionali di marzo, candidando come terzo aspirante presidente l’ex consigliere regionale ed ex parlamentare d’Italia dei valori, Carlo Costantini. Il che sarebbe un pesante punto a favore per il candidato del centrodestra Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia.
Dopo giorni di silenzio ieri Sottanelli ha annunciato che “in coerenza con la linea politica nazionale, Azione vuole basare le sue scelte su parametri oggettivi, per tale motivo il partito regionale ha commissionato un sondaggio ad una importante agenzia nazionale che fornirà un importante contributo alla discussione interna che è tuttora in corso, perché consentirà di conoscere il giudizio degli abruzzesi sul quinquennio di Governo Marsilio”, solo dopo la scelta.
Alla domanda dunque: “dal suo punto di vista serve un sondaggio per sapere se Marsilio abbia o meno governato bene?”, l’ex rettore si limita a rispondere: “Ben venga qualsiasi strumento che aumenta il coinvolgimento della base, e aiuti a prendere decisioni”.
E però sull’ipotesi di candidare Costantini, D’Amico ritiene che “sarebbe una scelta molto di testimonianza, rispetto alla scelta della partecipazione convinta e da protagonisti alla nostra coalizione.
Alla domanda, “ma per lei quale è la cosa peggiore che ha fatto Marsilio?”, D’Amico non si scompone: “Lo lascerei valutare agli abruzzesi. Le mie energie le voglio spendere per la progettualità e inviterò Marsilio a confrontarsi sul merito delle idee e dei programmi, sul cosa va fatto per il bene dei cittadini”.
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