L’AQUILA – “La Lega è per la riconferma dei presidenti uscenti e questo vale per la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata e in qualsiasi altra regione al voto”. Detto questo però, “nel momento in cui si pongono questioni di cambio in altre Regioni, è evidente che il tavolo nazionale dovrà fare tutte le riflessioni del caso”. E dunque “in merito alla situazione del presidente Marco Marsilio, proprio per quanto precisato, vediamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni”.
Queste le attese parole del segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato all’Agricoltura, a margine della presentazione della candidatura alle regionali del 10 marzo di Francesca Persia, in quota Azione politica, entrando nel merito, ma con una posizione attendista e senza sciogliere i nodi, dello scontro tra Lega e Fratelli d’Italia sulle candidature alle prossime regionali.
Uno scontro divampato in Sardegna e che potenzialmente investe l’Abruzzo e la ricandidatura del presidente uscente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, a capo della coalizione di centrodestra, fino ad ora data per certa e scontata.
Il nodo ancora da sciogliere è infatti la ricandidatura in Sardegna del presidente leghista Christian Solinas, contestata però da Fratelli d’Italia, che invece vuole il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, scombinando così tutte le carte e costringendo il vice premier e leader della Lega, Matteo Salvini, a rimettere in discussione il patto che prevedeva nelle cinque regioni chiamate al voto nel 2024, oltre alla Sardegna, il Piemonte, l’Umbria, la Basilicata e appunto l’Abruzzo, la regola di confermare tutti gli uscenti.
Lo stesso Marsilio, ieri, ha dichiarato: “La Sardegna è un mondo a parte, ha le sue dinamiche territoriali, è una regione autonoma, e risolveranno i problemi in Sardegna”, assicurando che insomma la sua ricandidatura non è in discussione.
Va ricordato che tra Lega e Fdi non corre da tempo buon sangue, con Marsilio accusato di essere tra i registi dei cambi di casacca in consiglio regionale che hanno portato la Lega a perdere, a favore di Fdi ed Forza Italia la metà dei dieci consiglieri eletti nel 2019, e uno dei quattro assessori, Nicola Campitelli, anche lui ora in Fdi, e ricandidato a marzo, con buona pace dell’invito di D’Eramo di non premiare, con un posto in lista, chi ha tradito il partito con cui era stato eletto.
Ultimi episodi, la mancata nomina del difensore civico nel consiglio regionale del 27 dicembre, con il sospetto, per non dire la certezza, che dietro l’affondamento del tentativo leghista di eleggere l’avvocato di Montesilvano Anthony Aliano, al posto del più gradito a Fdi e Fi avvocato Umberto Di Primio, ex sindaco di Chieti, ci sia stato ancora una volta l’abile Marsilio che avrebbe minacciato di togliere le deleghe agli assessori Pietro Quaresimale, leghista, e a all’assessore Campitelli, con la conseguenza che sarebbero dovuti tornare a casa i consiglieri leghisti Fabrizio Montepara, presidente della prima commissione Bilancio, e Federica Rompicapo, entrati all’Emiciclo come sostituti degli assessori. E per questa ragione, Montepara e Rompicapo, avrebbero fatto mancare il loro voto a favore di Aliano, per l’ira della Lega.
Infine, scontri anche la notte del 28 dicembre, nell’ultima riunione prima dell’approvazione del Bilancio, quando Fdi e Marsilio hanno imposto agli alleati leghisti e di Forza Italia, quali emendamenti inserire e quali no, alimentando una forte tensione.
Tornando al nodo delle candidature, oggi è intervenuto per la Lega anche il deputato Andrea Crippa, vicesegretario federale, interpellato da Affaritaliani.it: “Per noi il candidato alla presidenza della regione Sardegna rimane Christian Solinas. Come rimangono gli altri uscenti: Alberto Cirio in Piemonte, Vito Bardi in Basilicata e Marco Marsilio in Abruzzo”, ha detto Crippa.
E per quanto riguarda la Sardegna: “Al tavolo regionale c’erano liste civiche che tutte insieme hanno molti meno voti di Lega e Partito Sardi d’Azione, uno non vale sempre uno – aggiunge -. La Dc di Gianfranco Rotondi non può valere come la Lega. Questa storia del tavolo regionale che avrebbe scelto Paolo Truzzu ha stancato, uno non può valere uno. I partiti hanno pesi molto diversi tra loro. Sottolineo poi che Giovanni Satta, consigliere regionale di Alleanza Sardegna, ha affermato che sarà sempre nel centrodestra qualunque sia il candidato senza quindi esprimersi a favore di Truzzu, come dicono invece da Fdi”.
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